Dopo tre annate fantastiche, dal punto di vista calcistico e personale, vissute a Terni, all'inizio di questa stagione era prevedibile l'arrivo un momento tanto importante quanto delicato per Lito Fazio: la consegna della fascia di capitano della Ternana all'ultimo protagonista di quella storica cavalcata – tralasciando il lungodegente Dianda, rientrato nelle fila degli uomini di Tesser a campionato in corso. Una fascia pesantissima, che Fazio ha onorato sempre al meglio e a testa altissima, in ogni occasione in cui ha avuto l'onore e l'onere di indossarla in campo: grande responsabilità per un uomo che si è dimostrato tagliato ad un ruolo di tale importanza. Questa è la premessa doverosa all'analisi della stagione del capitano.
In campo, dopo un girone d'andata più che sufficiente (6,11 la media voto), Fazio ha sempre detto la sua: con i suoi limiti dal punto di vista tecnico, ma sempre con grande voglia, corsa e agonismo. Un esempio di grinta e voglia di lottare su ogni pallone, emerso in qualche ottima partita (nel girone di ritorno citiamo soprattutto le prove contro Brescia e Modena, con il gol del Braglia che, oltre ad esser stato una grandissima gioia personale in quanto seconda rete in B, ha risollevato le Fere dal baratro-retrocessione) e, soprattutto, nel derby, dove sulla fascia destra ha fatto sempre capire ai dirimpettai di turno di chi fosse casa il Liberati. Una piccola flessione a metà girone di ritorno, che ha coinciso con qualche problema fisico di troppo, ma per il resto una stagione giocata bene, oltre che – ovviamente – al massimo delle possibilità. Non sappiamo quale sarà il futuro di Lito: molto dipenderà dalle decisioni di via Aleardi, perchè la volontà del giocatore è quella di rimanere nella sua città di adozione, dove ha messo su famiglia. Una cosa, però, è certa: qualunque sia la strada che Fazio si troverà davanti, il capitano potrà guardarsi indietro senza rimpianti. Consapevole di essere diventato un ternano vero.
Pasquale FAZIO
Media voto: 6 – Partite giocate: 34
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