La squadra più giovane e l’entusiasmo di Carbone

La squadra più giovane e l’entusiasmo di Carbone

Inutile negarlo che per come era iniziata la stagione (Panucci e Larini via a Ferragosto) lo scetticismo aleggiava intorno al Liberati. E la stagione sembrava, ancora una volta, iniziata nel peggior modo possibile.

Tanti big andati via (su tutti Ceravolo, Mazzoni e Vitale), tanti giovani con ancora tutto da dimostrare in rosa, un allenatore manager dal grande passato come giocatore ma con un curriculum da allenatore anche qui tutto da scrivere. E che avrebbe assunto su di sé anche la carica di direttore sportivo.

E’ passato poco più di un mese dall’arrivo di Benny Carbone. La Ternana ha fatto 6 punti, è a metà classifica in mezzo a tante altre. Sopra anche a delle protagoniste annunciate di questo campionato. Ed è lì con merito, cercando di trovare la propria identità.

Ma quello che balza all’occhio è un dato su tutti. Il presidente Longarini aveva detto che la sua sarebbe stata una Ternana giovane, che avrebbe lanciato talenti. Ora tante critiche possiamo fare all’amministratore unico rossoverde, ma questo punto della sua mission aziendale è stato raggiunto. La Ternana è la seconda squadra più giovane di questo campionato: 23 anni e mezzo di media di tutta la rosa. Il Brescia ha qualche mese in meno. In questo prime 5 partite della stagione Carbone non ha avuto paura di far esordire giocatori con la maglia della Ternana. Nelle prime 16 formazioni più giovani di tutto il campionato c’è 5 volte la Ternana, quindi tutte quelle schierate da Carbone!

Questo senza svalutare troppo la rosa, visto che il valore della squadra (secondo transfermarkt) è di 12,53 milioni di euro, un paio in meno rispetto alla valutazione finale dello scorso anno (14.20). Ma il valore di questa rosa è destinato ad aumentare. Pensate agli esordienti assoluti come Germoni, Di Livio, Battista, Lagumina, Cason. Quelli che non hanno ancora esordito. Quelli che lo hanno già fatto ma sono ancora giovanissimi come Petriccione, come Palumbo, come Valjent, come Dugandzic. Quelli che hanno ancora margini di miglioramento come Falletti e Avenatti (dai quali passano i sogni di gloria della Ternana).

In molti hanno fatto vedere buonissime cose. Essendo giovani non possiamo aspettarci da loro una continuità di rendimento assoluta. Ma possiamo aspettarci entusiasmo e freschezza.

Dalla prima partita con il Cittadella la Ternana ha cambiato sistema di gioco e ha acquisito consapevolezza. Con il Pisa la vittoria e buone trame di gioco, con lo Spezia la rimonta, con il derby l’orgoglio la sofferenza  e un primo tempo da incorniciare. Con il Bari l’equilibrio. E’ come aver incasellato i principi base.

E quel folletto in panchina che vuole trascinare i tifosi allo stadio sta avendo un ruolo centrale quasi a sorpresa e contro i maligni e gli scettici. Grande lavoratore, sa cambiare faccia alla sua squadra, studia nuove soluzioni. Questa squadra ha le carte in regola per poter entrare nel cuore della gente. Basta saper vedere le partite dal punto di vista giusto. E basta essere pazienti, capire che questa è una squadra giovane e che ha bisogno di tutte le attenzioni di cui hanno bisogno i bambini. Che alle volte ti fanno arrabbiare e un secondo dopo ti fanno ridere a crepapelle. Sarà un campionato difficile, ma non sarà banale. Abbiamo voglia di divertirci, noi con loro.

E per questo facciamo un appello a Longarini: torni a confrontarsi con la tifoseria e con la città. Spieghi le sue azioni e le sue scelte. Il gioco del calcio è bello per la passione che ci si mette: tutti insieme però!