Il 13 settembre la Lega di serie B si riunirà ancora per cercare di eleggere un nuovo presidente. E soprattutto per evitare un commissariamento che sarebbe sicuramente lesivo per l’immagine della serie B e per la crescita della Lega. La nuova proprietà della Ternana ha una posizione ben definita in questa “lotta” politica che potrebbe segnare il futuro della categoria.
“Il nostro obiettivo, di concerto con altre società molto importanti – ci spiega il presidente Ranucci – è quello di evitare l’ennesimo rinvio e quindi il certo commissariamento. Noi siamo appena arrivati in Lega ma ci sentiamo pienamente coinvolti in queste decisioni. E siamo assolutamente convinti che è necessario avere una governance solida e condivisa. Finora nelle varie assemblee non abbiamo raggiunto il quorum per arrivare a una decisione (il quorum è di 15 voti su 22 società, ndr) ma stiamo lavorando insieme agli altri presidenti per costruire una B che tuteli gli interessi di tutti e che non guardi ai personalismi. I nostri valori, quelli che come Unicusano stiamo cercando di portare anche città, vorremmo vederli anche in Lega”.
Così dunque Ranucci, che peraltro nella sua carriera un ruolo manageriale lo ha già abbondantemente ricoperto. Al di là della presidenza nella Ternana in cui si è buttato a capofitto sovraintendendo tutte le decisioni della società dalle più piccole alle più strategiche (come per esempio proprio la posizione in Lega) Ranucci ha un ruolo di rilievo innanzi tutto nell’Universita Niccolò Cusano di cui è direttore generale operativo. E precedentemente ha ricoperto anche cariche importanti in Iberia Airlines (nello specifico general manager dell’area Italia e Malta) e Ristonova. Ma soprattutto lo scorso anno è stato uno dei consiglieri nel CDA di “Calcio Servizi” che per la Lega Pro fornisce un punto di riferimento (come consulenza e condivisione) per servizi e strumenti di lavoro in maniera tale da rafforzare i club della Lega Pro con una visione comune (dall’impiantistica alla sicurezza, dalla gestione della società alla tessera del tifoso, dalla fiscalità alla previdenza).
Non parla dunque senza cognizione di causa, né tantomeno soltanto come uditore, nonostante Unicusano si sia avvicinata soltanto da pochi mesi alla Serie B. Da quello che abbiamo capito la Ternana ha una parte attiva nella possibilità di ricompattare le società di serie B per andare verso una governance rinnovata e al passo con le necessità della maggior parte dei club.
La spaccatura infatti finora è ruotata soprattutto (come sempre accade) sulla divisione dei contributi della Lega. Da una parte le “grandi” che vorrebbero in estrema sintesi mantenere lo status quo con una notevole differenza di contribuzione fra grandi e piccole e invece chi si batte per una suddivisione più equa dei 110 milioni che la Lega ogni anno versa alle società.
All’ultima votazione al gruppo delle medio/piccole (di cui fa parte la Ternana) è mancato un voto. Ora la data del 13 diventa decisiva, e decisive saranno le manovre di avvicinamento in questi giorni per arrivare alla soluzione del problema.
Il fatto che la Ternana possa contare sul proprio presidente che in prima persona si occupa della politica calcistica è sicuramente un vantaggio. Sia in termini di prestigio, sia in termini di peso specifico.
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