Si fa un gran parlare della stagione della Ternana e allora abbiamo provato a riguardarla da lontano analizzando i macronumeri, quelli della classifica. Per capire con uno sguardo di insieme che tipo di campionato è stato quello rossoverde. Averlo vissuto in prima linea, andando ad analizzare gara per gara, giocata per giocata errore per errore, può essere certamente un esercizio molto importante (che peraltro a caldo abbiamo fatto) ma potrebbe farci distogliere da questioni più generali. Di impostazione quasi.
La Ternana ha fatto meglio il girone di ritorno piuttosto che nel girone d’andata e su questo non ci piove. C’è stato però un periodo (durato soltanto una giornata) in cui l’andamento sprint dell’avvio (diverso dalle tre sconfitte consecutive) non ha retto il confronto: in occasione della sconfitta contro il Vicenza (nel girone di ritorno) la Ternana con 11 punti in classifica era sotto a quella del girone di andata (che di punti proprio con il 5-1 sui biancorossi) ne aveva fatti 13.
Da lì in poi è andata sempre meglio fino ad arrivare agli 8 punti di differenza alla fine della stagione.
Grazie (o a causa) dei risultati conseguiti sul campo la Ternana, a parte le prime giornate che chiaramente sono state negative, non è mai stata in zona retrocessione. Ma di fatto neanche in zona playout. Ha sempre galleggiato nella zona centrale della classifica: quando più in alto, quando più in basso fino ad arrivare a ridosso della zona playoff soltanto con le ultime vittorie. Quindi mai stata seriamente a rischio di retrocedere, come mai stata seriamente a rischio di zona playoff.
Non ci è mai stata perché i rossoverdi sono stati continui nella discontinuità: la striscia positiva più lunga della Ternana è di 5 partite senza sconfitte, con due vittorie (Alessandria e Crotone) e tre pareggi (Cittadella, Lecce e Frosinone). Insomma la continuità nel rendimento non è stata il forte della squadra allenata da Lucarelli: neanche nel finale di campionato si è riusciti ad eguagliare (almeno) questa striscia di imbattibilità. In due occasioni nelle ultime 10 di campionato “solo” 4 partite senza sconfitte ma con tre vittorie e un pari in ogni serie.
Se non è arrivata una striscia lunga, va detto anche che grandi momenti di difficoltà la squadra non li ha mai vissuti. Tre sconfitte consecutive ci sono state solo ad inizio campionato. Poi al “massimo” due stop di seguito, con la voglia ma soprattutto la capacità di rialzarsi.
I momenti delicati sono stati principalmente due: 5 partite senza vincere dal pareggio con il Frosinone all’andata fino a quello con il Brescia. In mezzo (oltre ai pareggi citati) due sconfitte con Ascoli e Benevento e il pari nel derby. Un momento delicato in generale anche per la stagione (a cavallo peraltro di un lungo periodo, vista l’interruzione lunga del campionato).
L’altro momento delicato è iniziato con la sconfitta con il Monza: in 6 partite 4 sconfitte (Monza appunto, Spal, Cremonese e Vicenza) e due vittorie (Parma e Pordenone). Quelle sconfitte fecero molto parlare: sia per le dimensioni (alcune che per gli avversari). Ma anche in quel caso la Ternana seppe rialzarsi bene.
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