L’Ascoli e una salvezza virtuale: Ternana non lasciarti sfuggire l’occasione
Potremmo definire la partita con l’Ascoli la partita che decide il campionato della Ternana.
In positivo, ovvio. E già questo è un ottimo punto di partenza. Ma vista anche la penalizzazione di altri 5 punti al Lanciano la quota salvezza si è per forza abbassata. Una squadra in più a lottare con le unghie e con i denti per evitare playout significa più scontri all’ultimo sangue. E quindi 48 basterebbero per festeggiare, anche senza l’aritmetica, una salvezza virtuale. Certi che poi, eventualmente, un altro punto i rossoverdi volete che non lo tirino fuori, qualora dovesse davvero servire.
E allora diciamola tutta, senza nasconderci. E’ fondamentale non perdere. Senza aver paura di dirlo, di fare la figura dei provinciali, di non essere attaccati alla causa rossoverde. Le ultime prestazioni della Ternana non sono state brillanti. A Vicenza troppo scarichi, contro la Pro Vercelli troppi giocatori senza la condizione giusta (fra acciacchi e recuperi da infortunio). Ora però c’è la possibilità di chiudere tutto. Peraltro contro l’Ascoli che da sempre a Terni è considerato l’altro derby. Non sottovalutate i marchigiani: hanno in Cacia il loro terminale offensivo che è uno che in B fa sempre la differenza, hanno Jankto che il prossimo anno ci troviamo in serie A. Hanno una “garra” infinita e anche quando perdono lo fanno dopo aver sputato anche l’anima in campo. Duri a morire, duri a piegarsi, soprattutto in questo finale di stagione. Punto debole? La difesa: concede sempre qualcosa. Ed è qui che la Ternana deve infilarsi.
Deve avere la forza di reggere all’urto dei bianconeri e di infilarli in velocità. Il trio lì davanti (Falletti, Furlan, Ceravolo) deve ritrovare quella freschezza e qualità che ha avuto nella fase più felice della stagione.
Non è una sfida impossibile, ma potrebbe essere una sfida decisiva. E’ una sfida nelle corde della Ternana che per concentrarsi meglio è andata in ritiro un giorno prima: un piccolo segnale per fare gruppo, per capire che ancora la stagione non è finita, che non bisogna rilassarsi.
Arrivare alla salvezza virtuale il 23 aprileè un traguardo importante da non sottovalutare. Perché bisogna sempre ricordarsi da dove si era partiti. Con una campagna acquisti iniziata il 4 di agosto, con le dimissioni di Toscano dopo i mancati colloqui con Longarini, con 1 punto conquistato nelle prime 5 partite. Già questo avrebbe dovuto dare la misura di una stagione che sarebbe stata complicata. Se uno come Toscano, che aveva accettato il ritorno a Terni con grandissima voglia ed entusiasmo si è dimesso (dimesso non esonerato) evidentemente qualcosa non funzionava proprio.
E la stagione è continuata su quella falsa riga: con le decisioni ancora non spiegate della società in merito alle scelte di mercato e dintorni di gennaio, con gli interventi presidenziali molto duri nella prima parte della stagione, con il silenzio assordante di ora, con l’allontanamento di Acri… Molte sono state le insidie in questa stagione fuori dal campo. Ne abbiamo parlato a lungo durante questi mesi. E avremmo avuto anche piacere a confrontarci con la proprietà su alcune di queste tematiche. Perché magari siamo in torno noi a non capire delle dinamiche che ci sfuggono. Avremmo avuto più piacere a parlare solo di quello che succede sul campo di gioco e su quello di allenamento. Perché poi se è vero che c’è stata l’esplosione di Falletti abbiamo assistito all’involuzione di Avenatti. Ci sono stati gli infortuni, i torti arbitrali.
Ecco perché indipendentemente dagli errori che eventualmente Breda ha commesso, siamo convinti che abbia fatto un lavoro eccellente. Sia sul campo che fuori. Ecco perché servono i tre punti contro l’Ascoli: per chiudere tutto e cambiare pagina. Anche se non cambieremo tutto, anzi.
Le cose buone di questa stagione dovremmo tenerle, e sono tante. Ma la sensazione è che invece molto cambierà, forse troppo. Ma questo è un altro discorso…