Le 4 cose che abbiamo imparato da Ternana-Pisa

Le 4 cose che abbiamo imparato da Ternana-Pisa

1 – Esiste una giustizia.

Definitela “divina”, “provvidenziale”, “calcistica” o come volete. Quei tre punti che qualche brillante bastian contrario pisano invocava di dare comunque ai ternani “per farli smettere di piangere”, le Fere se li sono presi sul campionato. Dopo che, ripetiamo per l’ultima volta (per poi finalmente chiudere il discorso), la Ternana ne era stata scippata. La partita fantasma, il recupero che non si doveva giocare, ristabilisce l’ordine delle cose e dà a Cesare quel che è di Cesare. Certo, l’”inesistente” rigore e rosso al 4’ (evidente il rigore e margini anche per il cartellino più severo) mette in discesa la partita contro una compagine già non di prima fascia; detto questo, però, il Pisa sarebbe dovuto rimanere in 9 per un penalty ancor più evidente nel secondo tempo, che Rapuano timidamente si è tenuto in gola. Tutto sommato, però, una vittoria giusta. Che soddisfa i tifosi delle Fere.

2 – Giovani, novità e freschezza in mezzo al campo.

L’altra nota positiva della serata, oltre all’aver battuto il Pisa ovviamente, è quella dell’impatto più che soddisfacente dei giovani della Ternana sulla partita. Germoni, dopo una partenza timida, prende confidenza col campo soprattutto in fase di spinta, facendo emergere quel potenziale che da Roma, sponda biancoceleste, lo fa dipingere come “uno dei migliori terzini passati di qui”. Ottime cose anche per il debuttante Lorenzo Di Livio e per il giovane un po’ meno giovane, e più esperto, ovvero Giovanni Di Noia. Bene l’ingresso in campo di Battista, mentre – ahimè – troppo poco ha giocato Lagumina per poter essere valutato e soprattutto apprezzato. Discorso a parte merita Jacopo Petriccione: pur in un ruolo non suo, non ha sbagliato niente. Niente. Ogni lancio, apertura, filtrante, appoggio, intervento in chiusura e addirittura colpo di testa sono stati perfetti, a partire dal lancio per Falletti sull’azione decisiva del rigore. Lui è, a mio giudizio, il migliore in campo di Ternana-Pisa e il giocatore con più alto potenziale tecnico e, soprattutto, di testa che si sia visto a Terni da anni, e il meglio deve ancora venire. In estrema sintesi, un concetto che non mi stancherò mai di ribadire: la Ternana ha fatto una scelta sul mercato e preso i migliori giovani in circolazione a livello nazionale. Ora sia coerente con il suo operato e li mandi in campo più che saltuariamente – anche, e forse soprattutto visto il potenziale, nel reparto offensivo.

3 – Avenatti inizia col piede giusto.

Specifichiamo: siamo ancora lontani dal Felipe visto nella stagione della doppia cifra. Ma che il gol, l’impegno visto in campo e la dichiarata voglia di cambiare siano soltanto l’inizio di una stagione con maggiori soddisfazioni. Contro il Pisa più movimento, più sponde e più pericolosità con anche qualche bella conclusione, nonchè un rigore segnato. Tra i problemi sempre la tendenza, forse eccessiva, ad andare a prendere il pallone, che spesso porta la prima punta lontana dalla sua posizione più naturale. Ma che questa partita, per Felipe, sia un punto di partenza ce lo auguriamo tutti. Anche perchè, quest’anno, lì davanti la concorrenza è agguerrita.

4 – Fere, riscatto in uno scontro diretto.

È presto per parlare di valori del campionato, se non sulla carta – la quale, però, lascia sempre il tempo che trova, come ci insegnano le lezioni di Carpi e Crotone. Detto questo, è indubbio che le prime due sfide della Ternana in questo campionato compongano una coppia di scontri diretti contro due formazioni, Cittadella e Pisa, che a livello di organico sembrerebbero destinate a battagliare proprio con le Fere nella lotta salvezza. Perso malamente il primo confronto, quello del Tombolato, è arrivato pronto il riscatto contro i nerazzurri di Gattuso. Al momento, è l’unica cosa che conta. Anche se, tra tre giorni, con lo Spezia sarà tutta un’altra faccenda.