Le 5 cose che abbiamo imparato da Crotone-Ternana

Le 5 cose che abbiamo imparato da Crotone-Ternana

Crolla, alla fine, il precario equilibrio della serie Breda. La Ternana non ha voluto spezzarla quando ne ha avuto l'occasione e, quindi, ha lasciato che ci pensasse il Crotone. 3-0 allo Scida e tutti a casa, a riflettere.

1 – Se perdi in casa non ti salvi.

Questo è l'assunto più importante, in assoluto, che si può trarre dalla sconfitta di ieri. Perchè non ci si salva in trasferta, mai. Non si può neanche lontanamente ipotizzare l'eventualità di salvarsi perdendo sempre in casa e, di conseguenza, riuscendo a vincerle tutte in trasferta. Era naturale che l'impressionante alternanza di vittorie e sconfitte si interrompesse, alla fine, su un campo difficile come quello dello Scida. Così come non è normale perdere tre volte consecutive al Liberati. Le 7 vittorie esterne dello scorso campionato sono state un unicum, nonchè un miracolo sportivo di Tesser: un caso più unico che raro. Il risultato di Crotone di ieri ha riportato la Ternana ad una percezione meno distorta di quello che deve essere il proprio cammino-salvezza: o si inverte la rotta al Liberati, o si retrocede. Semplice e lineare.

2 – Fere ingenue, ma non gira mai.

Troppo facile parlare di occasioni sprecate e della sfortuna che assilla la Ternana, ma un po' (anzi, molto) di questo si è visto ieri. Primo tempo dominato in casa della più forte delle "umane" di questo campionato (il Cagliari è un caso a parte), ma Ternana incapace di andare in vantaggio. Poi ancora un quarto d'ora di bel calcio, un palo incredibile (assolutamente extraterrestre l'intervento di Cordaz) colpito da Ceravolo dopo una meravigliosa azione, quindi il buio. Secondo giallo a Masi, il muro-Mazzoni che alla fine cede e una clamorosa ingenuità di Biagio Meccariello. Frattanto, la Ternana aveva preso anche un altro palo. Fa male dirlo, ma torniamo al punto di partenza: esiste la sfortuna, o è solo una serie di errori (la maggior parte marchiani) messi in fila? Chi non è baciato dal sole, in questo campionato, poi purtroppo paga lo scotto. Ma davvero ieri la Ternana meritava di più.

3 – A Crotone sono emerse le due facce della Ternana.

Quella bella: ovvero la crescita dal punto di vista del gioco, la capacità di mettere sotto il Crotone (la squadra che gioca meglio in B, solida dietro e a dir poco letale davanti) a casa propria per 60 minuti. Quella che coglie i frutti del proprio lavoro settimanale (a livello di progressi) e disputa un'ottima prova, dalla quale trarre un sacco di aspetti positivi. Propositivi anche in 9 (ancor di più in 10), la Ternana meritava ai punti di portarla a casa molto più del Crotone ed è uscita dallo Scida a testa altissima, dopo una partita dove complessivamente è emersa la personalità del gruppo. Poi c'è l'altra faccia della medaglia: quella della fragilità della squadra. Fragile nei risultati e negli equilibri ormai alterati, nonchè altalenante nelle prestazioni: ora anche atterrita nel morale e affossata in classifica, e giustamente la graduatoria – dopo 14 partite, quasi un girone – inizia ad essere davvero indicativa. Adesso deve essere bravo Breda a ricompattare e risollevare il gruppo, che però è chiamato ad alzare la testa. Perchè, anche nei momenti difficili, in campo ci vanno sempre e solo i giocatori. Intanto, mi permetto di fare i complimenti al super-tifoso che, nella notte fra giovedì e venerdì, ha pensato di divertirsi a scapito dei giocatori: sicuramente, i tuoi atti vandalici hanno fatto il gioco di quella che dici essere la "tua" Ternana.

4 – La difesa crolla sempre.

Si potrebbe, ovviamente, parlare anche dell'attacco, tra i meno incisivi del campionato. Ma i numeri che stanno condannando la Ternana – e che sono più correlati, in assoluto, alle 9 sconfitte su 14 partite in campionato – sono quelli relativi al reparto difensivo, che non riesce a trovare un proprio equilibrio e che, alla fine, si sfalda sempre. Senza dover approfondire troppo, basta citare il dato dei 22 gol subiti in 14 partite: troppi, peggio della Ternana hanno fatto soltanto Avellino e Brescia a quota 23 e il Como a quota 26. Anche ieri, dopo un primo tempo stupendo di Masi e ottimo di tutto il reparto, nella seconda frazione c'è stato il disastro: espulso Masi (fiscale il primo giallo, ci sta tutto il secondo), espulso Meccariello (un'ingenuità semplicemente clamorosa: come può un centrale perdersi, in mezzo, l'uomo in quel modo?), svarione di Gonzalez che costa il primo gol. Viene da sè la considerazione che così non si possa andare avanti: che la partita col Vicenza sia foriera di nuove soluzioni ed equilibri?

5 – Giù il cappello per Luca Mazzoni.

Moralmente è molto più di un capitano: uomo-spogliatoio con tanta, tantissima personalità. Sempre il primo a continuare a crederci, sempre l'ultimo a mollare. Anche ieri, a Crotone, dove ha superato i suoi usuali miracoli con un rigore parato e un intervento fantascientifico sul successivo angolo (oltre ad una serie di altre ottime risposte, quando chiamato in causa). Poi ha dovuto cedere sotto i colpi del Crotone in (doppia) superiorità numerica, disperandosi per il gol subito. Ma ha continuato a lottare, con altri interventi e altre uscite, in una prestazione emblematca del suo carattere e della sua attitudine. Non meritava, assolutamente, di prenderne tre: oltre alla prestazione, come al solito, sopra la media, ieri a Crotone è emerso l'atteggiamento esemplare di Mazzoni, che ha fatto di tutto per cercare di difendere la porta e i colori rossoverdi. Per l'appunto, un esempio: da seguire.