Le 5 cose che abbiamo imparato da Latina-Ternana
Pareggio dolceamaro per la Ternana sul campo del Latina. Per come è arrivato – ovvero a seguito di due frazioni di segno opposto – e per l’avversario contrapposto alle Fere, che metteva in campo discrete qualità e un disperato bisogno di vincere per la prima volta in questa Serie B. Ma l’impressione che resta anche il giorno dopo è che questa fosse una partita che i rossoverdi avrebbero potuto portare a casa: la Ternana, tuttavia, per il momento non riesce ad uscire dal suo limbo (nè forse vuole o dovrebbe…).
1 – Ternana mai così double-face con Carbone.
Dopo aver ripensato attentamente, e a mente fredda, all’intero avvio di campionato, e non solo alla partita di ieri, si può affermare con relativa tranquillità che il primo tempo di Latina sia stato la più bella frazione mai disputata dalle Fere di Carbone finora. La Ternana, compresa l’azione del gol, ha creato ben cinque nitide occasioni da gol – ahinoi, sfruttando solo una delle ultime, quando il Latina aveva già segnato: questo il neo dei primi 45 minuti. Un leggerissimo calo, fisiologico, negli ultimi 5 giri di orologio, ma per il resto bel gioco, ottime trame palla a terra (quasi sempre con tocchi di prima) e predominio – a tratti anche molto marcato – sul campo dell’avversario. In avanti le Fere hanno creato molto di più, e questo è un passo in avanti da sottolineare. Manca sempre, però, il cinismo necessario per chiudere le partite o indirizzarle sui binari giusti (vero quel che dice Germoni: avesse segnato prima, la Ternana, sarebbe stata un’altra partita). Il gol dei pontini è arrivato su calcio piazzato: rivedibile, nell’occasione, la difesa, che nel complesso ha però solo sofferto le scorribande di un singolo come Acosty. Alla fine del primo tempo, tutti o quasi immaginavano una seconda parte di gara in cui la Ternana potesse provare ad andare a prendersi l’intera posta in palio. E invece no: a 45 minuti di alto livello ne seguono altrettanti scialbi e sottotono, in cui le Fere concludono in porta soltanto una volta (con uno spunto Zanon) e fuori dallo specchio in altre due occasioni (con Falletti e Defendi). Calata di intensità e creatività, la squadra di Carbone ha sofferto i nerazzurri per praticamente tutto il secondo tempo, complice, probabilmente, anche una sostituzione che, dal punto di vista tattico, non ha convinto appieno.
2 – Avenatti (o una prima punta) è irrinunciabile.
Qualsiasi sia il modulo impiegato dalla Ternana, che davanti si giochi a 2, a 3 o con il trequartista dietro alle due punte, il riferimento offensivo non può mancare. La torre con i brevilinei intorno è una soluzione che aveva funzionato bene nelle precedenti uscite, confermando nella pratica la sua logicità teorica. Forse ieri l’Avenatti recuperato in extremis non era al top della condizione (anzi, quasi sicuramente), quindi ci poteva stare anche un cambio all’ottavo minuto del secondo tempo che, in altre occasioni, potrebbe sembrare “affrettato”. Meno comprensibile è perchè privare la squadra della prima punta (l’opzione in panchina era La Gumina o, al limite, Palombi). Con l’inserimento di Battista è stato di fatto composto un tridente di brevilinei con Surraco e Falletti che, di fatto, è rimasto innocuo per tutta la ripresa. Carbone ha provato in tutti i modi a cambiare l’ordine gli addendi per modificare il risultato, non riuscendoci. Per di più, seppur in condizione fisica ancora precaria, a Latina non si è visto il peggior Avenatti degli ultimi tempi: ha sfruttato bene le sue caratteristiche, venendo spesso incontro e “spizzando" alcuni palloni, e illuminato con un meraviglioso lancio di prima verso Surraco che poi avrebbe portato ad una pericolosa punizione dal limite.
3 – Di Gennaro man of the match.
Tornava a Latina da ex, nella piazza dove, l’anno scorso, aveva vissuto una stagione sfortunatissima. Davide Di Gennaro ha risposto ad alcune osservazioni critiche indirizzategli negli ultimi giorni sfoderando una super prestazione, con almeno tre parate salva-risultato (due su Acosty, che se lo deve essere sognato questa notte, e una su D’Urso) e diversi altri interventi di pregevole fattura. Più sicuro anche nelle non frequenti volte in cui è stato chiamato in causa per delle uscite, può poco sul gol di Brosco – nell’occasione, viene scavalcato da una strana traiettoria del pallone. Nel complesso, tiene botta per la squadra quando il Latina si rende pericoloso, mettendo in mostra il suo indiscutibile bagaglio tecnico.
4 – Ternana affetta da… pareggite.
Quattro segni “X” consecutivi, dallo Spezia al Francioni, passando per il derby di Perugia e la partita contro il Bari. Contro avversari, quindi, o più forti sulla carta (pugliesi e liguri), o affrontati in trasferta (il Latina), o una combinazione di questi due elementi (Perugia). Quello che abbiamo imparato è che, per ora, ancora agli albori di un campionato mai come quest’anno livellato verso il basso, questa sorta di “limbo” può andare bene alla Ternana, che deve recuperare in corso d’opera il tempo buttato in estate e che si sta, quindi, ancora formando. Anche perchè, tutto ovviamente perfettibile, di buone cose qua e là se ne sono viste. Se è vero che la Ternana non vince mai, è anche vero che non perde mai (tolta Cittadella), e con questo calendario iniziale non era scontato. In più, il tour de force è finalmente finito, e per la prima volta la Ternana affronterà un avversario, il Verona, che arriverà all’impegno contro le Fere con un giorno abbondante in meno di riposo. Ecco, il Verona. Il grosso timore, ora, è che sabato prossimo la formazione per distacco più forte dell’intero campionato possa di forza tirare giù la squadra di Carbone dal suo limbo e riportarla verso la zona rossa (comunque, da ieri, più vicina) della classifica.
5 – A Riccardo Brosco piace incontrare la Ternana.
Secondo gol dell’ex per Riccardo Brosco, al suo quarto anno dopo il cambio di casacca che l’ha portato nel basso Lazio, contro la Ternana. L’ultima volta sempre al Francioni, sempre in questo periodo dell’anno (27 settembre, ma del 2014), sempre il gol del momentaneo vantaggio in un 1-1 finale contro la Ternana di Tesser (pareggio all’ultimo tuffo per un grande ex rossoverde come Fabio Ceravolo). Che Brosco sia un difensore con il vizio del gol, lo si sapeva già. In poco più di tre stagioni in maglia Latina già otto gol, di cui due in questo campionato. Contro la Ternana è arrivata la seconda rete consecutiva, dopo la realizzazione siglata la scorsa settimana a Latina, e anche in maglia rossoverde Brosco era andato in gol una volta in 22 presenze.