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Le 5 cose che abbiamo imparato da Livorno-Ternana

A Livorno arriva una sconfitta che fa male alla Ternana: perchè la classifica torna ad accorciarsi nuovamente verso il basso, con i playout che ora ritornano a 3 punti di distanza (non a 5) e con gli stessi amaranto ad affiancare – e superare – la Ternana a quota 30.

1 – Da Ascoli, fuori casa è un disastro.

Torniamo lì: fortunatamente le Fere hanno cambiato passo al Liberati e, da questo punto di vista, "normalizzato" il loro andamento. Ma il bottino delle ultime 5 trasferte è disastroso. Un solo punto – lo 0-0 a Brescia – nelle ultime 5 uscite e soprattutto continuano le difficoltà offensive dei rossoverdi, che non segnano più lontano da casa 480 minuti. Un dato impressionante: l'ultima rete resta ancora quella al 93' di Palumbo a Vercelli, 5 dicembre scorso. L'involuzione fuori casa c'è stata e i numeri lo dimostrano.

2 – Le ingenuità le paghi.

Un punto che torna spesso. In Serie B, il poco che concedi solitamente viene sfruttato dagli avversari, che ti "puniscono". E allora può succedere che, in una partita difficile e importante fuori casa – fino a quel momento giocata e gestita bene -, Coppola perda un pallone velenoso sulla propria trequarti, che Gonzalez cerchi di metterci una pezza (ma Alejandro, anche ieri fantastico, tutto non può fare) e che quindi la difesa resti in un uomo in meno al momento di "scalare" su un traversone avversario. Complice un Vitale (bene anche ieri) forse un po' disattanto – ma che ne doveva prendere due – concedi il tap-in sotto misura e i 3 punti. Una reazione a catena che è costata una partita importante.

3 – La Ternana ha bisogno dei suoi uruguaiani (d'attacco).

Ha bisogno del genio e della sregolatezza di Falletti – che anche ieri sono prepotentemente emersi -, così come ha bisogno di ritrovare il miglior Felipe Avenatti. E, ora che iniziamo ad avvicinarci al periodo decisivo del campionato, sarebbe bene per la Ternana che "Ave" possa tornare a splendere in campo. Prendendo in prestito una locuzione di un mio amico, questo duo – da quando è a Terni – è il termometro dei rossoverdi. Quando entrambi girano – e purtroppo è successo troppe poche volte finora -, non ce n'è per nessuno; se uno dei due è in giornata super, difficilmente puoi arginare la Ternana; se invece andiamo a prendere in considerazione partita, anche giocate bene, dove però nessuno dei due si accende, allora la Ternana deve trovare altre soluzioni e non sempre ci riesce. Come ieri: El Baxho, come al solito, non lo prendeva nessuno e un paio di volte, nel secondo tempo, ha deciso di saltarsi tutta la difesa toscana. Quando cambia ritmo non lo prendi, è inutile. Felipe, ieri, è tornato a soffrire un po' di più – sempre in questo filone di partite in cui si batte tanto lontano dalla porta e a spalle girate. Un po' troppo lento, avulso in certe situazioni di gioco (nel primo tempo Busellato si è arrabbiato con lui per il mancato pressing sui portatori di palla avversari, con una ventina abbondante di metri tra lui e il resto dei compagni) e, stavolta, anche impreciso negli appoggi. I suoi gol mancano eccome a questa squadra.

4 – Contro il suo Livorno, Mazzoni meritava di più.

Non tanto per la sua prima uscita, quella dello scorso girone, contro il suo Livorno – dove, in realtà, ha delle responsabilità su due gol degli amaranto -. Quanto per il campionato, da lì in poi, strepitoso che ha disputato e per il suo ruolo dentro lo spogliatoio della Ternana. Luca è diventato, in poco tempo, una colonna di questa squadra e penso che la dimostrazione più tangibile sia stata quella di venerdì, in occasione delle belle parole della squadra e dell'allenatore per Alberto Masi. Ha sempre messo la faccia, in prima persona, fuori dal rettangolo verde e, soprattutto, le parate dentro al campo: è un punto su cui siamo già passati, e che alla luce di ieri non possiamo non ribadire, ma Mazzoni ha raccolto l'eredità pesante di Alberto Brignoli senza farlo rimpiangere. Anche nel suo stadio una grande prestazione: incolpevole sul gol, un miracolo incredibile su Baez nel primo tempo, sicurezza tra i pali e fuori e, soprattutto, sempre grande presenza vocale in campo. Ha meritato gli applausi a fine partita: contro il suo Livorno meritava più di 0 punti su 6.

5 – Dietro è ancora tutto aperto.

Pensavamo di poterci rilassare un minimo? Leviamocelo dalla testa, perchè dietro la classifica è cortissima e la Ternana non ha portato via punti da Livorno. Con una vittoria, sarebbe andata a + 6 sugli amaranto; il pareggio l'avrebbe lasciata a +3, mentre la sconfitta – dolorosissima – ha comportato l'affiancamento a 30 punti e il sorpasso per il computo degli scontri diretti. Anche il Trapani ha (stra)vinto, sorpassando la Ternana e andando a quota 32. Il successo inatteso della Pro Vercelli contro il Brescia riporta la zona playout -3 punti dalla Ternana – i 27 dell'Ascoli, a pari merito proprio con i piemontesi -, in attesa del Modena (25) che oggi ospita il Cesena in casa in uno dei tanti derby dell'Emilia-Romagna. E allora: la partita contro la Salernitana (24) – invischiata in una lotta, non scontata, per non retrocedere direttamente – diventa fondamentale per la Ternana. Sfruttare l'inerzia positiva in casa (i rossoverdi sono la seconda miglior squadra, dopo il Cagliari, tra le mura amiche negli ultimi due mesi) per tornare a rischiarare la classifica: in un turno, il prossimo, dove saranno tanti gli "incroci pericolosi"…

 

Federico Trastulli

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