Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Bari

Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Bari

La Ternana coglie un buon punto contro un Bari competitivo – seppur rimaneggiato da Stellone -, dando continuità agli ultimi risultati ottenuti.

1 – Quarto risultato utile consecutivo in tredici giorni, classifica positiva.

Per quel che può contare dopo cinque giornate, per il momento la classifica sorride ad una Ternana il cui unico obiettivo non può che essere la salvezza. Dopo tutte le vicissitudini estive che, di fatto, col cambio di guida tecnica hanno azzerato tutto o quasi a ridosso dell’inizio del campionato, e in più dopo 4 partite in 13 giorni, la Ternana si ritrova con 6 punti in classifica, imbattuta in casa e nel tosto derby di Perugia, a +3 sulla zona playout occupata proprio dai cugini biancorossi. Dal punto di vista dei numeri e di quanto raccolto – a fronte anche di qualche, graduale, miglioramento visto in campo e soprattutto di alcuni avversari molto competitivi -, i tifosi rossoverdi non possono sicuramente lamentarsi. 

2 – La Ternana dietro è solida.

Questo è sicuramente l’aspetto più positivo da sottolineare in questo avvio di stagione. Soprattutto in mezzo, la Ternana ha fatto bene anche contro il Bari. Sostanza, finchè è stato in campo, per Contini; prestazione quasi impeccabile per Meccariello e Valjent, due colonne portanti del buon inizio di stagione. Sulle fasce, solido Zanon e lodevole anche la prestazione di Di Noia, che stringe i denti con tantissima volontà nonostante i problemi fisici, adattandosi al cambio di ruolo (che comunque ha nelle sue corde). Quattro i gol incassati in 5 partite, di cui due presi all’esordio contro un Cittadella già storico e due in cui gli errori individuali sono stati determinanti: a riprova che (contro il Bari complice anche un pizzico di buona sorte, che mai guasta) sul piano difensivo il sistema funziona.

3 – Davanti c’è ancora tantissimo da fare.

Il grande problema di questa primissima Ternana di Carbone è la fase offensiva. Le Fere hanno, fin qui, creato pochissimo (qualcosa in più di 10 tiri nello specchio in ben 5 partite) e, in proporzione, finalizzato sufficientemente: ma dei 3 gol segnati fin qui – troppo pochi – ben 2 sono giunti su rigore, e l’altro è stato un autentico capolavoro di Falletti. In generale, i rossoverdi non sono pericolosi e sembrano pagare l’assenza, fin qui, di un vero e proprio finalizzatore. Tempo al tempo, però: la stagione della Ternana, partita di fatto con un mese e mezzo di ritardo, è appena iniziata e questo gruppo giovanissimo dovrà lavorare tanto insieme al suo allenatore. Che intanto, però, specificato: il tour de force ha inficiato le prestazioni offensive delle Fere, ora davanti serve più freschezza. E allora, a Latina, chissà che non ci sia qualche sorpresa di formazione…

4 – Al Francioni potrebbe toccare a Palombi.

È un’eventualità che, a domanda precisa e viste le indicazioni fornite nel postpartita, Benny Carbone non ha affatto escluso. Nelle sue parole, apprezzamenti per il giocatore scuola Lazio fortemente voluto in rossoverde dalla proprietà; nei fatti, una “promozione” dalla tribuna alla panchina contro il Bari, seppure il campo manchi ancora. Ma a Latina, vista la stringente necessità di forze fresche in avanti, è molto probabile che Simone Palombi faccia il suo debutto in Serie B, se non dal primo minuto subentrando. Ma con un Avenatti ancora acciaccato (seppure inaspettatamente inserito nel finale di partita contro il Bari) e un La Gumina che deve ancora, necessariamente, maturare sul campo (anche qui, tempo al tempo), un posto da titolare nel basso Lazio per l’ex aquilotto non è da escludere. E Carbone ha già abituato i tifosi rossoverdi alle novità di formazione più o meno prevedibili…

5 – Di Gennaro non è Mazzoni.

Occhio a non fraintendere: non si vuole dare un giudizio in assoluto positivo o negativo nei confronti di un portiere, da poco a Terni, con un bagaglio tecnico di innegabile qualità. Da quel che si è visto fin qui – perciò ampiamente modificabile col passare delle giornate -, l’estremo difensore titolare delle Fere ha ottimi riflessi e sicurezza in mezzo ai pali, mostrando però al contempo più di un’incertezza e di un sussulto nelle uscite. La partita contro il Bari, da questo punto di vista, riassume in maniera emblematica quanto visto nei primi cinque impegni di campionato della Ternana da parte del portiere scuola Inter: buona parata su Fedato a metà primo tempo, rischio concreto di secondo errore stagionale e concessione del gol partita a Maniero sul finale di partita per un’indecisione in allontanamento dalla linea di porta. Il fatto che, sulla copertura di un’uscita da ordinaria amministrazione, capitan Meccariello si sia arrabbiato vistosamente alimenta l’impressione di minore sicurezza che il neo-portiere rossoverde starebbe dando al reparto difensivo rispetto al suo predecessore. Ma anche in questo caso, a costo di essere ripetitivi, il messaggio fondamentale è: tempo al tempo. Perchè, se avessimo dovuto giudicare in assoluto Luca Mazzoni dal suo debutto in rossoverde contro il Livorno, avremmo parlato del peggior portiere della scorsa Serie B, e non di uno dei migliori (se non in assoluto il migliore) quale poi si è rivelato…