Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Brescia
Tra addii e novità in campo – soprattutto spazio ai giovani -, Ternana e Brescia non si giocavano niente al Liberati. Nonostante ciò, l’ultima del campionato al Liberati ha comunque regalato qualche emozione, cinque gran gol e l’ultimo – meritato – successo della stagione rossoverde.
1 – Presidenza, squadra e città: un altro anno nell’anonimato. Il futuro va progettato e rianimato!
Solo questo, l’unica cosa che conta per il futuro. È tutto nello striscione dei ragazzi della Nord, pregevoli nella loro costanza e nella voglia di difendere il Liberati e i colori rossoverdi sia nei tempi buoni che, nei più frequenti, tempi meno buoni. Percentuale altissima della responsabilità per il distacco dalle Fere è, ovviamente, della società (o, meglio, “non società” negli ultimi 6 mesi; e si tratta in ogni caso di colpe da spalmare in ormai più di dieci anni). Ma, per il bene della nostra Ternana, tutti devono dare una risposta. Anche la città. E i circa 5 minuti di esposizione del messaggio da parte del parterre della Nord (che, tra i traguardi di quest’anno, può annoverare anche un rarissimo confronto con Simone Longarini!) sono un messaggio chiarissimo.
2 – Avenatti superstar!
Primo tempo di altissimo livello per il puntero uruguagio. O meglio: seconda parte di frazione di grande spessore. Non bene fino al gol, con Caracciolo che anzi gli ha mostrato come un centravanti aggredisce una palla alta sul primo palo, mettendo subito le cose in chiaro. Poi capitalizza con una bella conclusione un’azione capolavoro dei rossoverdi sull’asse Zanon-Janse e, dopodichè, inventa uno straordinario assist a centrocampo per Federico Furlan con un gesto tecnico che denota un bagaglio unico per un giocatore di quelle caratteristiche fisiche. Fa vedere belle cose anche nella ripresa. Si dà molto da fare e lotta tanto in mezzo al campo: dopo la fiducia concessa dal quinto gol in campionato, una bella prova per Felipe.
3 – Tascone ha personalità.
I giovani rossoverdi, con molti minuti in campo dopo che il campionato delle Fere è di fatto terminato, continuano a sorprendere. Il debutto in B di Tascone, che torna in campo dopo la prova (anche quella da titolare) in Tim Cup contro la Virtus Bassano lo scorso agosto, è caratterizzato soprattutto dalla grinta e dalla personalità messe in campo: non solo la conclusione che, al 31’, impegna severamente Arcari (indice di un buon piede destro), ma soprattutto tanta tenacia. Strilla, si sbraccia, chiama insistentemente palla, e non solo: anche ordine e sicurezza (in crescendo dopo il pari di Furlan, così come Sernicola) in mezzo al campo, con alcuni buoni dribbling. Un errore al 4’ della ripresa poteva costare caro, ma si può sorvolare. Da quel che si è visto in campo, i valori ci sono: sarebbe un’altra “pesca” dal settore giovanile rossoverde.
4 – Vitale e Ceravolo, addio simbolo.
Si sono visti soltanto in parte del secondo tempo. Due bandiere della Ternana che salutano con quelli che sono, al 99,9%, gli ultimi minuti in campo al Liberati con la maglia rossoverde. Due professionisti seri che, in questi anni, hanno dato tanto, ognuno a modo suo, alla causa delle Fere. L’ultima a Terni da padroni è segnata da una stupenda azione simbolo: cross perfetto del capitano, incornata altrettanto perfetta di Fabio per il 3-1 decisivo e il record di reti in B con la maglia delle Fere (contro i 10 dell’anno scorso; eguagliato quello all-time a Reggio Calabria). Solo i loro ingressi in campo, comunque, sarebbero valsi la serata: a Terni, questi due giocatori, hanno fatto bene e gli scroscianti applausi del Liberati ne sono la testimonianza più tangibile. E che la Ternana li perda a 0 è grave, gravissimo. Senza giustificazioni. L’ultima rete di Ceravolo in rossoverde, per tutta l’azione, è un chiaro messaggio alla proprietà.
5 – Palumbo, se entrava era il gol dell’anno in B.
Al 20’ della ripresa stop pregevole al limite dell’area, veronica e tiro a giro: tutto di prima. Il risultato? Parabola perfetta, che supera Arcari e sbatte prima sulla parte bassa della traversa, poi pochi centimetri davanti alla riga. Peccato: sarebbe stato uno dei gol dell’anno (se non “il” gol dell’anno) in B. È comunque, sicuramente, uno degli highlights di questa chiusura di sipario del campionato di B al Liberati. In una prova, quella di Palumbo, andata in crescendo soprattutto nella prima metà della ripresa. Lui, il vizio della conclusione spettacolare e decisiva, ce l’ha: ricordate i tre punti di Vercelli all’ultimo respiro?