1. Se si arrabbia De Canio allora qualcosa non va
Abbiamo imparato che se Luigi De Canio arriva a puntare il dito contro direttore di gara allora la prestazione di quest’ultimo è da ritenersi realmente insufficiente. Le parole dell’allenatore rossoverde sono state dure. Non ha digerito la direzione arbitrale di Illuzzi tanto da dichiarare che “se c’è stato un protagonista insufficiente quello è stato sicuramente l’arbitro”. A nulla poi è valsa la battuta di Giovanni Stroppa che in sala stampa ha raccontato di aver detto a De Canio, a fine partita che “gli mancava solo il fischietto per quanto ha cercato di indirizzare le decisioni dell’arbitro”.
2. Tremolada-Montalto-Carretta, sono loro la trazione anteriore della Ternana
Abbiamo imparato che la Ternana è dipendente da tre giocatori: Tremolada, Montalto e Carretta. C’è poco da fare, da quando il primo è tornato a giocare dietro le punte e il secondo a fare coppia con Montalto la squadra è tornata a segnare. 10 gol in tre partite. 10 reti delle quali ben 9 sono del tridente che oggi è tornato a far sognare.
3. Cambia il sistema di gioco e resta costante la prestazione: la Ternana è diventata squadra.
Abbiamo imparato che oggi la Ternana è una squadra quadrata. A confermarlo ci sono i 3 risultati utili consecutivi ma anche la facilità con la quale la squadra riesca a giocare bene e portare a casa punti importanti pur cambiando sistema di gioco. Contro Cittadella e Novara rossoverdi in campo con il 4-3-1-2. Ieri a causa dell’assenza dei due terzini titolari De Canio è stato costretto a rispolverare la difesa a 3. Ebbene la squadra ha reagito alla grande, disputando una buonissima partita. E’ vero, sono arrivati due gol ma entrambi sono imputabili soprattutto all’errore del singolo, Signorini piuttosto che a problemi di tattica.
4. Un punto che lasciata l’amaro in bocca ma resta comunque prezioso
Abbiamo imparato che alla fine del campionato tutto va bene o per dirla alla ternana “tutto fa brodo”. E già perché il punto ottenuto contro il Foggia serve giusto per il brodo. “Muove la classifica” ha detto De Canio dopo però essersela presa con l’arbitro. In casa rossoverde c’è la consapevolezza che il pareggio contro il Foggia è stata un’occasione persa per accorciare definitivamente la distanza dal sogno playout. Anche perché dagli altri campi sono arrivati solo risultato utili per i rossoverdi. Pazienza è andata così. Il punto comunque fa bene alla classifica rossoverde.
5. Nel miracolo ci crede la squadra ma anche la città
Abbiamo imparato che oggi a credere nei playout non è solo la squadra ma tutta una città. Abbiamo avuto la conferma nel match contro il Foggia quando al Liberati si sono presentati oltre 7mila persone. Tante, tantissime. Non quante le 9mila del derby che resta “la partita” per eccellenza, quella dal sold out sicuro ma sicuramente ieri sera c’è stata una grandissima risposta del pubblico. Ad incentivare il popolo rossoverde la decisione della società di confermare il biglietto ad un euro.
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