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Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Latina

La Ternana non va oltre lo 0-0 contro un Latina, sì buona squadra sulla carta e reduce dal cambio di allenatore, ma parso tutt'altro che in splendida forma. Il ritiro di Norcia, quindi, non pare aver dato i suoi frutti.

1 – L'attacco si è fermato.

Di conseguenza, come abbiamo scritto nel nostro editoriale, anche la Ternana si è fermata. I rossoverdi dovevano ripartire contro il Latina e invece non l'hanno sbloccata – e non si sono sbloccati. L'ultima rete resta quella di Fabio Ceravolo, al 65', contro lo Spezia, inutile ai fini del risultato. Sono 320 minuti che la Ternana non segna. Contro il Latina sono state almeno 3 le occasioni nitide per poter gonfiare la rete, soprattutto con Furlan (al 7') e Ceravolo (da solo contro Ujkani, in una situazione simile a quella di Perugia): ma stavolta alle Fere è mancata la concretezza e questo preoccupa non poco. Anzi: come sottolineato anche nel postpartita dai protagonisti, in 3/4 situazioni di contropiede nel primo tempo è mancato addirittura l'ultimo passaggio. Una regressione che non lascia sereni.

2 – A questa squadra servono alternative.

Quando il brio della batteria di attaccanti rossoverdi, tecnicamente tra le più valide nel campionato, non è acceso come nelle giornate migliori, o non è sufficiente a scardinare una difesa avversaria, questa squadra ha un bisogno tremendo di alternative. Il secondo dei casi suddetti si è materializzato ieri: il Latina si è coperto molto bene, con il suo 4-3-3, e aveva spesso 7/8 uomini dietro la linea del pallone. Le vie centrali, quindi – quelle preferite da Falletti, Furlan e compagnia -, risultavano ostruite. Come aggirare il problema? "Zanon spingeva molto, quindi tanti palloni sono passati tra i suoi piedi: ecco perchè i tanti cross", ha dichiarato nel postpartita Belloni. Peccato che tutti i traversoni siano piombati nel vuoto, facili prede in particolare di Dellafiore ed Esposito – che di centimetri ne hanno. Se i punti di forza del 4-2-3-1 con i giocatori brevilinei in avanti non sono abbastanza, servono alternative o di modulo o di interpreti. Anche ieri, come (quasi) sempre, la Ternana è stata gradevole alla vista: ma creare gioco non basta.

3 – Avenatti, non ci sono più alibi.

Dopo quanto detto ieri da Roberto Breda, ora davvero non ci possono essere più dubbi. "Nelle ultime partite – ha dichiarato l'allenatore rossoverde nel postpartita – sono subentrati quasi sempre sia Gondo che Avenatti, e il primo ha avuto sempre almeno un'occasione. In questo momento Cedric vive l'area con più efficacia, va in area con più decisione. Felipe è un giocatore che, chiaramente, tutti stiamo aspettando: ma adesso anche da parte sua deve esserci più voglia di essere determinante". Un allenatore che ti chiama in causa così dovrebbe essere uno stimolo enorme, nonchè indice di uno stato delle cose preoccupante. La bocciatura, sommata alle parole di Breda, dipinge un quadro chiaro: Felipe, se non riesce a superare i suoi blocchi psicologici – e sarebbe ora, visto che la stagione si sta complicando, prima di volgere al termine -, non può dare alcun apporto alla causa rossoverde. Già il campionato disgraziato ha guastato e le sue prospettive di carriera, e quelle di "profitto" della società rossoverde: ora, sia chiaro, la Ternana si deve salvare con o senza Avenatti. Tutti crediamo in Felipe e tutti ci auguriamo che possa essere fra i protagonisti di queste ultime 10 partite: ma adesso sta davvero solo a lui.

4 – Fantastico Palumbo!

Contro il Latina stupenda prova di Antonio Palumbo, titolare al posto di Busellato (out per problemi influenzali che, tra l'altro, hanno afflitto anche il centrocampista campano): qualità e quantità, ma soprattutto tanta personalità, soprattutto per un diciannovenne. Padrone del centrocampo, sempre a testa alta, ieri aveva il piede caldo e ha deliziato il Liberati con alcuni cambi di gioco di categoria superiore. Unico neo: soprattutto nel primo tempo è andato troppo spesso alla conclusione, talvolta anche velleitaria. Ma almeno ci ha provato e ha dato tutto: una piacevole sorpresa, ieri la miglior Fera. Esce dopo 60 minuti tra gli applausi, per crampi: ma il gioiellino rossoverde, ancora tutto da scoprire, si prende gli applausi del Liberati e le lodi di Breda.

5 – Stavolta la fortuna ha baciato la Ternana.

Meritava di vincere, ieri, la squadra di Breda? Probabilmente no, non ha fatto così meglio del Latina da poter recriminare. Ma stavolta la sorte l'ha aiutata e le ha consentito di guadagnare un punto sulla zona playout. Il Livorno non è andato oltre lo 0-0 con l'Entella, mentre ad Ascoli le montagne russe hanno fatto sentir male i bianconeri, sconfitti 4-3 dall'Avellino di Tesser (prossimo avversario dei rossoverdi). Il Modena cade a La Spezia, mentre la Salernitana perde clamorosamente all'Arechi contro il Lanciano dei miracoli (ora a 35, ma che dovrebbe perdere altri 2 punti per penalizzazioni). In attesa di Vicenza-Trapani – tra pochi minuti -, la Ternana (37) ha guadagnato una lunghezza sulla quint'ultima (Livorno a 33). Ma non si può soltanto sperare negli insuccessi altrui: dopo 1 punto in 4 partite, è ora che la Ternana si rialzi. Il calendario, tuttavia, rischia di complicare non poco le prospettive delle Fere.

 

Federico Trastulli

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