Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Pro Vercelli
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Ad ognuno le proprie valutazioni: i fatti parlano di una partita non bella e non brillante, quantomeno, da parte della Ternana, ma anche di un punto guadagnato sulla zona playout e di una giornata in meno sul calendario.
1 – Ai tifosi rossoverdi serve il defibrillatore.
Dovrebbe essere fornito per legge a chi segue questa squadra. 75 minuti, gol di Furlan compreso, di calma piatta, poi altri 4 minuti di inferno stile Chiavari. Ma stavolta, a far le spese del raptus di follia di una tranquilla, seppur tirata, serata di metà aprile sono le Fere: prima la Pro pareggia – con un pizzico di fortuna, ma non immeritatamente – con Scavone; poi i rossoverdi accusano il colpo e prendono la seconda rete in 60 secondi, dimenticandosi di Ardizzone. Giusto il tempo di riprendere il gioco sul clamoroso 1-2, che l’asse Avenatti-Troianiello, quest’ultimo appena entrato, risulta nell’ex Salernitana abbattuto in area: rigore sacrosanto e Gigi Vitale che torna al gol. 2-2, quattro minuti di montagne russe, e poi ritorno al nulla, o quasi. Questo campionato delle Fere è anche così.
2 – La Ternana non ha convinto.
Probabilmente tutti ci aspettavamo di più, in casa e contro una Pro alla portata e per di più con qualche defezione (anche importante). Invece, la prova delle Fere è stata piuttosto anonima, come se un misto di stanchezza e di quella sensazione di pienezza, acquisita da qualche settimana a questa parte (e a dovere, vista la classifica), alla fine abbia un po’ fiaccato i rossoverdi anche stasera. Partita fatta, sì, dalla Ternana nei primi 45 minuti, ma con poche occasioni, meno brividi ancora e, soprattutto, senza quel mordente che tutti un po’ ci potevamo aspettare per il primo atto di questo uno-due casalingo decisivo per la salvezza. Anche dopo il vantaggio, le Fere non han convinto: anzi, la ripresa è stata decisamente a marca piemontese, con ben più azioni pericolose e anche un gol annullato che, invece, probabilmente era regolare. Il fatto più grave, e forse indice della stanchezza soprattutto mentale della squadra, è il crollo verticale tra il 75′ e il 76′, con i due gol piemontesi: passi il primo, dove Zanon e Furlan si perdono Scavone (calci piazzati, mai stati il nostro punto forte…), ma dimenticarsi di difendere 50 secondi dopo è inaccettabile. Poi, il colpo di coda che non ti aspetti (se ne parla sotto) e una reazione che è l’unico, ma grande, aspetto positivo della serata. Però, nel complesso, i pochi spettatori del Liberati se ne tornano a casa con l’amaro in bocca…
3 – Troianiello è stato il miglior ingresso dalla panchina.
È vero! Troianiello c’è. Stasera, al terzo gettone stagionale, è entrato con voglia e determinazione: non solo il rigore guadagnato, ma anche molta vivacità e qualche tocco e inserimento interessante. Insomma, pochi minuti, ma importanti e da piena sufficienza. A differenza degli altri due subentrati: Avenatti, parso più sottotono e di nuovo leggermente “appesantito”, rispetto a Vicenza, e Grossi, che continua nel suo periodo complessivamente poco positivo e infila un’altra prestazione che non convince appieno, viste le aspettative sul giocatore (e che lui stesso ha dichiarato a più riprese di avere su di sè). Insomma, che ci crediate o no: la palma di miglior subentrato va proprio a Gennaro Troianiello. Chissà che il suo contributo, da qui alle prossime 5 partite, non possa diventare davvero fattivo (e, in qualche circostanza, decisivo come stasera) per la salvezza rossoverde…
4 – Falletti stava poco bene.
È stato un peccato vedere Cesar così limitato, per forza di cose, dal problema all’inguine accusato nel prepartita di Ternana-Pro. Un dolore limitante anche con l’infiltrazione alla quale si è sottoposto pochi minuti prima del fischio d’inizio; un problema che stava per metterlo KO in extremis, ma Cesar ha stretto i denti e ci ha giocato sopra (nella speranza di non aver acuito, appunto, l’infortunio). Ovviamente, ciò si è tradotto in una prestazione anonima, con meno verve e molta meno fantasia rispetto agli standard di Falletti: ciò nonostante, “la qualità la dispensa sempre”, abbiamo commentato nelle nostre pagelle alla partita. Capacità di farsi trovar sempre pronto al momento giusto e assist confezionato per Federico Furlan, un altro che la carretta, come Cesar, la tira da fine agosto, ieri sera compresa.
5 – Salvezza: un punto guadagnato, ma non è ancora fatta.
In virtù del pareggio con la Pro Vercelli e degli altri risultati concomitanti, in particolare la sconfitta del Latina a Livorno, la Ternana ha guadagnato un punto contro i piemontesi e si è portata a +5 sul quint’ultimo posto. Un pari che “vale come tre punti“, nelle parole del capitano Vitale nel postpartita. D’altrocanto, però, con il successo del Modena contro il Perugia e il pareggio della Salernitana in casa contro il Vicenza, le Fere hanno perso 2 punti nella celeberrima corsa sul quart’ultimo posto (da +8 a +6, proprio sul Modena a 39). Giochi tutt’altro che chiusi, dunque. Ma, complessivamente, un piccolo passo avanti verso la salvezza, ieri sera, è stato davvero fatto. Anche perchè dietro la Ternana ha tante squadre (ben 5) tra sè e i playout e, con i successi con i successi che hanno resuscitato il Modena e il Livorno, l’impressione è che la lotta salvezza, con gli incroci da qui a fine campionato, riguarderà principalmente le ultime 5. Certo, tutto può ancora succedere nella folle Serie B e la partita con l’Ascoli è di importanza capitale. Ma rimane sempre quella sensazione che il più sia già fatto e che, forse, sta iniziando ad annidarsi nella testa e nella pancia della squadra. Certo, un ultimo sforzo – contro i rivali bianconeri sarebbe il massimo per la piazza – metterebbe nel congelatore la salvezza.
AGGIORNAMENTO – Con la quasi-certezza degli ulteriori 4 punti di penalizzazione in arrivo per la Virtus Lanciano, la zona playout si abbasserebbe a quota 39 (con il Modena e i frentani, appunto, attualmente a quota 43). Ternana che salirebbe, dunque, a +6 sulla parte calda della classifica, con 5 squadre in mezzo. Salvezza quasi fatta.