Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Spezia
Pareggio per 1-1 tra Ternana e Spezia al Liberati. A scatola chiusa, prima del match con gli aquilotti liguri, avremmo tutti messo la firma su un pareggio – nonchè sul bottino di 4 punti nelle prime tre di campionato -, e questo discorso vale ancora di più per come si era messa improvvisamente la partita alla metà della ripresa. Nel finale, tuttavia, la Ternana sembrava averne di più dell’avversario e, per un momento, anche l’idea del “ribaltone” ci è passata nella testa.
1 – Gli eccessi di sicurezza si pagano in B.
Si può parlare di distrazione, atteggiamento sbagliato, poca concentrazione o tanto altro: i punti di vista su quanto successo possono essere – e sono stati – diversi e ben diversificati tra di loro. Inutile, peraltro, gettare la croce su un Armin Bacinovic in crescita dal punto di vista della condizione fisica e atletica, già importante per la Ternana e destinato a diventare irrinunciabile. Gli errori ci stanno, succedono. Ma, per il momento e per come alla fine è andata la partita, da Ternana-Spezia vanno tratte, soprattutto, delle lezioni da imparare, degli insegnamenti per il futuro. Uno di questi è che gli eccessi di sicurezza si pagano: la “frittata” del gol di Baez era un po’ nell’aria, con qualche rischio di troppo nei minuti subito precedenti nel reparto (ad esempio con Valjent due minuti prima), probabilmente causati dalla volontà di giocare sempre il pallone. Concetto positivo e da premiare, vista anche la qualità dei giocatori che compongono il gruppo rossoverde, il quale però andrebbe calato in determinati momenti e situazioni dei match. Con lo Spezia nella sua fase di spinta più forte, dopo il quarto d’ora finale del primo tempo, il rischio è stato pagato. La giovane Ternana di Carbone sta però non solo crescendo (e si vede), ma addirittura formandosi sul campo. Ha voglia di imparare dagli errori, e siamo certi che lo farà.
2 – Che reazione per le Fere!
Svestiti i panni del “poliziotto cattivo”, è facile e, soprattutto, doveroso riallacciarsi alla conclusione del primo punto con qualche parola sull’aspetto positivo più evidente e importante emerso da Ternana-Spezia, ovvero la grintosa reazione dei rossoverdi alla doccia fredda del gol ligure – propiziata anche dall’ingresso di Surraco. Oltre e forse di più della complessiva solidità difensiva (molto bene e sicuri, qualche piccola sbavatura a parte, Valjent e Meccariello; Germoni in crescita evidente, sicurissimo su Piccolo) e di alcuni buoni fraseggi (Falletti sempre fondamentale, anche con 180’ in tre giorni nelle gambe) messi in mostra contro lo Spezia, va conservato gelosamente e riproposto in pianta stabile l’atteggiamento – quello “giusto” – che ha consentito alle Fere di restare sempre con la testa dentro la partita, soprattutto quando – paradossalmente – sembravano averla gettata al vento. La voglia di andarla a recuperare a tutti i costi è sintomatica di una crescita evidente e sotto gli occhi di tutti: il prossimo step è ripartire da questa stessa cattiveria agonistica, stavolta dal primo minuto, magari già da Perugia.
3 – L’attacco rossoverde è ancora sterile.
Di tastiere ne sono state consumate sulle caratteristiche tecnico-tattiche di Felipe Avenatti, ma – per quanto possano contare considerazioni relative a 270’ di campionato – la ridotta verve offensiva della Ternana sembra essere sistemica e non solo legata alle peculiarità del suo bomber – il quale, in ogni caso, è già a quota due realizzazioni. Contro lo Spezia sensazione diffusa di scarsa pericolosità, supportata dai dati che parlano di 2 tiri nello specchio sui 7 totali. Un po’ poco, in 90’, ma non in controtendenza con quanto già visto in queste primissime battute di Serie B 2016/17: stesso identico dato a Cittadella (2-0 per i granata), solo 4 tiri dentro nella vittoria per 1-0 contro il Pisa. Il totale parla di 8 conclusioni in porta in 3 partite, una media di 2,67 ad impegno. Sta a chi è più esperto individuare le cause specifiche di questi dati: evidente, però, è che Carbone dovrà lavorare proprio su questo aspetto, soprattutto dopo aver trovato un’apparente quadratura del cerchio per quanto riguarda il solido reparto difensivo visto negli ultimi due incontri del Liberati.
*dati statistici tratti dai match report della Lega Serie B
4 – Che ingresso per Juan Surraco!
Ne hanno già parlato in tanti, perchè è vero: Juan Surraco ha spaccato la partita. Dal suo ingresso in campo (sfortunatamente successivo al vantaggio ospite) la Ternana ha saputo reagire e pungere con convinzione. Sfrutta gli indiscussi mezzi tecnici a disposizione per deliziare il pubblico del Liberati con qualche giocata notevole, ma soprattutto per trovare quell’uno-due in verticale con Falletti che porterà al decisivo calcio di rigore (già il secondo stagionale) per le Fere. Scardina la difesa dello Spezia con la sua qualità e, a differenza di un Di Livio volenteroso e comunque autore di una buona prova, incide immediatamente. Doveva andare via, invece è restato e si è subito dimostrato determinante. Le storie del calcio. La Ternana ha una freccia in più nella sua faretra.
5 – “Il derby dobbiamo solo vincerlo”.
Parola di Felipe Avenatti, che non ci è mai riuscito – ahinoi – in quattro tentativi. E ora… è solo derby. Inizia la prima delle due settimane più lunghe dell’anno.