Le 5 cose che abbiamo imparato da Ternana-Virtus Lanciano
Alla fine è arrivato anche il primo pareggio della gestione Breda. 1-1 tra Ternana e Lanciano in una partita non bella: ma a tener banco in primo piano, ancora una volta, sono gli avvenimenti esterni al campo.
1 – Longarini è stanco e ora prenderà provvedimenti.
Stavolta probabilmente meno prevedibile – soprattutto dopo il silenzio di Cesena -, ma devastante come non mai. Il comunicato della Vigilia (pubblicato oltre la mezzanotte) di Simone Longarini è il più duro di sempre e non lascia più spazio ad interpretazioni. E’ lo stesso AU rossoverde a mettere i puntini sulle “i” e a scacciare qualsivoglia dubbio rimanente sulle sue posizioni: prestazione praticamente incommentabile senza scadere nella mancanza di pudore. Un’altra presa in giro, che ora farà scattare provvedimenti. Un ritiro? Quasi certo. Qualche giocatore fuori rosa? Possibile. Ripercussioni per Acri e Breda? Probabili (a leggere il comunicato neanche troppo tra le righe) per il DS – anche qui si è ritornati più o meno esplicitamente sulla mancanza di polso nella gestione del gruppo -, al momento meno per l’allenatore. Però mi sento di assicurare una cosa al numero uno della società rossoverde, pur sottolineando di stare nella minoranza più totale (appena il 13% dei tifosi, nel nostro sondaggio, è d’accordo con me: ben l’87% sta “dalla sua parte”, a testimonianza ulteriore – ora tangibile anche in curva – che lei non è affatto solo). Ieri, in campo, nessuno ha preso in giro nessuno: nè lei, nè i tifosi. Giocatori e staff tecnico, nessuno. Potremmo stare qui a passare in rassegna tutti i protagonisti di ieri: Mazzoni, sempre presente e doppio miracolo (avrebbe salvato anche il non-gol, in realtà); Zanon, una delle migliori prestazioni stagionali dal punto di vista della copertura, così come in copertura sono andati bene Gonzalez, Busellato e Zampa davanti; Valjent sempre positivo per un ’95. Il Capitano, alla centesima, è incorso in un passaggio a vuoto, dopo un torneo finora ben oltre la sufficienza e ci può stare. Così come Furlan, che per 15 partite almeno ha tirato la carretta. Avenatti era evidentemente claudicante, così come anche Ceravolo. Falletti continua a fare l’impossibile e chi è subentrato (in particolare Grossi), pur senza incidere chissà quanto, non ha demeritato. Si è gettato, come sempre, nella competizione, facendo più o meno bene. Non vuole essere una difesa a spada tratta della squadra, che infatti ieri è incappata in una brutta prestazione. Ma assicuro all’AU che chiunque abbia bazzicato l’agonismo sportivo, in ogni sua forma, sa benissimo che si può tranquillamente incorrere in giornate no, dove non ci sei con le gambe e/o con la testa. E’ lo sport. E ammesso e non concesso che la squadra ieri sia entrata in campo davvero contratta, senza quella mentalità vincente che le viene richiesta, probabilmente il clima di tensione perdurante non contribuisce a giocare senza pensieri. Un giornalista, più in generale un addetto ai lavori, deve avere l’onestà intellettuale di riportare – scientificamente – quello che vede, senza spazio per un’eventuale componente affettiva nei confronti della squadra o della piazza. E Ternana-Lanciano è stata una tipica – bruttina – partita di medio-bassa Serie B, senza alcun’altra connotazione. Forse le parole di Simone Longarini sono state influenzate da quello che, per lui, è il (legittimo) obiettivo stagionale delle Fere? Forse. Ma assicuro all’AU che ieri al campo avrebbe visto proprio quanto descritto sopra. E Roberto Breda? Ci ha preso con 1 (un) punto, dopo 5 giornate. Se il buongiorno si fosse dovuto vedere dal mattino, classifica alla mano adesso la Ternana dovrebbe essere il Como del campionato. Tanto dovrebbe bastare.
2 – La Ternana sa anche pareggiare.
Dalla seconda alla penultima del girone d’andata: 17 partite tra un pareggio e l’altro, quest’ultimo il primo della gestione Breda, ad interrompere la terza striscia per lunghezza senza segni “X” della storia rossoverde. Forse era ora di ritrovare un po’ di equilibrio, ma forse il pareggio è arrivato quando meno ce lo saremmo aspettato. O quando meno, sulla carta, avrebbe dovuto arrivare. Fatto sta che la Ternana, probabilmente, ieri non meritava neanche il punticino, “ai punti”. E che quindi, oltre a portarselo a casa volentieri, potrebbe davvero rivelarsi importante a fine anno per la propria classifica. La Ternana non perde quando meno avrebbe meritato di salvarsi: fosse capitato in (tante) altre occasioni…
3 – Ave Cesare!
Sesto gol stagionale per Cesar Falletti: un altro capolavoro, un’altra magia. E’ stato il girone dell’esplosione, finalmente, per El Baxho: 20 partite che hanno messo KO le due annate precedenti. Solo un guizzo dell’ex Cerro, ieri sera, avrebbe potuto salvare la Ternana. E puntualmente, la magia del giocatore più migliorato dell’intero torneo ha impedito ai rossoverdi di affondare. Numeri e prestazioni da urlo, tanti gol – sempre belli – e tanto spettacolo: il talento è venuto imperiosamente fuori. Mai banale Falletti: la Ternana ha trovato il suo Cesare.
4 – Dalla Virtus alla Virtus: la Ternana torna a subire in casa.
Letteralmente, il gol: le Fere non incassavano una rete avversaria al Liberati da 284 minuti e l’ultimo a segnare era stato Masucci, proprio della Virtus Entella. Ma da una Virtus (Entella) all’altra (Lanciano), la Ternana non soffriva così tanto tra le mura amiche (dopo un breve periodo molto positivo al Liberati) e non rischiava di perdere ancora una volta davanti al proprio pubblico. Così come, da Terni a Terni, il Lanciano poteva tornare al successo esterno: l’ultima vittoria in trasferta dei rossoneri frentani è proprio quella del 13 dicembre 2014, più di un anno fa, in casa dei rossoverdi. Un 2015 senza mai vincere in trasferta. Fortunatamente, Falletti si è presentato all’appuntamento con il destino, sventando corsi e ricorsi storici.
5 – E’ gol quando la palla oltrepassa interamente la riga.
O meglio, ieri sera abbiamo imparato che “i gol fantasma esistono anche in Serie B”. Ros e il suo guardalinee sono stati assolutamente sicuri nell’assegnare la rete di Rigione, certi nello stabilire che la palla avesse completamente varcato la linea di porta. Le immagini aiutano fino ad un certo punto, ma secondo la ricostruzione della nostra redazione (clicca QUI) il pallone non è entrato. Un – eventuale – errore umano che fa parte del gioco e della sua etica. Una delle diverse decisioni di Ros prese ieri sera che saranno pane per i denti dei moviolisti: ma stavolta, l’impressione è che la scelta del direttore di gara di Pordenone abbia punito Mazzoni e, soprattutto, le Fere. Un episodio che, ovviamente, può cambiare le dinamiche di un match: senza recriminare, però. Perchè la Ternana vista ieri non avrebbe meritato nulla di più di quanto, alla fine, ha portato a casa.