Il finale di partita di Trapani ha spezzato il cuore a tutti i tifosi rossoverdi, privando la Ternana di una vittoria alla portata e lasciandola nella zona rossa della classifica.
1 – Dubbi sulla conduzione arbitrale
L’episodio arrivato praticamente all’ultimo secondo è ovviamente penalizzante per la Ternana. Decisione giusta quella di Di Martino? Forse: il condizionale resta d’obbligo, le interpretazioni sono molteplici e le idee a riguardo dividono gli addetti ai lavori. È opinione di chi scrive che si possa parlare di valutazioni dei singoli e complessive e di giudizi in merito all’operato della terna arbitrale in modo distinto e asettico, e che il rigore concesso al Trapani sia quantomeno generoso. Desta dubbi, soprattutto, la gamba alta di Balasa che, in area piccola, tocca il portiere della Ternana (in uscita scomposta, anche se alla tentata – e fallita – ricerca della palla). Non è inoltre prassi, come confermato da interpreti e opinionisti assai più autorevoli, fischiare un rigore del genere: è infatti quantomeno infrequente, ancora di più nel recupero inoltrato. Ma si potrebbe discutere dell’episodio all’infinito, come sta avvenendo infatti dal triplice fischio del fischietto teramano sui vari siti e profili social dei tifosi. Fatto sta che – in assenza di immagini consultabili al momento della pubblicazione del pezzo – se questa decisione, già dubbia di per sè, fosse abbinata ad una chiamata sbagliata del primo assistente Villa sul fuorigioco di Falletti per il 3-1 rossoverde, la prestazione della terna arbitrale sarebbe stata ben al di sotto della sufficienza e determinante ai fini del risultato. Come a sottolineare per l’ennesima volta, ahinoi, la scarsa preparazione di chi fischia in B.
2 – La Ternana paga i suoi errori
Alcuni dei quali imperdonabili, e altrettanto determinanti per il risultato finale: dopo aver riportato, infatti, le perplessità sulle decisioni arbitrali, è doveroso soffermarsi soprattutto su quanto sbagliato dalla squadra in campo. Il che è di gran lunga più importante e utile, visto che è su questi errori che si può e si deve lavorare per migliorare, con la consapevolezza che staff e giocatori lo faranno sicuramente con la massima concentrazione. Se la Ternana avesse capitalizzato le, finalmente diverse, chance da gol create, o anche soltanto le due-tre nitide occasioni in contropiede nel secondo tempo – con Falletti croce e delizia, soprattutto in luogo del mancato passaggio a La Gumina su una di queste situazioni -, ora staremmo comunque parlando di una vittoria nel complesso meritata da parte dei rossoverdi. Discorso equivalente per la disperata uscita di Di Gennaro, assolutamente non necessaria (pur essendo stato lasciato colpevolmente solo in area piccola Basala, come ammesso anche nel finale di partita da Avenatti) in un finale di partita dove un po’ più di sangue freddo – da parte di tutti – sarebbe fruttato, probabilmente, tre punti preziosissimi. Ed è anche qui che questa squadra deve crescere. Per quanto riguarda Di Gennaro, peccato: appena 10 minuti prima aveva fatto vedere tutte le sue qualità in un miracoloso intervento su Citro, che aveva colpito a botta sicura da distanza ravvicinata.
3 – Avenatti irrinunciabile. Bacinovic e Palumbo 2.0 non convincono ancora
Da quando è entrato in campo, ancora una volta, è cambiata la partita, e difficilmente crediamo possa essere un caso. Felipe Avenatti è tornato a far vedere di che cosa è capace nel secondo tempo di Trapani: tante sponde, finalmente un gol da punta di razza e un assist incredibile – straordinario saggio di capacità tecniche – per la rete del momentaneo vantaggio rossoverde di La Gumina. Se il 20 rossoverde è questo, è ancora più irrinunciabile: Carbone lo sa e lo ha ammesso, sottolineando come la panchina iniziale non sia stata affatto una “bocciatura”. Chi continua a non convincere appieno nella sua “nuova veste” di trequartista è Antonio Palumbo che, seppure si sia prodigato in due bei cross nel primo tempo (propiziando le due azioni pericolose della frazione, ovvero il tiro di Defendi e la traversa di Masi) e nonostante una condizione non ottimale, ha sofferto particolarmente senza palla, dimostrando le difficoltà soprattutto di adattamento atletico ad una posizione che non sembra calzargli particolarmente. Poi, in quel ruolo, la Ternana ha il miglior giocatore della Serie B e la disposizione del reparto offensivo con Falletti alle spalle di Avenatti e La Gumina ha lasciato intravedere, finalmente, qualcosa di più di un barlume di speranza. Da Bacinovic, invece, ci aspettiamo di più: più personalità in campo, migliore condizione atletica, meno rischi. Contro il Trapani niente di più di una prova ordinaria (tendente all'insufficienza), di un giallo evitabilissimo e di un rosso sfiorato.
4 – La bella gioventù rossoverde: Petriccione e La Gumina show
Il primo, Jacopo Petriccione, è ormai una certezza di questa squadra e ha giocato una (ulteriore) partita su livelli veramente altissimi, seppure nel ruolo per lui non naturale di mezz’ala. Nelle nostre pagelle abbiamo scritto che “si è praticamente messo la squadra sulle spalle, eccellendo nelle due fasi” e, a nostro modo di vedere, non ci possono essere parole più adeguate per descrivere la sua prova. Esemplificativo il contributo, determinante, su entrambi i gol rossoverdi: sul primo serve, con un assist delizioso, Avenatti per la rete; sul secondo riconquista uno dei tanti palloni (giocatore veramente completo) della sua partita in fondo al campo sull’out sinistro, servendo sempre Felipe che, di lì a poco, avrebbe lanciato La Gumina verso il suo primo gol in Serie B. Per quest’ultimo, appunto, non solo la prima realizzazione in seconda serie, e seconda da professionista: infatti, anche una grande prova, che testimonia quanto vi stiamo raccontando ormai da qualche settimana. Ovvero: il ragazzo ha i numeri e, dal suo debutto in campionato, è in evidente crescita. Sempre più sicuro e di volta in volta più a suo agio in campo, partita dopo partita Antonino sta diventando un punto di riferimento sempre più importante per questa squadra e i suoi movimenti da prima punta vera – tra sponde, scarichi, conclusioni e inserimenti in profondità dentro l’area di rigore avversaria – potrebbero essere una carta importante per Carbone nel tentativo di risolvere gli ormai annosi problemi offensivi di questa Ternana. E che si sia “mangiato” due gol prima della sua rete, poco importa: il ragazzo è un classe ’96 e sta crescendo davvero a vista d’occhio, quindi il meglio deve ancora venire. Del resto, la realizzazione in nazionale Under 20 in settimana contro la Svizzera aveva lasciato presagire una sua grande prova in casa dei granata di Serse Cosmi.
5 – Le cose non si fanno più semplici per la Ternana
Luci, ombre, beffe, rimpianti, speranze e miglioramenti. Tante cose e tanto variegate possiamo portare via dal Provinciale di Erice. Con una sola certezza però: la classifica rimane quella (8 punti in 9 partite, terz'ultimo posto) e adesso la strada si fa ancora più in salita. Perchè sabato arriva al Liberati un Cesena beffato nell'ultima giornata di campionato, con soli 9 punti in cascina e che darà tutto per vincere a Terni (approcciando la partita, inoltre, con tre giorni di riposo in più e un viaggio in meno rispetto alla Ternana: anche qui, non ne vogliate a chi scrive, strutturazione del calendario quantomeno opinabile); dopodichè, sole 72 ore dopo, fondamentale scontro diretto nell’infrasettimanale di Avellino contro Toscano (?) seguito, a quattro giorni di distanza, da un’altra importante sfida di bassa classifica in casa contro il Novara. La Ternana non vince da 7 turni e, anzi, ha raccolto 5 punti dall’ultima vittoria. Inutile sottolineare quanto sia imprescindibile il ritorno al successo: la speranza è che, con impegni di questo spessore nel giro di una settimana, non ci si ritrovi nella posizione di dover rimpiangere le mancate imposizioni contro squadre assolutamente alla portata. Proprio come il Trapani…
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