Le 5 cose che abbiamo imparato da Venezia-Ternana 2-0

1. Che Sala sia da esempio per tutti

Abbiamo imparato che in questa Ternana c’è chi ha ancora voglia di mettersi in mostra e di dire la sua. Andrea Sala è stato gettato nella mischia da De Canio quando ormai quasi nessuno pensava più a lui. E’ sceso in campo senza problemi al Penzo e come un portiere navigato ha dato tranquillità ad un reparto che non ne ha mai avuta in stagione. La cattiveria con la quale è andato sul rigore di Zigoni è il segno che c’è ancora una fiamma che brucia nella squadra. Ora sta al resto dei rossoverdi alimentarla e farla diventare grande. Come? Prendendo esempio proprio da Sala.

2. Domizzi come Bianchi, quando vede rossoverde fa festa

Abbiamo imparato che Maurizio Domizzi è come Rolando Bianchi: quando vede la Ternana gli brillano gli occhi perché segna sempre. Un gol di testa all’andata quello tra l’altro del 3-2, un gol sempre di testa al ritorno per il momentaneo vantaggio. E pensare che stiamo parlando di un giocatore di 34 anni le cui caratteristiche sono conosciute a tutti. Perché il paragone con Rolando Bianchi? Perché l’attaccante lo scorso campionato segnò alla Ternana sia con la maglia del Perugia nel girone di andata che con quella della Pro Vercelli nel ritorno.

3. Tremolada è imprescindibile anche quando prende 5 in pagella

Abbiamo imparato che la Ternana senza Tremolada non può stare. Poco importa se poi in pagella non prende nemmeno la sufficienza. Ma in questa rosa è il giocatore con il più alto tasso tecnico. Va da se che dai suoi piedi può sempre nascere qualcosa d’importante e la Ternana non può privarsene. Soprattutto in questo periodo così buoi. Senza di lui l’azione rossoverde è scontata e priva di personalità. Con lui in campo si ha la sensazione che la Ternana possa essere più pericolosa. Perché poi se sbaglia palloni come quello dal quale è nato il rigore del Venezia è chiaro che si fa sempre più fatica a parlare di salvezza.

4. Squadra impaurita e così non si va lontano

Abbiamo imparato che la squadra oggi è impaurita. Dall’arrivo di Gigi De Canio in panchina i rossoverdi si sono improvvisamente bloccati. Defendi e compagni sembrano più preoccupati a fare il compitino e a non deludere l’allenatore che a giocare come hanno dimostrato di saper fare nella prima parte di campionato. C’è paura nel giocare il pallone, nel prendersi le responsabilità. In questo modo segnare diventa un’impresa. Contro il Venezia De Canio si è affidato alla squadra anche alla luce dei problemi avuti in settimana. La risposta non è stata incoraggiante. Almeno per noi.

5. Anche bomber Montalto sbaglia i gol

Abbiamo imparato che anche Adriano Montalto si divora i gol, nonostante la stagione incredibile che sta attraversando. Quello fallito sul 2-0 a una decina di minuti dalla fine del match ha del clamoroso. Probabilmente se ci provasse altre mille volte non fallirebbe. Peccato perché nessuno ci toglie dalla testa che se avesse fatto gol il finale di partita sarebbe stato diverso.