Le 5 cose che abbiamo imparato da Virtus Entella-Ternana
Virtus Entella-Ternana è una partita che di cui non ci dimenticheremo tanto presto. Come nelle tre sfide precedenti contro i "diavoli neri", il primo tempo è stato molto combattuto e duro dal punto di vista fisico: non un bel vedere. Poi, nella ripresa, i 45 minuti più incredibili dal ritorno in Serie B delle Fere. Una frazione di gioco con un calcio di altri tempi, o se vogliamo di altri paesi. Con un altro risultato, forse, non ce ne saremmo ricordati così volentieri: ma il punto di Chiavari potrebbe risultare fondamentale per l'avvicinamento alla salvezza.
1 – Entella-Ternana è memorabile.
E probabilmente entra nel novero di quelle partite indimenticabili, quelle delle quali si parla dopo anni. Che lasciano tante immagini in mente, destinate a diventare ricordi difficilmente dissolubili. Oggi, in particolare nel folle secondo tempo del "Comunale", i fermimmagine sono davvero tanti: il doppio vantaggio casalingo, che sembrava averla messa nel congelatore per l'Entella; il pareggio di Ceravolo; il raddoppio un minuto e mezzo dopo, sempre di Ceravolo, sul tanto invocato primo rigore stagionale per le Fere (e oggi abbiamo imparato che allora i penalty vengono dati anche alla Ternana… dopo 34 giornate!); ancora un minuto più tardi, sempre Ceravolo sfiora il 3-2, la tripletta personale e un la concretizzazione di ribaltone che avrebbe fatto collassare molti tifosi rossoverdi (grande festa, a proposito, sul pari per la trentina al seguito). Poi l'errore (per non parlare di "invenzione") di Chiffi e il clamoroso calcio di rigore assegnato all'Entella. Sul dischetto un bomber come Caputo (anche oggi in gol, il 16° del torneo), che però con il dischetto non ha un gran feeling: eppure il penalty lo calcia bene. Ma lì è Mazzoni a far cadere il gelo nell'impianto chiavarese, con una super parata sulla sinistra. "Ora faglielo ribattere". E ora voi rileggetevi tutto da capo, tutto d'un fiato. Mamma mia.
2 – Fabio Ceravolo è il top delle Fere.
Direte: si parla sempre di loro due, Ceravolo e Mazzoni. Ma è – sempre – inevitabile. E grossa fetta della salvezza rossoverde, ancora e sempre più vicina dopo il pesantissimo punto raccolto a Chiavari, porta la loro firma – soprattutto nell'ultimo scorcio di campionato. Partiamo dal primo. Già la reazione ad un momento extracalcistico poco felice, seppur di poco conto, contro l'Avellino è stata esemplificativa sul carattere del giocatore. Qualora fosse servita un'altra dimostrazione, ecco Entella-Ternana: primo tempo di grande attività e sacrificio, ma anche di sofferenza. Poi, nel momento del maggior bisogno della Ternana, la reazione e una vera e propria "esplosione": prima il gol dell'1-2, con una zampata da vero bomber. Poi la freddezza degli undici metri, sul primo rigore stagionale per le Fere. Nel giro di 90 secondi, due gol per Fabio e pari per la Ternana. Ma non finisce qui: se in contropiede, 60 secondi dopo il 2-2, fosse riuscito ad insaccare il suo potente diagonale alle spalle di Iacobucci, probabilmente sarebbe già in fase di costruzione avanzata la sua statua vicino al monumento per Liberati davanti alla Est. Un exploit del genere, in questa categoria, raramente si vede. Poco più di tre minuti, due gol e uno mancato per centimetri. Fabio, ieri, ha agguantato la doppia cifra, il suo record di gol in una stagione di B (11, l'anno scorso) e ha sfiorato quota 12. Giù il cappello.
3 – Mazzoni e la sua sigaretta: è davvero "San Luca".
Ora occupiamoci dell'altro. San Luca Mazzoni da Livorno: a qualcuno non è piaciuto troppo questo "soprannome" affibbiato dalla stragrande maggioranza dei tifosi rossoverdi al nostro 22, ma dopo l'ennesimo miracolo è difficile fuggirne. Si dice che sia stato avvistato mentre nell'immediato postpartita si fumava una bella sigaretta, in mutande, su una panchina del Comunale. Sarà… noi intanto l'abbiamo visto compiere l'ennesimo, portentoso, intervento salva risultato, con il rigore ben calciato da Caputo deviato in angolo. Il secondo penalty parato di fila, dopo quello di Avellino. "Non sono mai stato un pararigori", ha detto dopo a Radio Galileo. Ancora una volta, sarà. Ma poco prima, quando era stato chiamato in causa (incolpevole sui due gol), aveva risposto presente con un altro salvataggio decisivo sulla linea di porta. Qui, nessuna novità: tolte le sfide contro Livorno e Spezia al Liberati, nel campionato rossoverde la vera costante è stata… la sua costanza. Nonchè il suo ruolo di capitano morale, vocale e aggiunto in mezzo al campo ("faglielo ribattere" l'esempio più calzante e un futuro tormentone rossoverde). E allora diciamocela tutta: San Luca, la sua sigaretta, se l'è proprio meritata…
4 – Entella da oggi bestia un po' meno "nera".
Ci sono voluti quattro incontri, di cui tre fatali alla Ternana e due di questi al Liberati, per "stingere" un po' i "diavoli neri" della Virtus Entella – una delle assolute rivelazioni, forse la più grande tolto il Crotone, di questo campionato di B, dopo la retrocessione dello scorso anno e il ripescaggio. Perchè lo spettro del quarto KO in altrettante sfide e lo scettro di bestia nera per eccellenza, dopo il gol di Caputo al 53', erano estremamente concreti. Poi una grande, grandissima reazione della Ternana – che oggi come mai ha dimostrato il grande carattere che le è proprio – ha consentito ai rossoverdi di riportare a casa un punto che vale tanto oro quanto pesa, uno dei più importanti della stagione se non "il più". Per quattro ottimi motivi: il modo in cui le Fere – da Fere – hanno reagito ad una grande avversità; la capacità di soffrire anche dopo aver sistemato le cose; il ruolino di marcia dell'Entella in casa (impressionante: prima di ieri 10 vittorie, 5 pareggi e 2 sole sconfitte con Crotone e Cagliari) e, infine, l'ennesimo passetto verso il traguardo. Sempre più vicino. -6.
5 – Punto pesantissimo: la salvezza si avvicina.
Lo spumante è impossibile stapparlo anche oltrepassata la famosa quota 50: fino alla fine, spesso all'ultima giornata, non si può mai festeggiare. Però ieri la Ternana, infilando il quarto risultato utile di fila (8 punti in 4 giornate: così si risponde ad un derby perso), si è portata a due vittorie di distanza dai celeberrimi 50 punti. E pensare che questa Ternana non possa vincerne due delle prossime otto, sinceramente, risulta assai complicato al momento. Se ci mettiamo poi che la matematica dice che negli ultimi quindici anni ci si è salvati con 49 punti, allora sembrerebbe ancora più "fatta" di quanto non lo sembrasse dopo il Pescara. Dietro tante hanno vinto, è vero, e il distacco dalla zona playout si è ridotto, per così dire, da 8 a 7 punti (8 sulla quart'ultima): ma per questo, nonchè per come è arrivato e su che campo, il punto di Chiavari è fondamentale. Perchè sabato arriva la capolista. Ma soprattutto perchè avvicina ancor di più la Ternana alla bandiera a scacchi: un altro passo verso la salvezza. E ora le Fere possono camminare con decisione verso la loro meta, senza più bisogno di voltarsi a guardare.