Le 5 cose che abbiamo imparato da Virtus Lanciano-Ternana

Le 5 cose che abbiamo imparato da Virtus Lanciano-Ternana

Pareggio e fischi per Lanciano e Ternana nella sfida di ieri al Biondi: le Fere tornano a casa con un pareggio che sa tanto di brodino riscaldato e che rischia di rivelarsi troppo poco nell'ottica della corsa-salvezza. Ecco le cinque cose che abbiamo imparato dalla sfida di ieri:

1 – L'atteggiamento della Ternana nel secondo tempo è stato semplicemente incomprensibile.

Al punto da far chiedere: è il modus operandi consono ad una squadra che si deve salvare, quello visto al Biondi? A Lanciano, con l'imperativo dei tre punti – peraltro non irraggiungibile, vista l'involuzione recente della formazione di D'Aversa – le Fere dovevano giocare con gli occhi iniettati di sangue: niente di tutto questo. Vantaggio rocambolesco e, finalmente, un po' di fortuna ad aiutare la truppa di Attilio Tesser, poi il nulla: rossoverdi prima schiacciati dalla reazione del Lanciano nel finale di primo tempo, poi incomprensibilmente spenti e rinunciatari nella ripresa, quasi come ad impacchettare il punticino da portare a casa. Troppo, troppo poco! Ora la vittoria – parola e obiettivo che sembra esser diventata un tabù, da qualche tempo a questa parte, nell'ambiente rossoverde – non è più procrastinabile: bisogna salvarsi.

2 – Se non tiri, non segni.

Il match report ufficiale della Lega Serie B (consultabile da pc cliccando QUI) riporta un dato particolarmente eloquente sull'incontro di ieri: nessun tiro nello specchio della porta da parte della Ternana e uno fuori, contro le 4 conclusioni in porta e le 17 totali degli avversari. Ancora, si ripropone il quesito di cui sopra: è sufficiente un giropalla sterile e innocuo, a paralizzare la partita e a far scorrere il cronometro, quando il campionato inizia ad importi l'imperativo del dentro o fuori? Evidentemente, oltre ai limiti caratteriali di questa squadra (emersi non solo nel rush finale), i problemi di costruzione del gioco si stanno palesando in tutta la loro serietà, in questo momento così critico della stagione: parlare dell'inconsistenza dell'attacco è, quanto meno, fuori luogo, quando non si creano le occasioni per segnare. Mancano ancora tre finali, altri tre match point per la salvezza: ci sarà molto da lavorare da parte di tutti.

3 – AAA, cercasi Avenatti disperatamente.

Felipe soffre ancora per l'infortunio alla caviglia, ma la situazione è grave: la Ternana, senza il suo apporto decisivo in termini di realizzazioni, non porta a casa le partite e i numeri testimoniano irrevocabilmente questa costante del campionato rossoverde. Solo che, da qualche turno a questa parte, quello che sembrava un fisiologico calo di rendimento si sta tramutando in una trasformazione completa nella versione "Mr. Hyde" del puntero uruguagio: a Lanciano arriva la peggior prova dell'anno, con un Avenatti lento e impacciato, che liscia clamorosamente due palle gol più facili da sfruttare che da gettare al vento. C'è chi ha scritto "spettatore non pagante", una formula sicuramente calzante: ora la Ternana deve ritrovare al più presto, in campo, il suo Dr. Jekyll, sennò sono guai…

4 – Ancora una volta, un gol allo scadere della prima frazione tarpa le ali alle Fere.

Dopo l'eurogol di Pippo Maniero a Catania, stavolta è un calcio di rigore a raffreddare il tè caldo dei rossoverdi, già pronto negli spogliatoi: il forcing del Lanciano dà i suoi frutti e il penalty realizzato da Piccolo, scaturito da una delle tante azioni insistite degli abruzzesi e da un'ingenuità di Antonio Palumbo, legittima un pari che, per quanto visto nel primo tempo, stava tutt'altro che stretto ai frentani. Un peccato il fatto che, per l'ennesima volta, il collettivo rossoverde abbia pagato dazio in termini di inesperienza e mancanza di malizia: una più attenta gestione del vantaggio (e non ci si riferisce solo all'occasione del rigore) avrebbe permesso alla squadra di tornare negli spogliatoi con ben altro morale. La controprova non esiste, ma è abbastanza scontato affermare che un gol allo scadere dei primi quarantacinque minuti cambi la partita: in questo caso, per le Fere, in negativo.

5 – Niente panico: la Ternana ha il suo destino tra le mani.

Se cammini stentando e le altre, dietro, corrono, ci vogliono poche giornate prima che la situazione diventi critica. La Ternana, che di recente ha vivacchiato sul suo vantaggio – accumulato, con merito, nel resto della stagione – sulla zona playout, ora si trova ad affrontare la sua deadline: sabato 9 maggio 2015, la vittoria non può più attendere. I numeri e la classifica – così brutta da osservare a primo impatto – sono in realtà dalla parte dei rossoverdi: le Fere sono ancora fuori dalla zona rossa della classifica e quindi artefici del loro destino. Certo, bisognerà mettere in campo ben altro spirito e ben altre prestazioni, ma la Ternana ha la salvezza nelle sue mani. Basta rispettare l'unica tabella di marcia consona a questa situazione: vincere.