Le 5 cose che abbiamo imparato da Virtus Lanciano-Ternana

Le 5 cose che abbiamo imparato da Virtus Lanciano-Ternana

Onore alla Ternana che ha onorato il campionato. La frase che sintetizza il pareggio di Lanciano di ieri: bello non tanto per quel che si è visto in campo, quanto per il punto portato a casa. Meglio di niente: nello sport non deve esser regalato nulla a nessuno. Tutti i tifosi delle Fere si ricordano Bari, ad esempio…

1 – Il Lanciano ha fallito la partita della vita.

Davvero, le chiacchiere stanno a zero. E, a giudizio di chi scrive, è molto triste sia il rammarico da parte di alcuni esponenti di sponda rossoverde (non si parla, ovviamente, di tesserati, quanto di ambiente esterno a squadra e società), sia le "recriminazioni" da parte rossonera per il mancato consumarsi della partita all'"italiana". Questo era davvero, con ogni probabilità, il match più importante della storia della Virtus Lanciano, nel quale contavano solo ed esclusivamente i 3 punti: ora lo sarà quello di Livorno. E per quanto visto in campo, durante il confronto tra le due squadre, i frentani non meritavano di salvarsi e questo prescinde, ovviamente, dal discorso penalizzazioni. Due clamorosi gol divorati da parte abruzzese quando la partita poteva esser chiusa, mentre per le Fere il palo di Furlan e qualche occasione, oltre al guizzo di Valjent – bella gioia per lo slovacco. E proprio ai nostri vanno tutte le lodi del mondo per aver, fino in fondo, onorato questo campionato, competendo con professionalità e senza lasciare il passo a nessuno. Un esempio e una lezione che dovrebbe rincuorare e rasserenare tutti coloro che credono nello sport e che lo amano, piuttosto che dividere. Una partita in controtendenza con altri, celeberrimi e più frequenti, esempi nel calcio italiano degli ultimi lustri. Giù il cappello per la Ternana. Il Lanciano non ha meritato di superare i rossoverdi: se dovrà retrocedere, retrocederà. Non sarà certo colpa di una squadra venuta al Biondi a fare quello che deve, sempre: giocare.

P.S.: La settimana scorsa, per dire, l'Atletico Madrid ha perso la Liga contro il Levante, già retrocesso, con gol al novantesimo di Pepito Rossi. Questo è lo sport.

2 – Gonzalez, finita la sua avventura alla Ternana (?).

Contro il Lanciano potremmo aver visto, probabilmente, l'ultima di Alejandro Gonzalez con la maglia rossoverde. 82 minuti di energia, con due grandissimi interventi salva-risultato – su Rigione prima, su Ferrari poi – a simboleggiare la qualità di questo centrale, probabilmente il migliore visto a Terni negli ultimi anni. Poi qualche parola di troppo ad arbitro e guardalinee per la mancata segnalazione di fuorigioco su Ferrari e il rosso, che lo costringerà a saltare l'ultima col Brescia. Ormai lo sapete tutti: al termine del campionato, Gonzalez rientrerà dal presito e tornerà all'Hellas Verona, che lo ha sotto contratto fino al 2018. A meno di chiamate da via Aleardi, anche se al momento la società rossoverde sembra ferma su molti fronti.

3 – Santacroce da dimenticare.

Dispiace, ma Fabiano Santacroce non è andato affatto bene nella sua seconda presenza rossoverde. Buona volontà, sì, ma troppi errori, soprattutto in fase di impostazione, con due impressioni negative: una ancora troppo scarsa tenuta fisica e la mancanza (questa giustificabile) di confidenza con il campo, anche con le sue stesse dimensioni. Si (ri)fa male a fine primo tempo e viene rilevato da un ordinato Janse. Insomma: tra il caso-Masi, il ritardo di condizione, la sofferenza nel recupero e le prime due uscite con la maglia delle Fere, l'esperienza dell'ex Napoli a Terni è finora da considerare insoddisfacente.

4 – Sernicola, wow.

Nelle nostre pagelle non ci siamo potuti esimere dal dare 6,5 al classe '97 prodotto del vivaio rossoverde. Un bel voto per una bellissima seconda prestazione in Serie B: quel che colpisce, oltre alla pulizia tecnica e all'ordine dal punto di vista tattico, è trovarsi di fronte ad una prova autoritaria da parte di un giovanissimo che invece ti aspetteresti più timido e, sicuramente, un po' impaurito. Tutt'altro: la sensazione che Leonardo possa stare in campo e dire la sua in seconda serie è stata confermata, e anzi rafforzata, dalla prova senza sbavature di Lanciano. 90 e passa minuti di pregevole fattura. C'è da crescere, ovviamente, ed è lui il primo a saperlo: ma la Ternana potrebbe aver trovato, oltre che un affidabile elemento per la prima squadra, la strada da seguire, con un po' di lungimiranza.

5 – Obiettivo 50 punti raggiunto. Salvezza? Salernitana favorita.

Dopo essersi salvata con due giornate di anticipo, la Ternana ha centrato la quota-obiettivo di 50 punti alla quarantunesima. Un torneo deciso, ahinoi, dai 2 (anzi, 4) derby persi: qualche punto, invece dello 0 raccolto, avrebbe significato un bottino più consistente, una posizione di classifica più vicina alla zona playoff e il meritato sorpasso ai danni di un Perugia molto deludente in questa stagione – per quel poco che avrebbe contato. In ogni caso, far bottino pieno nell'ultima, al Liberati contro il Brescia, vorrebbe dire arrivare a 53 lunghezze in classifica, ovvero eguagliare il record di punti dal ritorno in B della prima stagione, quella con Toscano (2012/13). Per quanto riguarda i bassifondi della classifica, invece, la situazione è aperta come non mai e, con tanti scontri diretti, ci aspetta un'ultima giornata di fuoco – da gustarsi, fortunatamente, da spettatori. Cinque squadre in ballo, di fatto, per un ultimo posto salvezza – se si considera l'Ascoli a 46 già salvo: Latina a 45, Lanciano a 43, Modena e Salernitana a 42 e il redivivo Livorno a 41. Chi si salverà? La favorita è la Salernitana: al contrario delle altre, impegnate in sfide probanti, ospiterà il Como retrocesso all'Arechi, e ha gli scontri diretti a suo favore contro il Latina…