1. Se perdi tutti gli scontri diretti del girone di ritorno è difficile pensare di salvarti

Abbiamo imparato che se perdi tutti gli scontri salvezza nel girone di ritorno è complicato pensare di poterla “raccontare”. Con quello contro l’Ascoli la Ternana ha perso il quarto scontro diretto dall’inizio dell’anno. Dopo i tre della gestione Mariani (Cesena, Brescia, Entella) è arrivato quello di ieri contro la squadra di Cosmi. Morale della favola Ternana ultima con 26 punti a -3 dall’Ascoli e dalla Pro Vercelli (che ha due partite in meno, ndr) e a -7 e -8 rispettivamente dall’Entella (una partita in meno) e dal Cesena che oggi farebbero i playout.

2. Se ti privi volontariamente del tuo miglior realizzatore a metà del primo tempo è dura farcela

Abbiamo imparato che se ti privi (anche se involontariamente) di Adriano Montalto (15 gol in campionato) alla metà del primo tempo per far entrare un debuttante in B come Repossi allora ti piace rischiare grosso. Il cambio è figlio di un errore generato dall’assenza di lucidità. Risulta difficile pensare che ci sia un allenatore nel panorama calcistico mondiale che alla mezzora del primo tempo della partita della vita decida di fare a meno del suo miglior realizzatore che è in perfetta salute. Sarebbe bastata una domanda da chi è deputato ad operare il cambio a De Canio, sarebbe bastato un gesto da parte dello stesso Montalto all’indirizzo del tecnico. Sarebbe bastata un pizzico di attenzione, di partecipazione alla gara anche da parte della panchina per capire che quel cambio non poteva essere, quindi chiedere conferma prima di esibire il numero sbagliato. De Canio, di spalle, si è fidato e quando si è accorto del pastrocchio era troppo tardi: Montalto era fuori e Repossi dentro. Un suicidio.

3. Va bene che gioca chi sta meglio ma azzardare oggi è stato fatale

Abbiamo imparato che Luigi De Canio fa giocare chi sta meglio senza tenere conto dei curriculum dei giocatori a sua disposizione. La riprova nella decisione di mandare in campo Andrea Repossi all’esordio in serie B. Il ragazzo, arrivato a gennaio dal Varese (Serie D) ha faticato eccome a calarsi nella serie cadetta e per di più in una partita complessa come quella contro l’Ascoli. De Canio nel post partita ha parlato di “disguido” in occasione del cambio incriminato aggiungendo che voleva passare al “3-4-3” come poi ha fatto con l’ingresso di Piovaccari. Però non ha spiegato il motivo che lo ha spinto a puntare su Repossi invece di dare fiducia agli altri attaccanti che aveva con se in panchina come Statella e Carretta. Resterà una scelta “storica” di questa stagione e forse decisiva perché il ragazzo ha fatto semplicemente male.

4. Ardore agonistico caratteristica sconosciuta ai rossoverdi

Abbiamo imparato che la Ternana non ha l’ardore agonistico tra le sue qualità. A tirarlo in ballo Luigi De Canio nel post partita spiegando come la differenza l’abbia fatta proprio questa qualità che gli uomini di Serse Cosmi hanno dimostrato di avere in quantità. L’Ascoli ha messo la partita sulla forza, sull’agonismo senza negarsi qualche colpo scorretto (vedi Addae calcio a palla lontana su Montalto) e complessivamente senza mai tirarsi indietro nei contrasti. Un gioco “sporco” che ha fruttato perché la Ternana non è stata capace di reagire facendo la voce grossa sul piano fisico né dimostrandosi superiore sul piano del gioco. Anzi i rossoverdi hanno pure perso la testa. In superiorità numerica si sono fatti sovrastare dall’Ascoli e sul 2-1 hanno rimediato un’espulsione, ingiustificabile, con Signori.

5. Tutti sono arrabbiati peccato che la Ternana sia tornata ultima da sola

Abbiamo imparato che il sentimento più diffuso tra i rossoverdi nel post partita è la rabbia. E vorremmo vedere visto che con questa sconfitta la Ternana si è giocata il jolly nella corsa alla salvezza. I primi ad essere arrabbiati siamo noi, spettatori impotenti di un tentativo ben riuscito di harakiri. In seconda battuta l’allenatore: “abbiamo sbagliato nella partita più importante quindi sono rammaricato e molto arrabbiato”. De Canio ha puntato il dito sia sull’atteggiamento tattico che sull’approccio mentale. In campo, secondo il tecnico, è successo l’opposto di quanto avevano provato in allenamento. Così la Ternana piange per una sconfitta che potrebbe decidere la stagione. E la rabbia invece di metterla in campo l’ha messa fuori