Alejandro Damian Gonzalez è l'ulitmo acquisto del consulente di mercato Guglielmo Acri. Classe 1988, originario di Montevideo, in Uruguay, Gonzalez è un difensore che può giocare anche a terzino e ha trascorso l'ultima stagione in prestito al Cagliari. La Ternana lo ha preso dalla sua squadra, l'Hellas Verona, con la formula del prestito. Queste sono le sue prime parole da giocatore rossoverde riportate dal sito internet ufficiale della Ternana, ternanacalcio.com.
"Hai ragione, non hai idea di quanta voglia io abbia di mettere gli scarpini e cominciare questa nuova avventura. Ho voglia di giocare e rendermi utile alla squadra!".
Quindi il fatto di esser sceso di categoria non ti pesa..
"No, affatto. Il punto è che quando sei un calciatore professionista hai voglia di dimostrare e soprattutto di avere continuità. Quella, nonostante in Italia abbia indossato maglie importanti come quelle di Cagliari ed Hellas Verona non l'ho avuta. E comunque non quanta ne avrei voluta avere per migliorarmi nel vostro calcio. Sono un tipo a cui piace mettere radici in un posto, chissà che non possa accadere qui".
La trattativa per venire a Terni è stata rapidissima…
"In effetti si. Qualcosa sapevo già dalla scorsa settimana poi però c'è stata un'accelerazione nelle ultime 48 ore ed eccomi qua".
Parliamo del tuo ruolo. Sei un difensore centrale, che può adattarsi a destra…
"Si. Io sono e mi sento difensore centrale, a 4 o a 3 non fa differenza per me. Certo che all'occorrenza posso adattarmi da esterno basso, del resto il calcio moderno impone di avere almeno un pizzico di duttilità".
Prima di arrivare in Italia una lunga esperienza nel calcio del tuo Paese per di più nel club di maggiore prestigio: il Peñarol. 71 gare ed un gol in Primera División e 26 presenze in Coppa Libertadores, giusto?
"Non sbagli, infatti ho svolto tutta la trafila nel settore giovanile dei gialloneri fino alla prima squadra".
E dove hai vinto campionati (apertura e clausura) indossando anche la maglia da capitano…
"Già, vincere al Peñarol è incredibile. Giochi sempre davanti a 70.000 e più tifosi. Indossare la fascia da capitano poi mi ha riempito di orgoglio. Ovvio che si avverta anche la pressione, ma la soddisfazione e le emozioni che si provano ti fanno dimenticare tutto il resto. Sono scariche di adrenalina pura".
Ed hai avuto anche compagni di squadra eccellenti…
"Si molti in effetti. Ricordo in particolare la stagione trascorsa a fianco di Paolo Montero, che voi in Italia conoscete benissimo: lui era il centrale di sinistra ed io quello di destra".
Prima di salutarlo per lasciarlo al suo primo allenamento da Fera, Alejandro mi racconta delle mitiche sfide con il Nacional: il derby dei derby in Uruguay…ora disputerà quello umbro…
"I derby sono incredibili. E poi i tifosi li vivono tutti allo stesso modo, a qualunque latitudine. E' giusto che sia così, fa parte del gioco e delle emozioni che questo sport sa regalare. Inutile fare proclami o promesse, ma i tifosi possono star certi che noi sappiamo benissimo che i punti nei derby valgono doppio!"
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