L’ex Pierini: “Ternana, tante gioie e un rimpianto, la partita con la Fermana”

L’ex Pierini: “Ternana, tante gioie e un rimpianto, la partita con la Fermana”

Il momento della piena maturità è anche quello giusto per una riflessione profonda su quello che è stato e su quello che potrà ancora essere. Danilo Pierini, una vita nella Ternana prima di provare esperienze nuove che l’hanno portato a gustare il sapore forte della serie A, della Champions League, si apre per una volta per i nostri lettori.

25 anni di Ternana ricordi?

“Soltanto belli, sono felice di averli vissuti. Ad eccezione di uno, quello coinciso con la retrocessione della Ternana in C2 in quella partita con la Fermana. L’ho metabolizzata però ancora non la digerisco. Tempo fa ho rivisto la partita e mi sono arrabbiato più di allora. Tante occasioni da rete andate in fumo, quelle mi fanno arrabbiare più di quel gol incassato al quarto calcio d’angolo consecutivo e con il tempo scaduto. Forse per me un’occasione persa. Segno che doveva andare così. Meno male che l’anno successivo con la nuova società Del Neri riuscì a vincere il campionato”.

Una carriera lunga, complessa, ricca anche di ricordi belli…

“Ho cominciato giocando negli allievi della Ternana, poi dopo la trafila nelle giovanili sono passato in prima squadra prima di andare a fare esperienza in giro per l’Italia con 530 partite giocate in serie C. Quindi i primi passi da allenatore nel settore giovanile della Ternana. Ho iniziato con i giovanissimi e ho concluso con la Primavera. Tanti ricordi, stavolta tutti belli davvero”.

Di sicuro ci sono state persone che hanno avuto un ruolo importante nella tua carriera…

“Il numero non è elevato, ovviamente mia moglie. Ci sono poi persone che ancora oggi ricordo con straordinario affetto. Parlo di Omero Andreani e Ferrero Falchetti. Ma un grande rapporto ho avuto anche con Paolo Borea, il direttore sportivo che probabilmente ha avuto la maggiore influenza sulla scelta di andare oltre, di lasciare la Ternana e provarci”.

Una scelta che, vista la carriera, ha pagato…

“In effetti non ho di che lamentarmi. Ho cominciato dal basso come primo allenatore poi l’incontro con Eusebio Di Francesco e 12 anni di calcio vissuti insieme. Un cammino fantastico fino alla serie A, alle coppe europee. Soddisfazioni ed esperienze che ritengo irripetibili. Auguro a tutti gli allenatore in erba di poterle vivere”.

Interrotto amichevolmente il sodalizio con Di Francesco si apre una fase nuova e un dubbio, almeno credo, su tutti. Ricominciare dai grandi o ritornare ai giovani, la tua grande passione, magari anche in quella Ternana nella quale sei cresciuto…

“Lascio le porte aperte ad ogni soluzione a condizione che si possa lavorare in modo serio e costruttivo. Per quanto riguarda la Ternana è evidente che per me è un sogno ma, purtroppo, penso proprio che tale rimarrà. Prendila come una mia intuizione, una sensazione però, credo proprio sia quella giusta”.