RIVIVI – D’Alessandro nella conferenza di fine anno: “Motivazioni del ricorso ci danno speranza. Avanti su stadio-clinica e centro sportivo”
Benvenuti nella web cronaca di TernanaNews della conferenza di fine anno del presidente rossoverde Stefano D’Alessandro.
Grazie per essere qui, l’avrei voluta fare più in là questa conferenza perché sono alla soglia dei 100 giorni da presidente, oggi sono a 95. Prima di tutto voglio precisare alcune cose sul manto erboso. Mi hanno infastidito le tempistiche sul comunicato uscito (da parte della precedente società che curava il manto del Liberati, ndr). È stato sottolineato che il problema è stato climatico, mi sono documentato e la differenza tra pioggia caduta nell’anno scorso e in questa c’è ma non è così grande. L’anno scorso ha piovuto 27 giorni nel bimestre settembre-ottobre mentre quest’anno 19. Non sono un esperto ma mi sono documentato ed era un passaggio velato che volevo fare. Sono 95 giorni che sono a Terni e sono cambiate tante cose. Abbiamo sistemato tante situazioni a livello societario e fatto tante cose. Quando si retrocede e non si vince non è solo il campo, ma quello che c’è dietro, l’organizzazione e la cultura societaria che ci sono. Quella che vorrei portare io è una mentalità aziendale, perché le società di calcio ormai sono aziende. C’erano cose che non andavano, le abbiamo sistemate, ci stiamo riorganizzando e riassettando e credetemi che oggi c’è molta più linearità su tutti i passaggi. Dal punto di vista del campo la sicurezza e la tranquillità che c’è la vedete, c’è un clima sereno; i ragazzi sono motivati, sul pezzo. È stata una fortuna trovare un gruppo che si è isolato da tutte le problematiche e da quel punto di vista ho dovuto lavorare pochissimo. Sono stati loro a dare spirito a me. 95 giorni assolutamente positivi, sono contento anche del rapporto che si sta creando con la piazza: ci stiamo stringendo in un’unica direzione, che è quella della Ternana. Anche con la stampa si sta creando un bel rapporto e tutto è utile affinché la Ternana torni dove gli spetta.
Qual è la situazione stadio-clinica e ricorso per i punti di penalizzazione?
Sullo stadio-clinica dopo l’incontro con il sindaco c’è stato un ulteriore sviluppo. Ci siamo incontrati con Tagliavento la settimana successiva ed è stato un incontro cordiale e positivo dove abbiamo iniziato a gettare le basi per ragionare sulle cose che erano state sviluppate. È passato un anno e le cose sono cambiate, ci sono altre prerogative e interessi: io sono interessato a farlo. Ci siamo risentiti prima di Natale e sicuramente ci rivedremo dopo le feste, vediamo se riusciamo ad arrivare a un accordo, credo che non ci siano particolari ostacoli perché dall’altra parte è arrivato un segnale importante di apertura. Hanno capito le esigenze della Ternana e non le mie. Si è capita la reale volontà di portare avanti il progetto e chiuderlo il prima possibile. Sarebbe importante partire nell’anno del centenario. Sul ricorso ho già specificato che faremo appello al Coni, le motivazioni che ci sono state fornite secondo noi danno un’apertura e ancora più forza alle nostre ragioni. Spero che vengano accettate al Coni sennò andremo a oltranza perché credo che abbiamo interpretato la norma nel modo giusto.
Si sta operando sul mercato o si farà più avanti?
Abbiamo un gruppo importante e dobbiamo evitare di creare problemi come dice il mister. La lista è di 23 e non possiamo fare molto se non ci sono uscite. La rosa è questa: in uscita non c’è nessuno e in entrata il direttore sta lavorando se ci dovessero essere occasioni. Sui ragazzi che non giocheranno più (Krastev e Damiani, ndr) vediamo. Andiamo incontro al momento più importante della stagione e abbiamo deciso di inserire in lista Viviani, perché chi c’è deve essere a disposizione, poi le logiche di mercato si vedranno. Migliorare questa rosa è complicato, non voglio far uscire nessuno perché stiamo facendo un campionato entusiasmante. Abbiamo raccolto anche meno di quanto meritavamo, la partita di Pescara l’abbiamo vista tutti; con l’Entella sappiamo perché abbiamo pareggiato… Poi io sono a disposizione di mister e direttore e farò cosa mi dicono.
Qual è la situazione legata a Krastev?
Sarebbe lecito aspettarsi qualcosa in più in casa in termini di numeri, la società ha in mente qualche iniziativa?
Su Krastev sta vedendo il direttore con la Fiorentina, troveremo la situazione più indolore. Non mi piace poi parlare di lui e Damiani che stanno vivendo un momento molto particolare. Spero comunque che Krastev recuperi il prima possibile. Sulla piazza è chiaro che sia molto scontenta per quello che è successo l’anno scorso, ma l’entusiasmo sta salendo così come i numeri. C’è ancora qualcuno che non viene ma come ho detto chi non c’è ha le sue motivazioni, perché di quello che leggo mi sembra di vedere che le motivazioni siano tutt’altro che quella di non avere voglia di venire. Domani comunque lanceremo un mini abbonamento per il girone di ritorno per incentivare le persone in un momento di fuoco. Ci deve essere una chiamata alle armi da parte di tutti. I tifosi per noi sono tanto e la spinta si sente come si è sentita la mancanza a Pescara, anche se i 300 che c’erano hanno fatto il loro. Spero che questa campagna abbonamenti possa incentivare le persone e ne faremo altre.
Lei sarà il presidente del centenario, si festeggerà in proporzione al risultato del campo?
Il campo deve essere una ciliegina sulla torta. Inizieremo già dal primo dell’anno perché la festa deve iniziare da quando entriamo nell’anno del centenario. Poi il campo deve essere la ciliegina così come può esserlo lo stadio. Inizieremo da subito con eventi su cui stiamo lavorando, saranno delle sorprese.
Qual è l’aspetto che ha trovato di cui non è rimasto contento?
Non c’è nessun aspetto che non mi abbia colpito in negativo. È chiaro che la situazione trovata non fosse brillantissima, forse cose antipatiche sul lato societario ma non per colpa di chi era all’interno, ma di come era strutturata e andava avanti. I risultati del campo poi sono figlie del lavoro societario che c’è dietro.
Vorremmo che il 2025 fosse un grande anno…
Per quanto riguarda il campo mi metto a completa disposizione di mister e direttore perché l’obiettivo è quello di arrivare su e quindi farò tutto quello che è necessario. Sull’extra campo quello che voglio fare è far diventare la Ternana una società importante. Sapete quanti giocatori vorrebbero venire a Terni? Tanti, arrivano a me e al mister tanti messaggi. Questo è il sentore che il messaggio che è arrivato fuori è che la Ternana è diventata una società solida, appetibile e che ha un progetto tecnico-societario importante perché sennò i giocatori non si svincolerebbero con questa facilità per venire da noi. L’altro segnale è che gli altri sanno che non si arriva a Terni per mettere la bandierina, non è terra di conquista. Chi viene qui viene in punta di piedi, bussa, trova il custode e non si può dettare legge. Ci sono state delle avvisaglie e abbiamo rimesso tutto nel verso giusto perché la Ternana ha una storia centenaria e merita rispetto a livello nazionale e questo lo faremo sentire nelle sedi opportune, sappiamo battere forte i pugni quando dobbiamo.
Ci sono progetti per il centro sportivo e per il settore giovanile?
Assolutamente sì, ci stiamo guardando intorno per il centro sportivo e abbiamo qualche appuntamento dopo la befana. San Gemini è un’opportunità e abbiamo la disponibilità del sindaco per visionare un appezzamento. Probabilmente è la situazione più veloce da un punto di vista realizzativo; è un impegno fondamentale quello del centro sportivo. Questo poi è legato al discorso del settore giovanile, perché per avere un vivaio importante non si può fare a meno di una casa dove poter lavorare. Ora abbiamo un settore giovanile un po’ sparpagliati e anche da quel punto di vista ci saranno importanti novità organizzative. La Ternana deve diventare una società dove i giovani devono avere voglia di venire e non di andare via come è successo e sta succedendo.
Qual è stato il momento più emozionante a livello personale da quando è qui?
La cosa più emozionante è quando passo sotto la curva a salutare e ringraziare i tifosi. Porto i ringraziamenti di chi lavora in società, applaudo non per me ma per la società. Vedere gli occhi dei tifosi è da pelle d’oca perché è la prima volta che mi trovo da questa parte.
Cominciate a parlare di rinnovo con il mister che è in scadenza?
Con il mister non c’è bisogno di parlarne perché c’è un rapporto di stima e fiducia reciproca che è superficiale affrontare il discorso, non credo che sia quello il problema col mister. Ha portato la squadra anche nei momenti difficili. Poi andrà affrontato ma ora non ci pensiamo perché abbiamo un unico obiettivo.