All’improvviso una brutta, bruttissima, notizia. Giovanni Tiberi è morto stamattina, improvvisamente. Aveva da poco compiuto 49 anni e era al lavoro nel suo bar di Ostia. E questa notizia lascia veramente attonito tutto il mondo rossoverde.
Giovanni è stato uno dei giocatori più amati dal popolo ternano. Pur avendo giocato una manciata di partite con la maglia delle Fere se la sentiva addosso, tanto da tatuarsi una Fera addosso. Anche quando ha lasciato Terni è rimasto affezionato alla squadra e alla città. Ci abbiamo parlato spesso anche noi, lo abbiamo avuto ospite nelle nostre trasmissioni su TernanaTime.
Non era mai scontato o banale, diceva sempre quello che pensava. Anche se questo poteva comportargli problemi. Ed è stato amato proprio per questa sua caratteristica: non si è mai risparmiato, dentro e fuori dal campo. Potevi non condividere quello che diceva, come è successo a tanti tifosi anche, non necessariamente per cose riguardanti il calcio, ma è stato sempre apprezzato.
Ha giocato a Terni per 3 stagioni, in totale 23 partite quasi nessuna da titolare. Ma 5 gol, di cui alcuni pesantissimi. In Serie C1 nell’anno della vittoria del campionato ha fatto in tempo a segnare con il Cosenza prima di andare a Trieste in prestito (dove ha fatto 9 gol). Lui non si sentiva pronto. Poi è tornato in B: lì ha conosciuto meglio Terni e la Ternana. Doveva essere di passaggio ma nella prima parte della stagione ha fatto innamorare i tifosi di lui: il gol al Torino segnato alla fine della partita, che ha regalato la prima vittoria di quella squadra in B ha fatto impazzire letteralmente lo stadio. Giovannone sfruttò al massimo quella occasione. Gli bastarono 5 minuti per colpire il Torino, portare alla vittoria la squadra e entrare nella storia rossoverde. Ne segnò altri due quell’anno, gli ultimi con la maglia della Ternana (contro Lucchese e Brescia).
Ma non conta il quanto, conta il come. E Giovanni – il vichingo – ha sempre dato tutto per la Ternana. Sempre. Senza risparmiarsi mai.
Come detto ha continuato ad avere la Ternana nel cuore. Al di là delle idee politiche, della lontananza, del tempo che passa. Ha criticato aspramente Pochesci, ha osannato Lucarelli. E’ tornato al Liberati per l’addio al calcio di Riccardo Zampagna ed è stato uno di quelli più applauditi dalla curva. A Terni tornava spesso: per guardare proprio le Fere e per tornare a trovare gli amici. Nel suo bar per tifo non metteva i cioccolatini “di quella marca”. E tifava Ternana, non Roma.
Ci mancherai molto Giovanni. Una notizia bruttissima. Per quanto conti ci stringiamo forte intorno alla sua famiglia.
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