Lutto per la morte di Paolo Doto: ma chi era il “geniaccio”?
Vi abbiamo comunicato la triste notizia questa mattina: Paolo Doto è scomparso questa notte, ad appena 58 anni, dopo una malattia che non gli ha lasciato scampo. Tante e commosse le condoglianze di giornalisti e tifosi rossoverdi, che il "geniaccio" lo ricordano sempre con tanto affetto, come se fosse stato "uno di casa", perchè a Terni lui era davvero "uno di casa".
Doto nasce a Roma, il 22 gennaio del 1958, ma la sua carriera da giocatore prende il via lontano da casa sua, al Nord, per la precisione alla Milanese, in Serie D, per poi decollare al Varese, dove gioca dal 1977 fino al 1980, quando si trasferisce alla Triestina. Un anno a Trieste e poi la sua strada lo porta a sud, alla Casertana, poi a Barletta ed infine, fino al 1987, al Latina; è dopo la sua avventura pontina, però, che Paolo entra nel cuore dei tifosi delle Fere, quando (era il 1988) il romano arrivò a Terni per vestire la maglia rossoverde. Un anno di C2, la promozione in C1 e ancora un anno nella stessa serie, tre stagioni in cui Doto realizzò 26 reti in 68 presenze, una delle quali è rimasta nell'immaginario collettivo, anche di coloro che non hanno avuto la fortuna di assistervi personalmente. Era il 1° aprile del 1990, al Liberati si giocava il derby fra le Fere e il Perugia, il geniacco segna il gol della vittoria della Ternana e, per festeggiare coi suoi tifosi, inzia una folle ed emozionante corsa per raggiungere la Curva Est e gioire con i ternani, baciando la maglia: ecco, questo è senza dubbio uno dei gol che i tifosi rossoverdi ricordano con maggiore emozione in assoluto.
Era questo, Doto, era un giocatore dalle incredibili capacità tattiche, ma anche un uomo generoso, che ha sempre portato Terni e i ternani nel cuore, anche quando è tornato a vivere a Varese, amava talmente tanto la città e la Ternana che aveva voluto esserci anche tre anni fa, in occasione dell'ultima partita a scopo benefico organizzata dalla società, quella con le vecchie glorie.
Non solo un grande calciatore, ma un grande uomo ci ha lasciati questa notte, anche se quella sua corsa pazza continuerà a rimanere nella memoria di molti, forse di tutti i ternani.