Mammarella: “A dicembre i campionati non si vincono”
Carlo Mammarella, direttore sportivo della Ternana, torna nella sua città natale per uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il big match contro il Pescara, dove ha mosso i primi passi da calciatore.
Il DS rossoverde, ex terzino sinistro, racconta le sue emozioni a Il Messaggero: «Tornare a Pescara è sempre speciale. Questa gara rappresenta il culmine di un ottimo girone d’andata per entrambe le squadre, ma non sarà decisiva per la promozione. A dicembre i campionati non si vincono».
La sfida tra le due capoliste è ricca di significati. Se a Terni il cambio di proprietà ha portato serenità, a Pescara l’estate è stata turbolenta. «Entrambe le squadre hanno superato momenti difficili», spiega Mammarella. «Silvio Baldini ha costruito un gruppo unito, mentre noi abbiamo ritrovato stabilità con la nuova gestione. Per quanto riguarda la penalizzazione di due punti, attendiamo le motivazioni per fare ricorso al Collegio di garanzia del Coni».
Il mercato e gli infortuni
Il focus, dopo il match, sarà sul mercato. Mammarella sottolinea: «I campionati si vincono con la forza del gruppo. Il nostro obiettivo è ricomporre la lista dei 23 giocatori, considerando gli infortuni gravi di Krastev e Damiani. Al di là di questo, siamo molto soddisfatti del rendimento della squadra».
Un duello in panchina
Grande attenzione sarà rivolta al confronto tra i tecnici: l’esperto Silvio Baldini e il giovane Ignazio Abate: «Ammiro entrambi. Baldini incarna valori che condivido, mentre Abate ha portato con sé la cultura del lavoro maturata nei grandi spogliatoi del Milan. È una risorsa preziosa per noi».
La crescita di Dagasso
Mammarella elogia Matteo Dagasso, una delle rivelazioni del Pescara: «Ha avuto una crescita incredibile. Sono certo che il prossimo anno sarà pronto per il salto di categoria. Per me è già un giocatore da Serie B».
Un legame indelebile con Pescara
Oltre 600 partite in carriera e tre promozioni in Serie B non bastano a cancellare il legame di Mammarella con le sue origini. «Sono cresciuto nei campi dell’Antistadio e del Rampigna. Nel 2011, Zeman mi volle, ma non si concretizzò. Rimpianti? Sì, sarebbe stato speciale chiudere la carriera dove tutto era iniziato. Restano comunque i legami con gli amici di infanzia e i tifosi della Curva Nord».
Un Esempio di Passione e Dedizione
L’uomo che ha portato la Ternana in Serie B nel 2022 continua a rappresentare un modello di impegno e professionalità. «Ogni volta che torno a Pescara è un’emozione unica. Il calcio è passione e, a modo mio, cerco di trasmetterla ogni giorno».