Masi a TN: “Ora parlo io! E sulla famosa lista vi dico che…” “A Terni vorrei giocare, per rivincita”
4 anni e mezzo a Terni, 75 presenza e 5 gol con la maglia della Ternana. E sarebbero potute essere molte di più. Forse per questo Alberto Masi non vede l’ora di giocarla questa partita. Per la prima volta da ex, contro la sua Ternana, con sentimenti contrastanti…
“Si, perché io a Terni sono stato bene, ma a Terni sono stato anche umiliato come professionista e come persona. Più ci penso e più mi rendo conto che grande torto che mi è stato fatto, quando proprio non me lo meritavo. Io per la Ternana ho dato tutto quello che avevo, non mi sono mai risparmiato e ho sempre cercato di sorridere anche nei momenti difficili. Non ho mai creato un problema, ma obiettivamente a guardare indietro forse sono stato anche troppo buono”.
Il riferimento naturalmente è alla vicenda del febbraio 2016, quando per scelta della società che decise di mettere sotto contratto Troianiello e Santacroce nell’ultimo giorno di mercato (Santacroce anche da svincolato) senza avere lo spazio giusto in rosa. E quindi decise, dopo aver fatto rinnovare Meccariello, di escludere dalla lista Masi. Una decisione mai motivata dall’allora dirigenza rossoverde (Acri era stato allontanato qualche settimana prima) che ha lasciato una ferita profonda nell’animo di Alberto.
“Sono stato male, inutile negarlo. Più male di quando mi sono rotto la gamba. Lì sapevo che sarei rientrato, faticando. In questo caso non mi sono mai capacitato di cosa fosse successo. Mai un’avvisaglia, mai un avvertimento. Nessuno, se non alle ultime tre ore di mercato che mi avesse detto: meglio se ti trovi una squadra. Anzi: ero ritenuto incedibile. Pensa che lo Spezia (che mi ha sempre voluto e che ringrazio ancora, visto che nonostante tutto quello che è successo in mezzo sono qui) mi voleva. E non mi hanno lasciato andare. Poi all’improvviso cambia tutto. E addirittura finisco fuori rosa…”
La squadra allora si schierò al tuo fianco, ma non cambio nulla: la decisione rimase sempre la stessa…
“ Sì. Ma infatti io non ce l’ho con i miei compagni che sono stati straordinari, siamo amici con molti di loro e ancora ci sentiamo, spessissimo. Ce l’ho con la società che non mi ha mai spiegato veramente per quale motivo si è arrivati a quella decisione. Nessuno mi ha detto mai: sei scarso, quindi prendiamo un altro al posto tuo. Guadagni troppo se non te ne vai vai fuori rosa. Va bene qualsiasi spiegazione. Ma fatta con i tempi giusti, in maniera tale da trovare una soluzione. Invece io per la Ternana sono rimasto fermo quasi un anno e mezzo. Prima per la rottura della tibia, poi per questioni non dipendenti da me… è stata dura, non lo nego… e non mi vergogno a dirlo. E colgo l’occasione per ringraziare innanzi tutto Camilla (la fidanzata, ndr) e la mia famiglia, il mio procuratore Federico e un sacco di amici di calcio e non che mi hanno sopportato e supportato”.
Quindi esulterai, se dovessi segnare?
“Intanto vorerei giocare. Perché sarebbe il mio esordio con la nuova maglia, perché sto bene fisicamente e perché avrebbe un sapore speciale. Rimettere piede al Liberati per giocare una partita – finalmente – sarebbe il massimo. Se dovessi segnare sarebbe una liberazione quindi forse esulterei: ma non per mancanza di rispetto nei confronti dei tifosi, ma per tutto quello che di brutto si cancellerebbe in quel momento. Fammi però aggiungere una cosa… altrimenti forse non è chiaro quello che avrei voluto dire”
Prego…
“Io non ce l’ho con Terni. A Terni praticamente è nata mia figlia, a Terni sono diventato grande. Ho lasciato degli amici veri. Ho conosciuto degli amici veri che ora sono sparsi per il mondo. Nominarli tutti sarebbe noioso per chi ci legge, ma ti assicuro che sono stato bene. Purtroppo l’ultimo periodo mi è stato qui… e credo sia anche normale. Anzi, ho continuato a sorridere, nonostante tutto”
Non hai mai voluto parlare della vicenda… perché?
“Perché a un certo punto le cose per quieto vivere vanno dimenticate. Io sono un professionista e credo di averlo dimostrato non solo in campo. Non ho mai tenuto un comportamento negativo fuori dal campo. Mai. Sono sempre stato a disposizione del mister di turno sempre con grande volontà. Chiedete anche agli ultimi, quelli dello scorso anno. Carbone, Gautier e Liverani. Anche se andavo in panchina (complice anche un piccolo problema al ginocchio) sono sempre stato dentro al gruppo. Sono fatto così. E lo scorso anno non mi sembrava il caso di fare polemica con la mia situazione personale… dovevamo salvarci… ma anche se la società mi chiedeva il rinnovo forse chi lo faceva non sapeva bene cosa era successo l’anno precedente… non sarei mai potuto rimanere…”
Ora Spezia, ma prima Bari… cosa è successo quest’estate?
“Il Bari è stata la prima società che mi ha contattato, ho trovato accordo subito, dopo aver parlato con Sogliano. Poi negli ultimi giorni di mercato si stava prospettando una situazione che non mi piaceva e quando rimani scottato una volta alcune dinamiche le capisci subito. Io stavo recuperando da un infortunio, a Bari stavano arrivando solo difensori, non riuscivo a capire bene la questione di giocatori in lista o meno… ho chiesto di andare via. Mi sono rimesso in gioco: voglio giocare. E ribadisco che devo ringraziare lo Spezia che mi seguiva da tanto tempo e alla fine mi ha preso”
Peraltro sei tornato a giocare vicino casa…
“Ti giuro che questa è l’ultima delle mie preoccupazioni. Per giocare non contava la distanza da casa ma il progetto e quanto credevano in me. Queste due cose qui ora ci sono”.
Vista da fuori la Ternana che impressione ti ha fatto?
“Beh non posso giudicare i nuovi, di sicuro, intesi come proprietà. La squadra e il mister devo dire che mi incuriosiscono perché hanno espresso un calcio divertente e spregiudicato. Sinceramente mi sembra un campionato molto equilibrato. Ma io ora voglio pensare di più allo Spezia”
Quindi ci vediamo sabato, da avversari…
“Sì da avversari, ma leali. Almeno fra di noi…”