Nel momento più duro la Ternana ha tirato fuori la sua anima. Quella d’acciaio. Quando sembrava che tutto quello di buono che si era costruito nei mesi di gestione Breda fosse buttato via nel vortice dei risultati che non arrivavano (derby compreso) ecco la zampata delle Fere.
7 punti in tre partite, fra le più difficili della B, contro avversarie agguerrite, ferite, entusiaste. Nel segno di Ceravolo (e Busellato, certo). Nel segno di Mazzoni, senza dubbio.
La testa e la coda. Il valore aggiunto in mezzo a un gruppo che ha navigato in acque tempestose, anche per colpe non proprie. E’ stata una stagione stranissima che avrebbe potuto essere devastante. Sembra un disco rotto, il nostro pensiero, ma è inevitabile tornare sempre lì: nel rapporto strano e conflittuale che si è creato fra Longarini e la sua Ternana.
E se la stagione non è stata una sofferenza continua bisogna dire grazie, per queste ultime tre partite a Mazzoni e Ceravolo. Uno che non doveva arrivare perché era anticipato dalla sua “fama” di giocatore dall’animo focoso, uno di difficile gestione. E che invece non solo ha dimostrato di avere due grandi attributi, di poter fronteggiare a viso aperto anche la contestazione mettendoci sempre la faccia, ma soprattutto di essere un grande portiere. La consacrazione è arrivata in diretta su Sky quando Marchegiani gli ha detto in faccia: “secondo me sei il miglior portiere della categoria”. Una scommessa vinta (prima dello stesso Mazzoni e poi di Acri): pensate che nel contratto del portierone rossoverde c’è una clausola per cui se avesse preso troppe giornate di squalifica per le intemperanze caratteriali non sarebbe stato valido il rinnovo automatico a presenze.
Mazzoni ha accettato lo stesso perché voleva dimostrare a tutti di essere superpronto, decisivo. E ha regalato non solo sicurezza alla squadra ma ha portato punti pesanti, da goduria.
E Ceravolo? Si è preso la fascia di capitano (alla prima assenza di Coppola) e non l’ha più mollata. Per dimostrare a tutti (ma soprattutto a sé stesso) che ci tiene eccome. Nonostante sia a scadenza di contratto, nonostante la Ternana fosse pronta a cederlo nel mercato di gennaio, nonostante nessuno gli abbia mai offerto il rinnovo contrattuale. Magari lui non avrebbe accettato, magari vuole giocarsi le sue chanches per riproporsi in serie A con una maturità diversa e una consapevolezza diversa nei propri mezzi. Ma magari avrebbe detto di sì. Se chiedete in giro a Terni non c’è neanche un tifoso che non avrebbe proposto il rinnovo al bomber rossoverde. Gli unici che ancora non lo hanno fatto sono i dirigenti della Ternana e questo, obiettivamente, è un mistero. Una scelta che appare incomprensibile. Anche perché il prossimo anno poi bisognerà prendere un giocatore in grado di poterlo sostituire in maniera degna e non è un compito facile.
Ecco: la costruzione della Ternana del prossimo anno è un bel punto interrogativo. Non c’è ancora il nome del direttore sportivo (anche se Fabrizio Larini era a Chiavari a vedere la partita), non si è parlato di rinnovo con chi è a scadenza (vedi proprio Ceravolo o Vitale che sta rientrando dall’infortunio). Ma per parlare di questo è presto. Intanto godiamoci la testa e la coda: Mazzoni e Ceravolo. Pronti a meravigliare, anche contro il Crotone.
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