Nella mente di Tesser: “Difesa a tre o a quattro? Questo è il dilemma”
"Difesa a tre o a quattro? Questo è il dilemma". Parafrasando una citazione di una delle più note tragedie del drammaturgo inglese William Shakespeare, questo è il dubbio che affligge Attilio Tesser già da un po', relativamente allo schieramento tattico con cui mandare in campo i suoi giocatori.
L'allenatore di Montebelluna, si sa, è un grande estimatore del 4-3-1-2, modulo con un centrocampo a rombo ed un trequartista dietro alle punte in grado di verticalizzare il gioco e fornire assist decisivi per i due attaccanti. L'idea iniziale di Tesser era proprio quella di improntare la squadra su questo schieramento tattico, ma, a causa delle difficoltà delle prime giornate, causate dalla mancanza di un vero e proprio trequartista dopo l'infortunio di Piredda, l'allenatore ha dovuto desistere passando ad uno schieramento con 3 difensori e 5 centrocampisti, oltre alle classiche due punte. Se è vero che Tesser ribadisce ad ogni conferenza che a fare la differenza, in campo, non è il modulo, ma l'atteggiamento, è anche vero che, tra i due schieramenti, la differenza che salta all'occhio più facilmente è quella relativa alla linea difensiva che, in base al numero di uomini che la compongono, influenza, conseguentemente, l'approccio della squadra al match. Ma quale dei due tipi di difesa è "migliore"? Analizziamo ora pro e contro di entrambe.
DIFESA A 4
La difesa a 4 è formata da due terzini e due difensori centrali, ovviamente. Garantisce spinta sulle fasce e sovapposizioni da parte dei terzini, ma espone i due difensori centrali all'uno contro uno, nel caso in cui la squadra avversaria presenti due punte di peso in grado di muoversi orizzontalmente sulla linea d'attacco. Con la difesa a 4 l'allenatore potrebbe schierare un centrocampista o un attaccante in più, ma necessiterebbe di un giocatore in grado di fare filtro davanti alla difesa, dando supporto ai due centrali difensivi in fase di non possesso ruolo che, nel caso specifico della squadra rossoverde, sarebbe interpretato da Viola o all'occorrenza da Eramo. Generalmente si tende ad accomunare la difesa a 4 ad un atteggiamento maggiormente offensivo e propositivo da parte della squadra che la adopera.
DIFESA A 3
La linea difensiva è composta da 3 difensori di cui un perno centrale che opera da "libero" vecchio stampo e da due difensori ai suoi lati. All'occorrenza anche i due esterni, in fase di non possesso, si abbassano in marcatura andando a formare una linea a 5 più coperta. La pecca di questo schieramento è la difficoltà negli scorrimenti laterali che possono essere causati da squadre che giocano con un possesso palla rapido e cambi di gioco repentini oltre che dalla difficoltà nella fase di transizione degli esterni. Inoltre nel caso in cui si scegliesse di adottare questo schema mancherebbe il famoso uomo tra le linee: ruolo che ultimamente Falletti ha dimostrato di saper ricoprire con molta efficacia. L'interpretazione fa dei moduli con la difesa a 3 schieramenti più o meno offensivi in grado di adattarsi ad una difesa ad oltranza, ma anche ad un attacco disperato con esterni offensivi sulle fasce.
Tesser ne sa certamente più di noi di tecnicismi tattici e di quale modulo sia più consono per la sua squadra, quindi non c'è dubbio che farà la scelta più giusta, anche perchè alla fine si sa: "è l'atteggiamento che conta".