Era il 16 agosto quando Diego Peralta segnò una doppietta nella partita di Coppa Italia contro il Bologna. L’incontro finì con un rocambolesco 5 a 4 per i rossoverdi, con la Ternana in vantaggio di 4 gol che si fece quasi rimontare dagli emiliani, ma che riusci a passare il turno con una partita di grande coraggio e intensità.
Sarà stato il palcoscenico che era senza dubbio di quelli importanti, sarà stato l’avversario di Serie A, fatto sta che Peralta illuminò come forse non gli era mai riuscito da quando veste la maglia rossoverde, soprattutto in considerazione dell’avversario.
Voglia di sacrificarsi per la squadra, tante giocate di qualità e soprattutto due grandissimi gol. Sotto i migliori auspici era quindi iniziata la stagione dell’italo argentino che sembrava addirittura poter scalzare nelle gerarchie lì davanti uno come Partipilo visto gli acciacchi di inizio stagione (problema alla spalla)
Alla prima della Ternana in B si guadagna il posto da titolare, ma contro il Brescia fa fatica, non ha quella brillantezza che lo aveva premiato pochi giorni prima a Bologna, è costretto a fare una partita di contenimento e spesso si trova in fase difensiva ad aiutare i compagni. Lodevole certo però forse anche lui si aspettava qualcosa in più.
Nella partita successiva contro la Reggina è costretto ad uscire per esigenze tattiche visto che la Ternana rimane in dieci per l’espulsione per doppio giallo di Agazzi. In quei 29 minuti giocati è costretto spesso a ripiegare in difesa come già successo contro il Brescia. Risultato? Partita senza particolari sussulti.
Da lì in avanti Lucarelli prova Mazzocchi nella posizione, aspetta Partipilo e per Peralta arrivano solo spezzoni di gara e tanta panchina. Quando viene chiamato in causa il suo impegno è innegabile, sempre al servizio della squadra però è chiaro che le chance per mettersi in mostra e dimostrare il suo valore sono poche.
Torna a farsi vedere il 10 dicembre contro il Benevento quando Lucarelli è costretto al cambio con Partipilo. Diego si fa trovare pronto facendosi vedere subito con un tiro insidioso. Spinge insistentemente sulla destra, suo terreno preferito essendo lui mancino, a dimostrazione della voglia che ha di mettersi in luce. La Ternana perde ma la sua prestazione merita una sufficienza piena.
A Venezia torna tra i titolari e gioca per 90 minuti, la sua partita è più che buona, davanti spesso mette in difficoltà i difensori veneti ed è prezioso anche in fase di ripiegamento.
Finora quando è stato chiamato in causa Diego ha risposto. Il voto/medio stando le nostre pagelle si attesta sul 5,6 , poco meno della sufficienza ma come detto le opportunità di mettersi in mostra sono state poche perché Partipilo gli è davanti nelle gerarchie. Rimane il capocannoniere delle Fere in Coppa Italia con 2 reti a parimerito con Bonazzoli della Salernitana e Coda del Lecce.
Gare disputate in stagione: 9
Partite di campionato: 6
Partite di Coppa Italia: 3
Voto più alto: 8 ( contro il Bologna in Coppa Italia)
Gol: 2
Assist: 0
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