Il ritorno di Stefano Pettinari a Terni ha coinciso con i primi sogni di gloria. Giocatore straordinario, tecnica deliziosa, fiuto del gol. In grado di poter svariare su tutto il fronte offensivo. Quando tutto questo sembrava poter prendere forma è arrivato anche Donnarumma e allora i tifosi hanno cominciato davvero a crederci. Dopo le prime uscite stagionali però, abbiamo capito il progetto tattico di Lucarelli: le due punte insieme solo quando dimostreranno di poter reggere atleticamente la gara con un notevole spirito di sacrificio. E questo finora è accaduto soltanto nelle ultime due uscite.
Stefano – suo malgrado – si è dovuto accontentare praticamente della panchina. Seppur con lampi di qualità però il suo turno sembra non dovesse venire mai. Le prime partite parte dalla panchina (e a Reggio Calabria sfiora comunque il 3-3), la prima da titolare la fa a Monza, ma soprattutto nel primo tempo, la squadra non gira affatto. Poi tocca di nuovo a lui a Cremona, ma anche lì nulla da fare: nessun guizzo. Sembra giochi meglio quando parte dalla panchina (ma fa soltanto spezzoni) che quando parte titolare. E lo schema si ripete anche a Cosenza, probabilmente la partita meno brillante di Pettinari in stagione.
Certamente Pettinari paga anche i momenti felici degli altri suoi colleghi di reparto: ma da Frosinone in poi tutto questo cambia. Per la prima volta (sebbene da subentrante) gioca in coppia con Donnarumma per un lungo periodo. E segna. Si ripete contro il Venezia in coppa Italia (stavolta senza partner) con un meraviglioso gol su punizione, e poi, apotesi, al derby con il gol che fa pareggiare la Ternana e la miglior prestazione stagionale.
Questo finale di “stagione” consentono a Pettinari di andare ben oltre la sufficienza con la sua media (6,1) e soprattutto lasciano un buon sapore in bocca per la ripresa ai tifosi della Ternana
Gare disputate in stagione: 16
Partite di campionato: 14
Partite di Coppa Italia: 2
Voto più alto: 7,5 (contro Perugia)
Media voto: 6.1
Gol: 3
Assist: 0
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