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Pochesci: “Domani voglio fare una furbata”

Dopo l'allenamento di rifinitura, come di consueto, è arrivato in sala stampa per la conferenza pre-partita e pre-partenza l'allenatore Sandro Pochesci, che dà la notizia che dietro la porta della Curva Nord verrà creato un piccolo campo per l'allenamento. 

Che Ternana vedremo a Cittadella?

"Bisognerà cominciare a cambiare un po', la Serie B è una categoria di furbi, conta solo il risultato sia che si giochi bene sia che si giochi male: in Italia conta solo il risultato, allora guardiamo prima al risultato e poi alla crescita e al gioco, se gli italiani vogliono così". 

Si è chiuso un mese in chiaroscuro: crescita ma pochi punti…

"La classifica è negativa per quello che abbiamo fatto vedere in questi mesi, ma io devo dire che siamo in crescita e abbiamo incontrato tutte squadre buone, che magari creano poco ma concedono anche poco. La Ternana quando è spregiudicata crea più palle gol, ma stiamo lavorando su un'altra fase; l'errore è stato il mio, che l'ho portata dalle medie all'università, senza passare dalle superiori, e adesso dobbiamo tornare indietro. Gli ho insegnato come si attacca, ma non come si difende: la fase offensiva l'abbiamo fatta e capita subito, ora dobbiamo tornare a scuola perchè abbiamo bisogno del lavoro che stiamo facendo per trovare i giusti equilibri". 

Quanto conta vincere a Cittadella?

"Le vittorie arrivano tramite un percorso di crescita della squadra, la squadra deve essere matura, non esistono campi impossibili ma nemmeno campi facili. Adesso siamo una squadra matura; io ho esaltato il 3-3 di Salerno e Cremona, ma questa settimana ho ricevuto tanti elogi anche per il pareggio con il Carpi. Per me uno 0-0 in casa è bicchiere mezzo vuoto, non lo faccio dal 2014, ma voglio provare a vederlo come gli altri, ovvero mezzo pieno. Se poi esaltiamo un allenatore che ti costringe a fare 0-0 facendo una partita ultra difensivista e non diamo meriti a chi vuole proporre calcio, questa è la filosofia sbagliata secondo me".

Domani riproporrà il 4312 oppure altre soluzioni all'insegna dell'equilibrio?

"Domani voglio fare qualcosa di diverso e vedere se sono diventato furbo, voglio provare un modulo molto più prudente ma sempre con gli stessi concetti: puoi anche partire con una linea di cinque, quello che conta sono i concetti e tornare ad attaccare col 3-7". 

La situazione infermeria?

"Montalto non è convocabile e purtroppo neanche Vitiello, Plizzari lo sapete. Oggi per la prima volta convochiamo Bombagi e gli lascia il posto Zanon. Gasparetto è a posto, Signorini lo abbiamo tenuto fermo un paio di giorni, ma parte tranquillamente".

Bleve o Sala?

"Ancora non ho deciso, non lo so, devo vedere se l'erba è alta o bassa: con  l'erba alta gioca quello più basso, altrimenti quello più alto".

Il patron lo ha sentito?

"Si si, lui chiama ed è diventato molto tifoso, e poi come tutte le persone intelligenti si informano subito e capiscono. Il patron è più ragioniere, il presidente vive più di campo, sono entrambi passionali, ma il patron sta facendo passi da gigante sulla lettura della partita: ci ha fatto i complimenti per lo 0-0 contro il Carpi, mentre per esempio era molto deluso a Cremona. La sua filosofia è migliorare dove siamo ultimi, e noi come gol subiti siamo ultimi: se diamo l'impressione di non subire, significa che siamo una squadra vincente. E' un grandissimo motivatore, possiamo dire che è un martello, ma se è arrivato dov'è adesso è perchè ha delle capacità. A livello di calcio sono sorpreso, fino all'anno scorso soffriva solo perchè con una sconfitta la sua Unicusano avrebbe fatto brutta figura, adesso invece si è immedesimato nella piazza, l'ha vissuta e adesso la vive con passione". 

Che squadra è il Cittadella?

"Più che i giocatori, hanno un bellissimo progetto di gioco, basano tutto sul lavoro in campo. Il Cittadella ha un'anima, hanno saputo programmare nel tempo un lavoro di appartenenza, credono negli ideali di gruppo e di squadra, non hanno grossi nomi ma hanno preso dei giocatori e li hanno cresciuti, l'allenatore crede nel gruppo e nell'appartenenza. E' una squadra che può vincere e perdere con tutti, ha una filosofia di squadra e società e non solo di giocatori. Sarà difficile far punti proprio per questo, ma ho molta fiducia nei miei ragazzi perchè vedo crescerli e vedo crescere la compattezza di gruppo, so che tutti daranno tutto, come sempre".

Marina Ferretti

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