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Prove generali di modulo: ripetere il 352 oppure consolidare il 4231

Sabato al Sant'Elia, per la prima volta in una partita ufficiale, Roberto Breda ha fatto partire la sua Ternana con il 352, modulo tanto caro all'allenatore trevigiano. La partita è andata come è andata, e come tutti sappiamo, ma adesso come adesso la domanda che molti si stanno ponendo è se Breda deciderà di tornare al collaudato 4231, per consolidarlo ancora di più, oppure se prendere in considerazione il 352 come una valida alternativa. 

Partendo dal presupposto che è vero quello che dice sempre l'allenatore rossoverde, quando si parla e si chiede di schieramenti e moduli, ovvero sia che in fondo si tratta solo di numeri, che certamente non dicono tutto su quello che è un modo di affrontare una partita, e che quello che importa è la voglia, la gamba, la determinazione e la testa che ci mettono i giocatori. Fatto sta che, in questo momento, dopo la sfida con il Cagliari, Breda può sicuramente scegliere fra due moduli di partenza, che consentono un maggior numero di alternative, pur garantendo prestazioni differenti. 

Di certo del modulo usato in Sardegna promuoviamo la solidità difensiva, vuoi per il maggior numero di interpreti che vengono utilizzati in fase di non possesso, che di fatto son cinque, vuoi anche e soprattutto per il fatto che centrali di difesa del calibro di quelli che abbiamo noi in rosa non sono certo da sottovalutare. Quello che, invece, potrebbe lasciare un po' più perplessi del 352 è certamente una perdita in velocità di manovra e di spinta in avanti, soprattutto fino al momento in cui non dovesse essere disponibile Fabio Ceravolo, che al momento è l'attaccante che ha maggiore capacità di svariare e di ripartire in contropiede. Probabilmente con il modulo utilizzato sabato si sacrificano giocatori come Furlan, Belloni e Falletti, che con la loro velocità e la loro capacità di giocare con il pallone fra i piedi potrebbero consentire alla Ternana di risultare meno statica. 

Con buona probabilità, però, contro il Modena si tornerà al 4231, ormai acquisito negli automatismi dei giocatori e che sicuramente ha dato più di un risultato positivo, nonostante Breda sia costretto a tenere ben due centrali difensivi in panchina. Certamente, lo schieramento che sta provando in questi primi giorni di allenamento l'allenatore rossoverde ha dimostrato più volte di poter garantire buone prestazioni anjche in avanti, dal momento che anche i centrocampisti possono provare l'incursione in area di rigore, e dal momento che soprattutto Falletti ha la possibilità di portarsi in zona d'attacco senza problemni per le retrovie. 

Pregi e difetti dell'uno o dell'altro modulo, che Breda valuterà, probabilmente, partita dopo partita per decidere quali numeri utilizzare in campo.

Marina Ferretti

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