Ranucci a TN: “Vi racconto la nostra Ternana”
Abbiamo voluto contattare il presidente Ranucci per cercare di chiarire alcuni punti sulla stagione che sta per iniziare. Soprattutto l'ultima settimana è stata particolarmente elettrica, condita dalla conferenza stampa vibrante di Pochesci. Ma proprio perché il campo comincerà a parlare da sabato sera ci sembrava doveroso iniziare con il piede giusto.
Prima però dobbiamo fare una premessa. Quest’intervista l’abbiamo realizzata prima dell’arrivo di Gasparetto (trattativa praticamente conclusa poche ore fa) e a ridosso della chiusura della trattativa per Vitiello. Come a dire che anche nel giro di poche ore possono essere messi a segno colpi in grado di poter cambiare la fisionomia della squadra per darle quell’esperienza e quei giocatori in grado di poterla puntellare. E nei prossimi giorni cambierà ancora…
Presidente è emozionato?
"Si, come non potrei. Finalmente si gioca! Abbiamo lavorato, e continueremo a farlo, 14/15 ore al giorno per questa squadra e ora siamo curiosi, eccitati di poterci confrontare in questa nuova avventura"
In questi ultimi giorni c'è stata un po' di elettricità nell'aria. Si avvicina l'inizio della stagione e sale la pressione. A nostro avviso, come abbiamo detto anche in un nostro articolo, molto è determinato dalle aspettative. Andiamo dritti al punto: cosa si aspetta lei dalla squadra e come giudica finora l'operato dell'allenatore e del direttore sportivo?
"Io sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo. A tutti i livelli. Sappiamo che sarà difficile questo anno ma, come ha detto Bandecchi, siamo ambiziosi. Non possiamo smettere di sognare. Il nostro patron è una persona geniale, uno che ha avuto sempre obiettivi da raggiungere nella sua vita, un entusiasta, uno che vive di grandi emozioni. È normale ed è giusto che carichi piazza, squadra e ambiente. Dopo sta a noi cercare di arrivare a quell'obiettivo. Ma dobbiamo essere tutti consapevoli di quello che ci vuole. Del tempo che ci vuole, dell'impegno che ci vuole. Noi vorremmo che Ternana e Unicusano veramente fossero una grande famiglia, che si ragionasse insieme, che si lavorasse tutti con un unico obiettivo. Chiaramente sarà la squadra che dovrà trainare i tifosi, ma mi aspetto (e sono sicuro che sarà così) che i tifosi sapranno trascinare la squadra. Noi abbiamo fatto un investimento importante, stiamo lavorando tutti i giorni per rendere questa squadra sempre più competitiva"
Quindi l'obiettivo quale è?
"Noi abbiamo il sogno di arrivare il più in alto possibile. Ma bisogna partire dal basso. Abbiamo iniziato a lavorare 40 giorni fa. Abbiamo dovuto costruire una squadra da capo. Abbiamo dovuto conoscere una nuova realtà. È chiaro che la speranza sia quella di poter vincere subito, ma siamo consapevoli che dobbiamo avere pazienza. La B è un campionato lungo e difficile e abbiamo bisogno di tutti"
Sotto questi auspici non ritiene quindi che Pochesci sia andato un po' oltre, nell'ultima settimana?
"Sicuramente è stato colorito nelle sue espressioni, ma rientra nel suo carattere. Dimostra il grande attaccamento e la grande voglia che ha di cominciare nel modo giusto. Quando c'è un confronto diretto nessuno deve sentirsi offeso. Lui ha anche la responsabilità del gruppo. Non conosco un allenatore che denigri il proprio gruppo di lavoro. Tutti i giocatore devono essere i migliori per il proprio allenatore. Se così non fosse sarebbe un errore clamoroso. Detto questo tutto è migliorabile. Noi siamo convinti di fare il massimo con il budget a nostra disposizione"
Ecco questo probabilmente è il nocciolo della questione. Non crede che con un budget definito e non faraonico sia rischioso dichiarare come obiettivo la serie A? Non che non ci si possa riuscire, visti anche i precedenti di Spal e Crotone, tanto per citarne alcuni, ma non è certo la quotidianità…
"Questo noi lo sappiamo. Ma vale anche il contrario: non è detto che spendendo tanto si riesca certamente a raggiungere l'obiettivo"
Però essendo più ricchi si hanno più chanches, o si può sbagliare di più, dipende da come la vede…
"O si può perdere di più… ecco, forse abbiamo centrato il punto. Noi non dobbiamo sbagliare, anzi, dobbiamo sbagliare il meno possibile. In questo siamo presuntuosi, lo ammetto. Siamo convinti che il nostro metodo di lavoro sia efficace. Ecco perché sono soddisfatto del lavoro del direttore (che non è finito) e dell'allenatore. Intanto in questi ultimi giorni avremo la possibilità di migliorare ancora la nostra squadra e come sapete bene nel campionato di B sono decisivi gli ultimi giorni di mercato. E poi – e qui torniamo al concetto di famiglia – quando sbagliamo sappiate che eventualmente sarà stato un errore in buona fede. Per questo abbiamo bisogno di tutti. Questa squadra è della città, non è di Bandecchi. Bandecchi ci mette i soldi, noi il lavoro, ma la Ternana dobbiamo costruirla insieme, ognuno con le proprie peculiarità. Io per farlo ancora meglio mi trasferirò a Terni…"
Quindi se abbiamo capito bene facendo un rapido riassunto: contenere i costi e raggiungere i risultati. Il sogno di ogni imprenditore, quasi una chimera nel calcio…
"Questo non è vero. Lei citava degli esempi di buona gestione e ottimi risultati. La Spal è passata in due anni dalla Lega Pro alla A, con una società nuova e una dirigenza giovane. Anche lì gente che non aveva mai fatto la categoria. Il Crotone addirittura si è salvato in A con una società di esordienti puntando quasi esclusivamente sui giovani. Il Cittadella idem, dopo la retrocessione sembra rinata e continua a stupire come dimostra anche questi avvio di stagione. Insomma: lavorando bene si può fare. Noi a differenza di queste squadre appena citate non abbiamo ancora costituito un gruppo di lavoro omogeneo. Per quello chiediamo pazienza all'inizio. Abbiamo rifondato una squadra: per scelta e necessità. Ora dobbiamo fare fronte comune insieme a tutti. Sembrerò ripetitivo ma al concetto di unità ci tengo molto, al concetto di gruppo. Ed è vitale che siano coinvolte tutte le parti. Terni è una piazza appassionata, caldissima, viscerale. Ha voglia di calcio, si sente. Anche noi"
I "cugini" del Perugia per affrontare la stagione spendono circa 8 milioni di euro all'anno e sono completamente autosufficienti, vale a dire che Santopadre non mette mani al portafoglio. Il budget della Ternana dello scorso anno era intorno ai 7 se non ricordiamo male (cresciuto soprattutto dopo il mercato di gennaio). L'autofinanziamento in casa rossoverde non è stato quasi mai possibile, tanto è vero che Longarini nell'atto di cessione della Ternana ha voluto che si dimostrasse che i nuovi proprietari fossero solidi. Vale a dire che con i solo proventi della Lega, diritti tv e incassi del botteghino non si riesce a sopravvivere in B
"Dobbiamo infatti essere bravi ad incrementare i nostri introiti. Non possiamo vivere sempre e solo alle spalle di Bandecchi. Dobbiamo noi essere capaci di scovare e crescere nuovi talenti che prima giocano a Terni e poi magari vendono venduti. Capaci di coinvolgere con risultati e empatia la piazza per far aumentare il numero di persone allo stadio, trovare un rapporto solido che l'amministrazione della città che può e deve essere un'ottima sponda. Solo così possiamo crescere ogni giorno di più e permetterci, ogni giorno di più, di proseguire verso la strada che lo stesso Bandecchi ci ha indicato"
Quindi se quest'anno si dovrà lottare per non retrocede, ipotizziamo, lei sarebbe insoddisfatto?
"Io sarò insoddisfatto solo se vedrò che qualcuno non ha fatto il massimo. E anche se dovessimo trovarci in una situazione di classifica difficile o se dovessimo (faccio le corna) iniziare meno bene del previsto ci rimboccheremo le maniche e ci tireremo fuori. Le faccio io una domanda: lei è convinto che facendo tutti il massimo la Ternana retroceda?"
Dipende anche dagli alti eventuali acquisti…
"Come detto la squadra deve essere completata, anche a causa degli infortuni. Ma già i giocatori che sono arrivati a Terni ci danno garanzie. Ho visto dei giovani decisamente interessanti, ho visto esperienza di B, ho visto il coraggio di far giocare dei 2000 e dei 2001. Dobbiamo ritrovare, tutti, questi entusiasmo. Essere contenti se ci sono delle scelte coraggiose di questo tipo. Fare in modo che la Ternana diventi la squadra della città in tutti i sensi: che ci si senta orgogliosi di quello che succede. Sarà nostro compito, ma spero che anche la tifoseria sia coinvolta come noi. Poi a me potrà piacere Ranucci come calcia il pallone o come ha giocato una partita, a qualcun'altro no. Magari avremo sbagliato un acquisto o saremo stati dei maghi a farne un altro. La squadra cerchiamo di giudicarla una volta completata e sul campo. Sono pochi quelli che conoscono veramente tutti i giocatori, ma non credo che siamo i peggiori della B"
Se dovesse fare un pronostico, dove si immagina la Ternana alla fine della prossima stagione?
"Io voglio divertirmi ed essere soddisfatto. E se ci divertiamo (e lavoriamo) vedrete che anche la classifica sarà buona"
Allora in bocca al lupo
"Crepi: e forza Fere!"