Rigori…una maledizione
Rigore sbagliato? Tutti a discutere perché l’ha calciato verso sinistra e non dall’altra parte o, magari, sotto la traversa. Tutti a dibattere su chi avrebbe dovuto caricarsi della responsabilità. Raimondo che il rigore se l’era procurato ha preso il pallone perché avrebbe voluto tornare a far gol. Casasola girava nei paraggi visto che l’anno scorso a Perugia non ha sbagliato un colpo. Poi è toccato a Pereiro perché, come ha spiegato poi Breda, il rigorista è lui come lo era Falletti prima del trasferimento alla Cremonese. Quindi nessun caso anche se le opinioni sono rimaste divise. Certo è che Raimondo senza volerlo ha caricato di ulteriori responsabilità Pereiro che poi ha sbagliato perché Zoet l’aveva studiato e immaginato da quale parte avrebbe tirato.
Però, giusto per ricordare. C’è qualcuno che non ha dimenticato com’è andata a finire ad Ascoli? Con il rigore che Falletti, rigorista ufficiale, ha concesso a Dionisi, grande ex di giornata? Sbagliato pure quello.
Poi ne è arrivato un alto e Falletti, da rigorista ufficiale, l’ha trasformato con il classico cucchiaio senza che nessuno avesse cercato di sostituirsi a lui dal dischetto.
Morale della favola, a parer nostro il rigore non lo calcia chi se l’è procurato ma il rigorista designato. Se poi il risultato è definito e inattaccabile, 3-0 o giù di lì, si può aprire al sentimento facendo calciare l’attaccante che ha bisogno di tornare al gol chi vuol bagnare l’esordio o dedicarlo a fidanzata, moglie o figlia. Insomma: regole certe per evitare inutili rimorsi. Senza mai dimenticare che il rigore si può anche sbagliare. E’ successo ai più grandi del calcio mondiale, può succedere anche ai nostri