Ripescaggio barzelletta: unità d’intenti per la legalità

Ripescaggio barzelletta: unità d’intenti per la legalità

Quello che sta accadendo al calcio italiano ed in particolare alla Serie B sembra essere stato ripreso da La sai l'ultima? Non tanto per i guai vissuti da Bari e Cesena che dicono addio al calcio professionistico, ma per tutto quello che sta accadendo riguardo la questione ripescaggio. Si cerca il metodo più complicato possibile per sostituire le due squadre che hanno detto addio alla B e forse anche all'Avellino per il quale ancora non si sa nulla. Si guardano graduatorie incalcolabili e con punteggi relativi non solo alla stagione appena conclusa ma anche a quelle passate. Si porta avanti la legalità, poi arrivano notizie come quelle di ieri relative al Novara, squadra penalizzata per non aver pagato stipendi e contributi nel 2014, che all'improvviso si vede come prima in questa fantomatica classifica per tornare in Serie B.

Una decisione che ha scatenato le altre squadre di C che sperano nel ripescaggio. Tra queste il Catania che era fuori da ogni discorso per illecito sportivo e notizia di oggi il Pisa del quale conosciamo benissimo tutti i problemi vissuti nella scorsa stagione dalla società che non poteva permettersi nemmeno di pagare l'acqua e la luce dello stadio, figuriamoci per onorare gli stipendi dei dipendenti.

E la Ternana? Nel filotto delle squadre pretendenti al ripescaggio è l'unica con i conti in ordine e senza precedenti, con i pagamenti tutti regolarmente effettuati. Eppure proprio la Ternana rischia altamente di restare fuori. Conti in ordine, legalità e buona gestione non premiano in un paese e in un sistema calcio malato. E' inevitabile lo scoraggiamento di tutti i ternani e della proprietà che nel nome di Stefano Bandecchi ha rimesso in ordine la contabilità del club. Può restare simpatico o no il patron rossoverde, ma di certo se a livello onesto e legale oggi la Ternana può presentarsi in prima fila il merito è suo e di chi gli sta vicino come Stefano Ranucci

C'è quindi bisogno di dare una risposta al calcio e agli organi 'malati' che rischiano di far perdere entusiasmo ai tifosi e credibilità ad un campionato già in forte discussione. Il nostro primo pensiero va alla proprietà che si trova in una situazione incresciosa e incredibile. Poi a tutti i tifosi e anche a noi giornalisti che possiamo e dobbiamo supportare la società in questa battaglia che la Ternana non può permettersi di perdere in questo scenario malato e deprimente.