Rosso: se non si può vincere, l'importante sarebbe non perdere.
Vincere tutte le partite di un campionato, per di più difficile come quello di serie C, è realisticamente quasi impensabile, un'impresa titanica che nessuno chiederebbe mai a nessuna squadra; l'imbattibilità, per quanto obiettivo più a portata di mano, è pure complicata da mantenere, eppure ci sono partite che non andrebbero perse. Se c'è una cosa che il calcio ha insegnato nell'arco di una lunga storia di amore e passione è che, non potendo sempre vincere, si dovrebbe imparare a non perdere, che non vuol dire che una sconfitta non possa essere presa in considerazione, ma che si dovrebbe lottare fino alla fine per lasciare per strada il minor numero di punti possibili. La Ternana di ieri, contro la Casertana, non è che non abbia provato a riaprirla, ma l'impressione è che si sia affannata talmente tanto per ribaltare il risultato che alla fine quello che ne è uscito fuori è stato un incontro confusionario, costellato di sbavature dettate dalla fretta e dalla paura di non riuscirci. I rossoverdi hanno certamente pagato un mese di belle prestazioni, di partite ben giocate, di risultati utili, quello che gli si rimprovera è di non essere riusciti a rimanere abbastanza lucidi da capire che anche un pareggio sarebbe stato un punto guadagnato. Troppe imprecisioni figlie della stanchezza (mentale probabilmente) e della frustrazione hanno padroneggiato in campo: il centrocampo che ha faticato più del solito a girare, una fase difensiva a tratti distratta e un attacco che ha sprecato tanto, ecco cosa ha condannato la Ternana alla sconfitta. Per fortuna, mercoledì c'è la Coppa, una buona occasione per rimettersi subito in gioco, per scacciare i brutti pensieri e dare prova, soprattutto a se stessi, che le certezze che c'erano dopo Catanzaro sono sempre li, solo un po' annebbiate.
Verde: il manto erboso.
Purtroppo, dopo una partita come quella di ieri, per quanto la prestazione sia stata migliore del risultato finale, è difficile trovare qualcosa che si possa dire che abbia girato bene. Giocare con la sensazione di non riuscire a riaprire l'incontro, con l'ansia dei minuti che scorrono e del tempo inclemente non è cosa semplice, ma davvero quella contro la Casertana è stata una sfida da dimenticare. Potremmo dire di come sia stato bello il clima nel pre-partita, di come possa riempire d'orgoglio il fatto che le due tifoserie abbiano voluto rinsaldare e festeggiare il gemellaggio sfilando sotto tutti i settori del Liberati, sventolando le proprie bandiere, ma davvero sarebbe soltanto un palliativo, un placebo per non pensare ad una sconfitta che brucia, forse più di quelle contro Monopoli e Avellino, perchè arrivata dopo un periodo di fatto d'oro per la squadra di Gallo. Ci perdonerete, quindi, se di Ternana-Casertana, per questa volta, non ci sentiamo di promuovere nulla.
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