Scontri diretti chiave della rimonta

La squadra con il tecnico Abate in cerchio a fine partita

La Ternana può rimontare ma c’è una condizione da soddisfare
Siamo tornati alla fine della scorsa estate, quando la Ternana subì la sconfitta per mano del Pescara giusto alla partita d’esordio in campionato. Un -3 rispetto agli abruzzesi e al resto dei competitori designati per la promozione in serie B che ha pesato parecchio sui rossoverdi, costretti a fare i conti con avversari che hanno subito tentato l’allungo.

Una storia nota. Una realtà complicatissima nel momento in cui la squadra rossoverde stava vivendo giorni complicati anche fuori dal rettangolo verde. Chi ha dimenticato le difficoltà economiche della vecchia proprietà o l’intervento salvifico di Stefano D’Alessandro indispensabile per mantenere in corsa la squadra mantenendo pressoché intatte le possibilità di promozione?

E chi ha dimenticato i giorni della confusione totale, quelli del passaggio da Capozucca a Foresti, del viaggio andata, ritorno e ancora andata di Giuseppe D’Aniello. I saluti forzati a Diego Foresti e ancora le altre novità imposte dalla nuova proprietà, che hanno interessato, in diversa misura, anche il lavoro di Abate e del suo gruppo, del diesse Mammarella.

Ma non è finito qui questo breve ripasso della storia più recente della Ternana. Perché ad un certo punto del percorso è arrivata anche l’ufficialità della penalizzazione: due punti da togliere che portavano così a cinque i punti da recuperare sugli altri. Penalizzazione che è rimasta tale anche dopo essere passata al vaglio dei primi due gradi di giudizio sportivo

La Ternana vola gli altri corrono

Cinque punti da riprendere agli altri sono diventati il punto di riferimento della Ternana che, passo dopo passo, partita dopo partita, ha piazzato la propria rimonta finendo con l’agganciare il primo posto in classifica in pieno inverno. Un cammino complicato segnato anche da due passaggi che avrebbero potuto portare esiti decisamente più positivi: i due pareggi con Torres ed Entella.

Quello con i sardi l’abbiamo salutato come risultato di grande importanza perché incassato alla fine di un match sofferto e grazie all’autogol di un difensore della Torres. L’altro, e siamo ala fine del girone d’andata, maturato nella gara con l’Entella ha diviso i pareri. Bicchiere mezzo pieno perché arrivato in rimonta con la squadra in dieci. Ma con il rammarico di non aver sfruttato una superiorità evidente.

Nel ritorno i pareggi debbono trasformarsi in vittorie

Ora la storia dovrà cambiare. L’Entella ospiterà le Fere a Chiavari in chiusura di regular season, mentre la Torres sarà al Liberati qualche tempo prima. Sei punti per recuperarne tre all’Entella, il conto è facile. Ma nel frattempo si è inserita anche la Vis Pesaro giunta a -3 dalla Ternana chiamata a ripetere domenica il blitz dell’andata per evitarsi guai aggiuntivi. Il Pescara non c’entra, ritorno già andato con un punto a testa.

Vittorie indispensabili da aggiungere ad un cammino che dovrà essere virtuoso come lo è stato quello dell’andata. Imporre la supremazia nei faccia a faccia per confermare la superiorità espressa dai rossoverdi. Difficile, certo. Ma possibile. Se poi arrivasse la restituzione di almeno uno dei due punti tolti ne trarrebbe giovamento la classifica e il morale. Provarci con la convinzione di poterci riuscire. Questo è il compito.