La crisi della Ternana sembra non conoscere la fine. E quello che ci sembra più preoccupante è la differenza con le prime partite.
Dove obiettivamente la Ternana ha raccolto meno di quanto avrebbe meritato. O per lo meno non ha mai dato l’impressione di essere stata messa sotto in maniera inequivocabile. Addirittura in alcune partite ha anche avuto qualcosa da recriminare. Il gol annullato per il mani di Favilli a Como, il rigore a tempo scaduto dato al Sudtirol, il palo colpito da Raimondo contro il Bari, il rigore sbagliato da Dionisi (e poi quello procurato) contro l’Ascoli. Insomma per dirla in maniera semplice: la prestazione c’era stata, anche nelle gare perse. Per questo, nonostante la classifica, si pensava che si potesse recuperare, soprattutto dopo la prima vittoria.
Una volta arrivata la Ternana avrebbe dovuto “stappare”. Avrebbe dovuto mettere da parte le proprie incertezze e avrebbe dovuto continuare a fare punti. E invece questo non è successo. Ed è questo a preoccupare di più.
Contro il Cittadella il pari è arrivato grazie a una prodezza (estemporanea) di Sorensen. Contro Brescia e Modena sono arrivate due sconfitte, accompagnate da prestazioni non certamente all’altezza delle prime giornate di campionato.
E se all’inizio poteva esserci la necessità di dover costruire un gruppo, visto che il mercato è stato condensato in un mese, a ottobre questo non vale più. La squadra si allena da tempo insieme, al netto dei problemi fisici. La sensazione è che esaurito l’entusiasmo iniziale non si sia innestato altro.
Nelle ultime tre partite è vero che c’è stata reazione, ma è arrivata tardi. A Cittadella dopo un avvio scoppiettante, la Ternana ha subito il Cittadella e si è “svegliata” a mezz’ora dalla fine, con 5 tiri in porta, culminati con il pari. E passando anche al 4312 che ha resto la Ternana più pericolosa. Anche contro il Brescia, per di più in inferiorità numerica, la squadra ha tirato molto di più nell’ultima mezz’ora (6 tiri) che nel corso dell’ora precedente. E lo stesso leit motiv lo abbiamo visto anche contro il Modena: dal 79esimo in poi, soprattutto quanto la squadra si è messa 4312, le occasioni da gol sono aumentate considerevolmente.
Ora è chiaro che non tutto dipende dal sistema di gioco. Dipende dai nervi, dall’atteggiamento dell’avversario, dalla freschezza (e dal modo) dei nuovi entrati.
Ora all’orizzonte ci sono degli impegni che sembrano difficilissimi e probabilmente lo sono: Venezia e poi Spezia, prima della pausa. E poi ancora Palermo, alla ripresa. Due impegni di altissima classifica e uno scontro diretto difficilissimo fuori casa. Ma la Ternana non può permettersi di guardare in faccia a nessuno.
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