“Sono un neofita del mondo del calcio. La Ternana ho capito che è una grande squadra che ha avuto una storia importante. Io personalmente ne rappresento appena gli ultimi due anni e non è che abbiamo fatto chissà cosa. Certo abbiamo vinto un campionato di Serie C e ci apprestiamo a tornare nel calcio che conta. Speriamo che faremo qualcosa, diciamo che ci proveremo con molta umiltà, tranquillità e determinazione anche perché il campionato di Serie B è estremamente difficile dove si retrocedere facilmente. Dalla sedicesima squadra alla ventesima si sta messi male. Vedo ancora oggi che le distanze sono molto minime. Entriamo con rispetto e umiltà in un campionato che dobbiamo conoscere e rispettare tanto. Sono contento di apprendere che il Cittadella rappresenta la mia forma mentis: avere un direttore sportivo da ventanni, avere uno staff di preparatori che sta lì da ventanni bè è un sogno. Ho sentito una storia che credevo non esistesse. Se mi aveste raccontato Biancaneve o Cenerentola ci avrei creduto di più. Complimenti al Cittadella”.
Il presidente della Ternana, Stefano Bandecchi è stato uno degli ospiti dell’ultima puntata di B Magazine il programma tv realizzato dalla Lega B. Con lui ospiti anche Paolo Zanetti allenatore del Venezia, Stefano Marchetti direttore generale del Cittadella, Tullio Calzone del Corriere dello Sport e Italo Cucci. In fondo trovi la puntata completa.
Che Ternana vuole costruire il prossimo anno?
“Tanto per cominciare vogliamo costruire una Ternana che sfidi il Cittadella per quanto riguarda il premio dei ragazzi bravi. Preferisco avere una squadra di ragazzi bravi che prepotenti. La Ternana è stata quello che è stata perché i ragazzi erano tutti intelligenti, tutte persone perbene. Per me nel calcio deve rientrare il perbene. Spero che entri anche il terzo tempo. Quest’anno sono andato a salutare tutte le squadre nello spogliatoio, l’ho fatto anche due anni fa quando la mia squadra perdeva puntualmente tutti i giorni. Credo che il calcio non abbia solo bisogno di soldi, ma debba ritrovare sé stesso dal punto di vista morale. Spero di creare una Ternana che rispetterà la maglia, i colori storici e che tenterà di dare il meglio in campo per onorare tutta la tifoseria e far sì che il calcio torni ad essere bello. Quest’anno mi sono permesso di comprare i diritti televisivi della Serie C per quanto riguardava la Ternana. Ed ho trasmesso sul mio canale, il 264 tutte le partite della Ternana Calcio permettendo così ai tifosi della mia squadra e a quelli delle squadre che di volta in volta abbiamo affrontato di vedere la partita in chiaro senza spendere niente. Quest’anno sto tentando di fare la stessa cosa con la Lega B. Ho chiesto gentilmente se fosse possibile acquistare i diritti televisivi della Ternana. Purtroppo abbiamo molti tifosi che non si possono permettere di pagare i soldi per vedere la partita. Voglio una Ternana socio-industriale-calcistica. Una squadra di calcio che riporti economia nella città di Terni. Che aiuti le persone che non ce la fanno. La Ternana non può essere solo calcio”.
Cosa ha imparato da quest’anno in Lega Pro. Ricordo quando arrivò con grandi ambizioni. E’ pronto a fare un’offerta al direttore generale del Cittadella Marchetti…
“Ho imparato una cosa molto importante: è più facile retrocedere che vincere. Quindi sto molto attento. La retrocessione è una cosa già garantita quando inizia il campionato. Qualunque altro tipo di risultato te lo devi guadagnare. Quindi bisogna stare molto attenti. Per quanto riguarda i miei dirigenti oggi sono affezionato a Lucarelli e a Leone. In particolare quest’ultimo che ha iniziato la sua avventura in Ternana quando anch’io ho iniziato la mia. Prima ero il patron, cioè mettevo i soldi e poi andavo a casa. Invece dopo mi sono messo seduto in panchina ed ho iniziato a metterci l’anima oltre ai soldi. Questo lo devo a Leone. Sono stato il suo primo acquisto, mi ha insegnato che il calcio va amato prima ancora di essere capito e poi alla fine puoi anche pretendere di fare un ragionamento. Quindi io che sono un arrogante di natura, ho dovuto abbassare la testa e capire piano piano cos’era il calcio. Sto ancora studiando”.
Cosa ne pensa dei procuratori?
“Per me dovrebbero diventare dei buoni padri di famiglia mentre oggi spesso rovinano i calciatori e in alcuni casi, mi dispiace dirlo ma i calciatori non hanno l’intelligenza per scegliersi i procuratori bravi. Non ho una grande stima per i procuratori in generale perché comunque vedo spesso atteggiamenti non perbene. Non sto molto simpatico ai procuratori, capisco anche perché ma credo che la loro categoria vada rifondata al pari di altre cose nel mondo del calcio”.
Cosa si sente di dire ai suoi tifosi e se c’è un giocatore che le piace particolarmente che vorrebbe portare a Terni l’anno prossimo?
“Per quanto riguarda quest’ultimo argomento lascerei la parola a Leone perché qui ogni parola spesa di troppo diventa sempre difficile. Sicuramente molti dei mei calciatori mi piacciono moltissimo. Leone dovrà lavorare su scelte difficili. Secondo me l’attuale squadra della Ternana è una squadra che per almeno due terzi va portata in Serie B. Poi lui sceglierà gli altri. Appello ai tifosi? Guardate bene la serie B quest’anno perché può darsi che l’anno successivo rivedranno la C quindi devono stare attenti. Voglio fare una battuta, nella mia squadra oggi l’unico che conosce la B si chiama Leone. Per quanto riguarda Lucarelli è stato esonerato dopo metà campionato, mentre io sono retrocesso. Per questo affronteremo la B con molta attenzione”.
Ternana non è solo calcio ma anche progetti come quelli legati al nuovo stadio e alla clinica privata…
“Credo che il Comune di Terni sia d’accordo sulla mia idea e la Ternana. Non credo che questo progetto vada in porto. Ci sono molte resistenze da parte degli organi regionali. La mia richiesta è stata già interpretata come eccessiva. Non credo che riusciremo a realizzare clinica e stadio. Ciò non cambierà niente nel mio atteggiamento nei confronti della Ternana. Nel prossimo triennio sarò a disposizione della squadra. A livello imprenditoriale credo che ci sarà un blocco”.
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