Ternana, Fabio Liverani si presenta mentre Pagni si sfoga

E' il giorno della presentazione di Fabio Liverani, nuovo allenatore della Ternana. A prendere la parola per primo è il direttore sportivo Danilo Pagni: "abbiamo scelto lui per le motivazioni, per la sua voglia di emergere che in questo momento è la prima qualità che un condottiero deve avere per uscire da questa situazione. Gautieri insieme al suo staff ha messo tanta dedizione e passione. Purtroppo il calcio a volte oscura le qualità. Lui ha dato il massimo, adesso guardiamo avanti. Siamo sicuro che il suo entusiasmo e la sua passione ci porterà dove tutti ci aspettiamo".

Fabio Liverani, la salvezza si può fare ma ora è davvero complicato. Cosa l'ha spinta ad arrivare alla Ternana?

"Per me è una sfida quasi impossibile, ma con 39 punti a disposizione qualcosa si può sperare e fare. Penso che la qualità della rosa non è da ultimo posto. Il campo ha detto però questo. Credo che si può fare bene".

E' un "lavoraccio" quello che lo attende…

"Ci sono abituato. Mi è capitato da calciatore e d'allenatore. Ho visto buona parte delle partite questa notte. Penso che la squadra ha delle qualità. Quello che penso oltre a quella che sarà un'idea di calcio è che si può lottare fino all'ultimo secondo. Penso che questa squadra tecnicamente può giocarsela con chiunque".

La Ternana è un mix tra giovani ed anzini…

"L'unica cosa che ho chiesto ai ragazzi è di pensare con il "noi" e non con l'io. Alla fine ognuno farà le proprie scelte. Dovrò fare delle scelte, potrò variare in base a quello che vedrò e a quello che penserò".

Come ha trovato la squadra?

"Vieni da 6 sconfitte consecutive e siamo al terzo cambio di allenatore. I calciatori lo sanno. Oggi si sono allenati bene. Ho visto una squadra che ha voglia. Quanto riuscirà a fare non lo so".

Arriva a Terni e trova uno staff già pronto. Per quanto riguarda la squadra questo è un gruppo con tanti giocatori in prestito o a fine contratto…

"Sono rientrati con il massimo entusiasmo e si sono subito messi a disposizione. Le linee guida le da l'allenatore. Non ci vedo nulla di male lavorare tre mesi a patto che si rispettino i ruoli. Per l'altro discorso posso dire che le mie migliori stagioni le ho fatte ha scadenza di contratto e l'anno successivo ha sempre cambiato squadra. Mi è capitato alla Lazio e alla Fiorentina. Dipende dal lato umano, da quanto io voglio essere una persona".

Lei ha chiesto di poter portare qualcuno del suo precedente staff alla società?

"No. I miei collaboratori sono molto giovani. Uno ha lavorato per due anni a Pescara con Oddo e un altro da poco è andato con Gilardino come personal trainer".

Le sue parole sono simile a quelle dei suoi predecessori. Dovrà agire su qualche leva diversa…

"Le parole a 13 partite dalla fine diventano quelle per forza, soprattutto se si è in ultima posizione. I problemi sono tanti. Dobbiamo cercare di risolvere i più urgenti, il primis il campo. Se riesco a toccare qualche corda tipo pensare di più al noi, che all'io, allora qualcosa si può fare".

Si è detto che i nuovi non corrono, i vecchi non stanno bene. Direttore come mai avete scelto di riportare il vecchio staff che ha lavorato per un girone interno?

"Rispondo io – parla Liverani – da oggi il riferimento per quanto riguarda il campo sono io. Tutto ruota intorno a me".

Mister dalle partite che ha visto cosa ha tratto?

"Viviamo poco la sensazione del pericolo la percezione del pericolo. Il difensore dovrebbe averla innata. Il pensiero del difensore deve essere sempre in negativo e poco in positivo. Faccio un esempio, il salvataggio di Medel sulla linea è di un difensore che pensa in negativo e non in positivo ovvero che para il portiere. I gol che ha subito la Ternana non sono frutto di belle azioni. Ma quando le cose vanno male ci sta. Devo pensare per forza in negativo perché vengo da un momento negativo. Devo cercare di prevenire".

Lei ha visto la sfida contro la Pro Vercelli. Una partita dove sono stati evidenziati due fatti: il fallo di Coppola e l'espulsione di Contini…

"Il giocatore d'esperienza deve essere a servizio della squadra e non sentirsi il salvatore. Non c'è alcun giocatore che può salvare la baracca. Se lascio la squadra in dieci creo ancora più problemi. Devono essere bravi a capire il momento. Questo lo possiamo concedere di più a un giovane anche se ad oggi non possiamo concedere più nemmeno a lui. Il cambio d'allenatore può dare qualcosa sotto il profilo mentale poi dando piano piano delle idee sul piano tattico".

Si è fatta un'idea di sistema di gioco?

"Penso di avere un'idea. Per eccellenza mi piace la linea a 4 in difesa e penso che questa squadra ha le caratteristiche per farlo".

Andate in ritiro?

"Si, andiamo a Fuggi. Non è punitivo. L'ho chiesto alla società. Abbiamo poco tempo e bisogno di parlarci e conoscerci".

Qui ritrova Sebastiano Siviglia compagno di squadra ai tempi della Lazio?

"Si ma non ho avuto ancora modo di parlarci. Non mancherà l'occasione".

Oggi ha avuto un primo contatto con i tifosi, cosa le ha detto?

"Quello che sto dicendo qui a voi. Mi hanno chiesto di avvicinarmi e sono andato. Penso che almeno un allenamento a porte aperte ci sarà".

I tifosi hanno tirato fuori il suo trascorso nel Perugia?

"Ho fatto un anno solo tra l'altro con Zampagna. Forse da giocatore si sente di più che d'allenatore".

Tornando a sistema di gioco, che idea si è fatto?

"Cercherò di mettere i giocatori dove possano rendere il massimo a prescindere da quello che è il mio credo. Oggi entro in una squadra e la mia idea di calcio deve adattarsi a loro. Non ho visto grandi esterni o grandi attaccanti che aggrediscono la profondità. Penso al 4-4-2, al 4-2-3-1 ma anche alla difesa a tre. Sicuramente il 4-3-3 da quello che ho visto io e che a me piace non si può. C'è bisogno di esterni d'attacco che tagliano molto, di mezze ali che vanno in profondità":

Non è escluso il ritorno al trequartita?

"Assolutamente no. C'è Falletti ma ci sono anche centrocampisti che possono farlo con caratteristiche diverse come Di Noia e Palumbo ad esempio".

C'è subito uno scontro diretto…

"E' una partita fondamentale. Ci giochiamo tanto. Bisogna affrontarla a prescindere da i numeri ma con altre caratteristiche".

Domani per Pagni. Quando è nata la decisione di esonerare Gautieri e come si è scelto Liverani?

"La scelta è nata dopo la sconfitta. Liverani lo abbiamo scelto perché avevamo bisogno di un allenatore che ha tanta voglia. Il problema di questa squadra è la testa. Ringrazio la società per tutto quello che mi ha messo a disposizione. Mi assumo le responsabilità. Questo è un organico che può e deve dare di più. A questi giocatori dico che ora la società non fa più sconti a nessuno. Da domani andiamo in ritiro ad oltranza. Lasciamo le nostre famiglie anche per colpe loro. Questa squadra ha troppi padri e madri. Non ci sono sconti più per nessuno. Non tolleriamo più colpi di testa e scelleratezze. Il ritiro ha un costo, economico e morale. A noi le porte chiuse non ci piacciono. Mi vergogno. E' la prima volta in carriera che vengo umiliato così. Non è un organico che può farci assistere a questo scempio. Oggi quando ho presentato il mister ai ragazzi gli ho detto che per colpa loro sono cadute altre teste. Chiedo scusa ai tifosi ma gli chiedo di esserci vicini. Vedete gli arbitri, ci mandano i seconda fascia. Alla società non rimprovero nulla perché sa quello che abbiamo fatto e come. Sissoko fino a qualche tempo fa era una chimera. Monachello sta mettendo a repentaglio la sua convocazione in Nazionale per la Ternana. Sullo staff voglio aggiungere che abbiamo scelto di far rientrare Scaglia perché conosce i giocatori e potrà portare avanti un discorso avviato. Spero di compiere l'impresa. I selfie degli avversari a casa nostra sono finiti. Non lo so come trasferire questa mentalità alla squadra. Abbiamo tentato diverse strade ma non hanno funzionato".

Lei è stato duro anche dopo Latina. Il giro di vite è avvenuto dopo tre settimane…

"Se qualcuno ha una formula per ottenere il risultato la porti. Ho tentato e tenterò. In campo vanno loro. Quando mi ascolteranno non avranno sorprese, con loro ho già parlato facendo nomi e cognomi".

Direttore, con Gautieri abbiamo perso di vista Petriccione…

"Lo conosco bene e da sempre. E' un play. Ha fatto cose buone ma anche errori. Con il ragazzo ho parlato e gli ho detto che se non ha giocato è perché non ha reso come ci si aspettava. Le chance se le deve conquistare".