Ternana: il valzer degli allenatori e una salvezza da conquistare
"Non c'è pace fra gli ulivi" recita un vecchio adagio popolare, e se agli ulivi sostituiamo i seggiolini delle panchine ecco fotografata un po' la situazione della Ternana, da ieri salita a quota quattro allenatori, se non si considera la breve parentesi di Sebastiano Siviglia.
La scelta di luglio è stata Christian Panucci, rimasto a Terni il tempo di esordire in Coppa Italia con la vittoria per 2-0 contro il Pordenone: un mese e 10 giorni sulla panchina delle Fere prima di essere esonerato, non dopo aver attaccato pubblicamente la società di via Aleardi, rea di non aver acquistato giocatori di categoria. Il 14 agosto, giorno del suo compleanno, si insedia in rossoverde Benny Carbone, uomo di fiducia e manager all'inglese che inizialmente si fa carico anche del ruolo di ds, oltre che di quello di allenatore; con lui arrivano una media di 0,99 punti a partita e dopo un inizio abbastanza positivo la strada si complica e Carbone si dimette dopo quattro sconfitte consecutive, dopo aver iniziato il girone di ritorno e aver condotto con Danilo Pagni parte del mercato di riparazione. Altro giro altra corsa, e sulla panchina rossoverde si va a sedere Carmine Gautieri, alle spalle la salvezza con il Latina e tanta esperienza, ma con la Ternana non riesce a incidere in nessun modo, anzi la classifica peggiora, la squadra scivola ultima e l'allenatore sorrentino viene sollevato dall'incarico dopo sei sconfitte consecutive, una sola vittoria e una media punti di 0,43, davvero troppo bassa per la salvezza. Ed ecco che adesso arriva Fabio Liverani, 12 gare a disposizione, 36 punti in palio e un bisogno enorme di far vedere a tutti che no, la Ternana non è ancora morta; un compito ai limiti dell'impossibile, una sfida in cui si parte svantaggiati, ma mai dire mai, anche perchè da perdere non c'è davvero più quasi nulla.