La partita che si giocherà tra due giorni al Liberati è importantissima. Se una delle due squadre dovesse perdere, non incasserebbe una sconfitta irrimediabile. Sarebbe una sconfitta bruttissima, certamente, ma resterebbero altre due sfide per giocarsi la salvezza senza passare dai playout. Bruttissima e pericolosa ma non irrimediabile. Però se una delle due squadre dovesse vincere otterrebbe una vittoria fondamentale. Che garantirebbe la quasi certezza di terminare la stagione senza spareggi. Per questo è importantissima.
In una partita come quella di dopodomani contano più che mai la condizione mentale, i nervi, la concentrazione. La fame. Ma se è vero che la fame non dovrebbe certo mancare a nessuno – le due squadre si giocano quasi un'intera stagione – è vero anche che la condizione mentale non si compra. O ce l'hai e la metti sul campo in tutta la sua positività, o parti con l'handicap. La Ternana, così giovane e fragile, ci ha dimostrato che quando incappa in un periodo negativo ne risente. Parte con l'handicap appunto, perché comincia le partite contratta, impacciata e impaurita. E' successo a Trapani, tanto per fare un esempio. Non dovrà succedere contro la Pro Vercelli, perché non c'è motivo. Non c'è assolutamente motivo di pensare che al Liberati è sempre andato storto qualcosa e scendere in campo con la paura. Il punto di Lanciano, conquistato dopo due sconfitte di fila, deve dare slancio e linfa. La Ternana avrà anche il pubblico dalla sua parte. Dovrà essere la Pro ad avere paura. Paura di giocare a Terni contro una squadra agguerrita e concentrata e contro un pubblico numeroso.
Tesser parla spesso di atteggiamento: stavolta più che mai sarà questa la chiave per aprirsi le porte della salvezza. Cominciare la gara con aggressività e concentrazione è stato spesso sinonimo di punti. L'aggressività per comandare le operazioni, la concentrazione per non prendere quei gol maledetti e arrendersi davanti ai catenacci. Aggredire una squadra che fuori casa fa fatica significa intimorirla subito. E allora mettiamoci la testa, stavolta più che mai…
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