Per la prima volta la Ternana è fuori dalla zona playoff. Anzi in realtà è dentro, a parimerito, quindi è fuori solo per differenza reti e oggi non può essere un criterio (visto che prima bisogna guardare lo scontro diretto che oggi è favorevole ai rossoverdi): ma è comunque un segnale.
Andreazzoli non è riuscito a dare quell’impulso di cui la squadra aveva bisogno. Ha dato più ordine, più passaggi, più aggressione. Ma allo stesso tempo è arrivata una tenuta difensiva meno efficace: il classico rovescio della medaglia. E i difetti di questa squadra sono tornati a galla. Con un’aggravante: i pregi (la buona qualità offensiva) ultimamente si vedono meno.
E così dopo 4 sconfitte in 7 partite nella nuova gestione è normale che si scivoli in classifica.
Nulla è perduto per carità: ma la promozione diretta oggi è un miraggio: la distanza è di 10 punti e pensare di recuperarli a quella coppia con così tante squadre in mezzo è pura utopia. Centrare i playoff invece è possibile, anzi da certi punti di vista anche doveroso. La squadra, al netto di possibili interventi sul mercato, è una squadra competitiva che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque (e anche di perdere con chiunque).
L’impresa di Andreazzoli è quella di scuoterla dall’apatia che l’attraversa. Questa è una squadra che ha sempre sofferto in difesa (anche quando con Lucarelli giocava con grande attenzione, ci scappava sempre l’errore che metteva in difficoltà la squadra) ma almeno segnava.
Oggi invece si è di nuovo piantata. Nelle gare con la nuova guida tecnica per tre volte non si è segnato, nelle altre 4 si è segnato al massimo un gol. Due di questi 4 gol sono arrivati su rigore, uno su calcio d’angolo… poco, troppo poco. Falletti sembra l’ombra di sé stesso, Partipilo è a secco dalla 14esima giornata, per non parlare di Favilli (o Donnarumma fermo ai box). Pettinari è riuscito a segnare e a celare (male) la polemica. I gol dei centrocampisti arrivano sempre da uno solo (Palumbo). E questo pesa… soprattutto se in fase difensiva non ci sono prestazioni confortanti.
Troppe volte Iannarilli è stato protagonista. Lo è stato nella vittoria contro il Cagliari, in quella contro l’Ascoli: in maniera determinante. Ma è stato bravo anche quando la Ternana ha perso: evitando passivi peggiori o una Ternana fuori dai giochi prima. E non è una questione di modulo: 3 o 4 questi difetti rimangono. Certo si subisce meno, ma si subisce comunque. Anche se stavolta al cospetto c’era una signora squadra, che sembra giocare a memoria.
Quello che sarebbe dovuto essere il marchio di fabbrica della nuova Ternana non riesce a sbocciare. Sembra una Ternana bloccata, schiava dei propri errori che non riesce a superare e guardare da altri punti di vista.
Se ne esce solo in un modo: con la coerenza, con il lavoro, con la fiducia.
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