“La Ternana mi è piaciuta molto, a parte i primi minuti del match dove hanno rischiato quando il Bisceglie ha colpito la traversa. Dopo però la squadra ha dominato la partita in lungo e in largo nonostante il campo non fosse in ottime condizioni a causa del maltempo. Ammetto che Appena iniziata la partita quando il Bisceglie ha colpito la traversa ho pensato: vai a vedere che per una volta che partecipo alla trasmissione finisce che perde la Ternana. Invece è andata bene. Mi sono piaciuti molto, sono davvero tanto forti. Mi ha colpito la padronanza del campo. Si vede che sono giocatori forti, con carattere e con fisico”.
Le parole sono di Mirko Monetta ex centrocampista delle Fere con Gigi Delneri in panchina e grande tifoso dei colori rossoverdi. Monetta è stato ospite di Ternana Time nel post gara del match tra la squadra di Lucarelli e il Bisceglie.
“Non ci siamo accorti che mancavano giocatori importanti come Kontek, Palumbo e Falletti. A me è piaciuto molto Laverone. Sembrava giocasse dall’inizio. Ha spinto tanto. Vuol dire che Lucarelli ha in panchina giocatori validi quanto i titolari. Anche lo stesso Torromino, che conosco bene, ha un curriculum di tutto rispetto. È una squadra che ha tutte le carte in regola per vincere il campionato”.
Chi è Il Mirko Monetta di oggi?
“Ad esempio Proietti potevo essere io. Questa partita mi ha ricordato quella contro l’Iperzola quando segnai l’1-0 sotto il diluvio”.
La vittoria contro l’Iperzola ha fatto parte della striscia di successi consecutivi, 9, che la Ternana ha battuto oggi raggiungendo quota 10. Tu sei stato grande protagonista in quella striscia segnando 5 gol nelle ultime 8 partite…
“Ammazza. Ricordo che segnai a 5’ minuti dalla fine contro l’Iperzola e quella vittoria fu importante perché ci consentì di passare al comando sfruttando il pareggio del Livorno contro il Pisa. Una volta davanti poi continuammo a vincere fino alla fine”.
Lì la striscia di vittorie consecutive ha aiutato e tanto. Se sei primo e vinci fino alla fine del campionato… Insomma incide tanto dove nasce e finisce il filotto…
“Si però 7 punti sono tanti ma possono essere pochi. Sono già un bel bottino. Per passarti avanti tu devi perdere 3 partite, la seconda vincerne 3 e mai sbagliare”.
In questi contesti di testa a testa, la pressione è una benzina o in alcuni casi può fungere da freno…
“Benzina, assolutamente benzina. In questi momenti accendi la fiducia dei tuoi compagni così come loro la tua. Questo ti rende forte. Io scendevo in campo in campo sapendo che eravamo più forti dell’avversario. Chiaro che dovevamo dimostrarlo ma sapevamo di avere una forza in più. Sapevo che se avevo un problema c’era il compagno ad aiutarmi. Ai miei tempi se non riuscivamo a risolvere una partita ci pensavano Caverzan o Bellotto. L’unità del gruppo poi aiuta. Se sei unito si lotta più facilmente per l’obiettivo. Il compagno fa quel mezzo passo in più che in un’altra occasione non fa”.
Nella tua Ternana la forza era l’organizzazione difensiva. In questa è l’attacco?
“Si perché fanno tanti gol e sono forti ma… la differenza la fanno gli esterni. Ho visto 4 esterni che sono dei martelli. Sarebbero piaciuti tanto anche a Delneri. Mammarella mi ricorda tanto Onorato. Stesso mancino, forse più veloce Mammarella di Onorato ma entrambi grande piede delicato”.
Adesso la Ternana è attesa alla prova del “dentista” per utilizzare il termine scelto da Lucarelli per identificare la sfida di domenica contro l’Avellino di Braglia…
“In questo campionato sono tutte partite difficili. Sembrano facili dopo ma prima non ce ne sono. L’Avellino sulla carta è stata fatta per cercare di puntare ad arrivare davanti anche se adesso non è in ottima posizione. Se la Ternana fa una partita accorta come questa contro il Bisceglie riuscirà a portare via il risultato”.
Terni e la Ternana sono rimasti nel cuore di Monetta…
“Quando è stato possibile ho sempre seguito la squadra in trasferta dalle mie parti andando in curva con i ragazzi. Con l’occasione voglio salutare tutti i ternani e fargli gli auguri di buon Natale. Ho questi colori, questa città nel cuore”.
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