Ternana-Brescia 1-1: le 5 cose che abbiamo imparato
1 Montalto è il centravanti della Ternana
Abbiamo imparato che Adriano Montalto è il vero centravanti della Ternana. Con il gol segnato al Brescia è salito a quota 3 in campionato diventando il miglior realizzatore della squadra. Ha segnato di testa, in mischia ed ora anche su punizione. Fa gol e lotta cercando di essere il punto di riferimento della squadra in avanti.
2 La squadra ha saputo reagire alla crisi
Abbiamo imparato che la squadra ha saputo reagire dalla crisi. Dopo le tre sconfitte consecutive è arrivato il pari interno contro il Brescia reduce dal successo in casa della prima in classifica. Un punto che tampona l'emorragia ma non scaccia via i problemi. I rossoverdi hanno battuto un colpo ma da qui a rialzarsi ce ne passa. Di sicuro il pari può fare solo che bene.
3 I terzini sinistri (al momento)non convincono
Abbiamo imparato che i terzini sinistri non stanno convincendo Pochesci. Favalli è quello che ha giocato di più ma contro il Venezia è stato sostituito dopo 45', non supportato da una buona giornata. Anche Ferrettiperò oggi non ha convinto. La sua partita è durata 27' minuti il tempo di ridare il fischio d'inizio al match fino ad arrivare all'intervallo. All'appello manca Zanon. Non è escluso che Pochesci possa dargli una chance appena il ragazzo sarà completamente a posto.
4 Dalle "tragedie" si è passato agli errori
Abbiamo imparato che la Ternana continua a crescere seppure molto lentamente. Dalle "tragedie" individuali contro il Brescia si è passati agli errori. Sotto gli occhi di tutti quelli commessi in occasione del gol concesso al Brescia. Però questa volta la Ternana ha incassato appena una rete e non ha concesso altre occasioni. Un passo avanti rispetto agli ultimi 9 gol subiti nelle ultime tre partite.
5 La manovra offensiva non è più spettacolare
Abbiamo imparato che questa manovra offensiva è lontana parente di quella affascinante d'inizio stagione. Contro il Brescia la Ternana ha confezionato due tiri in porta: Montalto su punizione (gol) e sempre il centravanti da 25 metri (parata di Minelli). Per il resto del gioco spumeggiante non ce ne stata traccia. Probabilmente è una questione relativa agli equilibri: ma su questo Pochesci già sa che dovrà continuare a lavorare.