1. La Ternana sa essere squadra “normale”
Abbiamo imparato che la Ternana sa chiudere le partite sullo 0-0. I rossoverdi ci hanno messo 12 giornate di campionato per arrivare al triplice fischio finale di una partita senza aver subito gol e al tempo stesso senza averne realizzati. E’ la prima volta che questo accade. Ad oggi soltanto una volta la Ternana era stata capace di chiudere il match a reti inviolate nell’1-0 contro il Cesena, così come in una sola occasione non era riuscita a segnare (3-0 a Bari).
2. La Ternana e la coperta corta
Abbiamo imparato che la Ternana è alle prese con il solito problema della “coperta corta”. Questa volta non riguarda gli uomini ma la mentalità. Infatti se la squadra affronta il match votata all’attacco allora crea tante palle gol, segna ma concede anche tanto agli avversari. Di contro se prova a fare una partita più tattica fatica a fare gol (pur avendo qualche chance) e concede poco o nulla, come nel caso della partita contro il Carpi, agli avversari. Manca la via di mezzo. Quel compromesso che, quando Pochesci e i suoi lo troveranno, consentirà alla squadra di fare il salto di qualità.
3. Ora la squadra è fatta
Abbiamo imparato che dopo 12 giornate di campionato, Sandro Pochesci ha fatto le sue scelte individuando, all’interno della rosa, il gruppo con il quale andare avanti. Discorso che vale a prescindere dal sistema di gioco adottato per l’occasione. Ci sono giocatori divenuti “indispensabili” e altri che invece gli ruotano intorno. Gli altri, invece, possono solo sperare di guadagnarsi qualche minuto di partita ogni tanto.
4. Montalto è il centravanti irrinunciabile
Abbiamo imparato che la Ternana ha bisogno di Adriano Montalto: il suo centravanti. All’attaccante di Erice sono bastati 13’ per colpire il palo di testa. Una zuccata con tanto di scontro con Mbaye che gli è costata l’uscita dal campo dopo altri 3 minuti con tanto di visita di controllo in ospedale e relativo trauma cranico. Lui è il terminale offensivo principe della squadra. Non a casa con 5 gol è il giocatore più prolifico della Ternana.
5. Albadoro un cambio ricorrente
Abbiamo imparato che Diego Albadoro quando parte dal primo minuto è quasi sempre sostituito. Con quella di ieri salgono a 8 le presenze da titolare per l’attaccante che è stato sostituito in ben 7 occasioni. Contro il Carpi non l’ha presa bene tanto d’aver detto a Pochesci “Non mi fai finire una partita”. Spesso però la sua è una sostituzione tattica. Così è stato ieri sera con Montalto che avrebbe dovuto occupare l’area di rigore lasciando a Carretta l’incombenza creare gioco e buttarsi negli spazi.
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