Ternana-Crotone, cinque lezioni da una partita…
Anno nuovo, vita nuova. La Ternana apre il 2015 cogliendo il secondo successo casalingo di fila, non esattamente da buttare di questi tempi, contro un Crotone sempre più con l'acqua alla gola: non è, però, tutto oro quel che luccica. Ecco cinque cose che tutti abbiamo imparato da questa partita:
1 – Valeri qualche colpo in canna ancora ce l'ha.
E se avesse segnato il terzo gol, sarebbe davvero venuto giù lo stadio, come lui stesso ha detto nel postpartita. Fa quello che deve fare un attaccante: segnare. Già le due reti sarebbero sufficienti per promuoverlo a pieni voti, ma Boji alza la sua valutazione con due perle splendide: la prima al termine della migliore azione corale della stagione, la seconda è una carezza al pallone, una parabola perfetta e uno schiaffo ai rossoblu. Attiva la macchina del tempo e torna indietro di una decina d'anni, ai tempi di Lecce: ritorna alla ribalta nazionale, perchè la forma può anche non esserci (e ci si sta lavorando tanto, soprattutto col Prof. Renosto), ma la classe è sempre quella – cristallina – che l'ha portato a vestire le maglie di Juventus, Manchester City e Sporting Lisbona.
2 – Ternana, il tuo hobby preferito è complicarti la vita da sola.
E i rossoverdi, in questo, sono bravissimi. Secondo gol in apertura di ripresa, partita incanalata verso un successo già scritto, contro una squadra, il Crotone, totalmente in panne: è il momento giusto per non finalizzare cinque-sei contropiedi, di cui alcuni addirittura in superiorità numerica! Neanche a dirlo, la Ternana, con un misto di sufficienza e superficialità, la riapre per i calabresi: si divora l'impossibile e proprio non ne vuole sapere di chiudere la partita. Detto, fatto: a 5 minuti dal termine dei 45' del secondo tempo, che saranno poi seguiti da altri 5' e mezzo di recupero, il Crotone segna (in contropiede!) e Dianda si becca il rosso due minuti dopo. Brignoli, inoltre, compie un paio di miracoli qua e là, come ci ha abituato. Tesser a fine partita era senza voce: con la vena masochista dei suoi che emerge, non c'è da meravigliarsi.
3 – Nulla è impossibile.
Neanche tornare dopo 21 mesi e dopo un infortunio semplicemente terrificante. Il Liberati non dimentica i suoi eroi, la standing ovation all'ingresso in campo è incredibile. Applausi, cori, il tuo nome scandito tante volte: bentornato, Salif! E hai detto bene: di quel rosso, chi se ne frega.
4 – Maresca a Terni la combina sempre grossa.
Un "amore" nato con quel Ternana-Pisa (1-0) della stagione del ritorno in Serie B, 2011-12, con i rossoverdi costretti a finire la partita in doppia inferiorità numerica, e che si è protratto negli anni, con la doppia promozione delle Fere e del fischietto napoletano. Il copione, con Maresca, è sempre lo stesso: ordinaria amministrazione (stavolta con anche diverse sbavature) per la maggior parte della partita, poi qualche follia. Espellere Dianda proprio in questa partita, per un intervento sul pallone proprio sotto ai suoi occhi, è parso di cattivo gusto.
5 – Per la ventiduesima stagione di fila, la Ternana non sbaglia la prima partita del girone di ritorno.
Avete letto bene: ben ventidue stagioni in cui le Fere non vengono sconfitte all'inizio della seconda tornata del proprio torneo. Per trovare un risultato negativo bisogna sfogliare l'almanacco e tornare al campionato di Serie B 1992/93, nel quale i rossoverdi vennero battuti, con uno sonoro 3-0, dalla Spal a Ferrara, nella partita del ritorno di Clagluna, che sostituì Liguori, a sua volta subentrato, a stagione in corso, allo stesso allenatore pisano. Il successo contro il Crotone allunga la particolare striscia positiva dei rossoverdi, nella speranza che venga confermato il trend che si è affermato negli ultimi anni di B, dove la Ternana ha costruito le sue salvezze, in particolare, proprio in questa fase del torneo.